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LETTERE AL DIRETTORE

UIL – TRENTINO * DOLOMITI ENERGIA – BILANCIO 2022: SEGRETARIO ALOTTI, « L’AZIENDA SUBISCE GLI EVENTI, ALLA PROSSIMA CONGIUNTURA POTREBBE ESSERE SOMMERSA »

Scritto da
10.39 - domenica 2 aprile 2023

Gentile direttore Franceschi,

allego quanto oggi pubblicato sul quotidiano “L’Adige“, anche per consentire la visione ai lettori di Opinione.

Walter Alotti

 

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Dolomiti Energia bilancio 2022: considerazioni UIL. I dati del bilancio 2022 di Dolomiti Energia confermano che azionisti soci e management subiscono passivamente gli eventi e non riescono a capire che se non effettueranno urgentemente un cambio di passo, alla prossima congiuntura dei prezzi o climatica, potrebbero essere sommersi e questo non sarà solo un problema per loro ma per il Trentino stesso.

L’essere rimasti fermi, sempre con lo stesso management, sulla originale impostazione di business di produzione elettrica, sempre con le stesse fonti energetiche (acqua), rinunciando a eolico e fotovoltaico e altre forme alternative, ma addirittura vendendola sul mercato e dovendola poi ricomprare per le imprese e le famiglie trentine a prezzi più alti, sempre su quel mercato che non fa sconti a nessuno, ha comportato quello che verrà ricordato come il disastro energetico trentino del 2022. Dove, alla fine, sono state famiglie e imprese a pagare le tariffe più alte per acquistare l’energia elettrica da Dolomiti Energia.

Il fatturato ed i profitti, cresciuti perché “pompati” dagli extr-aprezzi, ma poi in gran parte restituiti allo Stato con la tassa sugli extraprofitti, hanno comunque portato la delusione dei soci pubblici sempre assetati dai dividendi (ma che nulla fanno per spronare Dolomiti Energia a modificare e ampliare la strategia di business) e che neppure questa volta si sono arresi a rimanere senza milioni di dividendi, ma addirittura pretendono d di attingere a riserve e debito pur di incassare ossigeno finanziario per le loro sempre bisognose casse, prosciugate da investimenti faraonici e festival vari, mentre i loro dipendenti vedono i loro già magri stipendi ulteriormente erosi dalla crescente inflazione non compensata da aumenti contrattuali manco annunciati.

La siccità del 2022 non riesce, da sola, a coprire tutte le magagne mai risolte di Dolomiti Energia.
Dolomiti Energia è rimasta troppo piccola per avere un peso negli acquisti dei business regolati come gas e energia (visto che quella che produce non va direttamente a famiglie e imprese trentine) e ha troppa concorrenza sul territorio anche dalle municipalizzate dei rifiuti per fare massa critica e economie di scala anche in questo settore. Per paura di perdere poltrone e controllo pubblico di PAT e Comuni DE si è sempre rifiutata di guardare a nord (Alperia) e a sud, dove diverse aggregazioni societarie sono avvenute. Figuriamoci poi se ha mai pensato di quotarsi in borsa, ragione principale per cui era nata. Troppi controlli da rispettare.

Vediamo cosa succederà ora che il fondo Macquarie ha deciso di mettere in vendita il suo pacchetto, valutato 450 milioni di euro, che rappresenta il 40% di Hydro Dolomiti Energia. Boccone troppo grosso per i soci pubblici, che ormai sono solo incassatori di dividendi e non più investitori.
Sull’immobilismo di soci e management di Dolomiti Energia citiamo invece i risultati molto positivi di due realtà trentine che avrebbero potuto essere, se non avessero “dormito sugli allori” degli anni precedenti, risultati di aziende che sarebbero potute nascere nel perimetro del Gruppo Dolomiti Energia. ma che invece nascono fuori, dove imprenditori coraggiosi e capaci non dormono: Energy (L’Adige del 30/03/2023 pag. 8) che produce sistemi di accumulo di energia nel 2022 ha raggiunto i 126,5 milioni di euro di ricavi dalle vendite (erano 51,5 nel 2021) e 22,6 milioni di euro di utile netto (era 7,4 milioni nel 2021).

https://www.alpsblockchain.com/ , giovane azienda trentina, che installa potenza di calcolo direttamente alimentata nelle centrali idroelettriche e che recentemente ha ricevuto 40 milioni di euro dal Fondo Azimut per espandere i propri investimenti.
Speriamo che questi esempi riescano a smuovere i soci e il management nell’elaborazione del prossimo piano industriale che Dolomiti Energia presenterà nel dettaglio tra pochi mesi. Se invece dovessero essere le solite dichiarazioni di intenti allora ci sarebbe solo da capire cosa accadrà nel 2023, dove potrebbe esserci ancora la siccità (c’è chi dice che sarà il futuro del sud Europa), ma senza gli extra-profitti degli aumenti dell’energia dovuti alla guerra in Ucraina.

 

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Walter Alotti

Segretario generale – Uil del Trentino

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