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LETTERE AL DIRETTORE

ON. AMBROSI * 25 APRILE: « DALLA SINISTRA SPIRALE POLEMICA, UN’ANACRONISTICA VOGLIA DI RESA DEI CONTI »

Scritto da
10.43 - sabato 27 aprile 2024

Gentile direttore Franceschi,

allego quanto oggi pubblicato sul quotidiano “IlT”, anche per consentire la visione ai lettori di Opinione.

On. Alessia Ambrosi (FdI)

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Ogni anno, in occasione del 25 aprile, appare in tutta la sua chiarezza la classica spirale polemica innescata dai partiti e dai movimenti di sinistra: rendere questa celebrazione divisiva, mentre essa dovrebbe e potrebbe essere senza difficoltà da tutti condivisa. Pare prelevare quasi una assurda e anacronistica voglia di resa dei conti con una parte della Nazione piuttosto che contribuire a tenerla unita.

Il numero di anni trascorsi dagli eventi dovrebbe invece a mio avviso consolidare da parte di tutti la volontà di storicizzarli pienamente una volta per tutte, deprivandoli dalla volontà di contrapposizione e inquadrando il tutto in un processo di crescita e di maturazione democratica di tutta la comunità.
Sarebbe questa la prima conquista – importante . cui tutti dovremmo ambire.

Parlo da donna di destra, conservatrice ma convintamente democratica, che non ha esitato negli anni passati a sfilare in occazioe delle celebrazioni del 25 aprile.
Questa volontà di contrapposizione stanca, divide la Nazione, ci mette le une e gli uni contro gli altri ormai su vicende che sono lontanissime del tempo: esattamente il contrario di ciò che si dovrebbe fare e di cui avremmo concretamente bisogno come Italia. E come risposta il nostro premier Giorgia Meloni ha dato da questo punto di vista una lezione di stile non raccogliendo provocazioni, manifestando la propria netta e convinta adesione ai valori di libertà e democrazia in modo serio, responsabile, ecumenico: davvero da persona matura in un mondo circostante di oppositori politici che fanno purtroppo dell’immaturità e di atteggiamenti politicamente puerili una cifra negativamente distintiva.

A me è perfettamente chiaro che dalla parte della Storia, in quegli anni drammatici, ci fossero le democrazie occidentali, e posso dire senza timore di essere smentita che oramai tale consapevolezza alberga nel cuore e della mente della stragrande maggioranza degli italiani, fatta eccezione di frange estremistiche che per fortuna non hanno alcun peso né valore politico al di là del folklore.

E oggi, con questo articolo vorrei davvero lanciare un appello universale alla pacificazione: lo dobbiamo all’Italia del presente, ma lo dobbiamo soprattutto all’Italia del futuro, a quella dei nostri figli e dei nostri nipoti. Davvero vogliamo che ancora tra dieci, vent’anni una giornata che dovrebbe unire venga ancora utilizzata come un grimaldello, come una miccia che inneschi nuovi odi e ulteriori divisioni?
Sarebbe pazzesco, e sarebbe anche ridicolo.
Il senso del futuro deve aiutarci a chiamare in soccorso la necessità che la Storia sia unica depositaria e interprete dei fatti che furono.
Volerli politicizzare ancora oggi davvero non ha più grande senso: strumentalizzare la Liberazione è solo un piccolo giochino – appunto strumentale – che ha davvero stancato le italiane, gli italiani e ha allontanato dalla importante memoria degli eventi le giovani generazioni.

Siamo chiamati a una nuova responsabilità: crescere come Nazione, dando finalmente davvero – tutte e tutti noi – prova di maturità.

Onorevole Fratelli d’Italia Alessia Ambrosi

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