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CGIL CISL UIL – TRENTINO * POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO: « SERVE UNA NORMA CHE TUTELI LE POTESTÀ DELLE PROVINCE AUTONOME E GARANTISCA L’ACCESSO ALLE RISORSE EUROPEE »

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12.47 - mercoledì 21 aprile 2021

Politiche attive del lavoro. “Serve una norma che tuteli le potestà delle Province autonome e garantisca l’accesso alle risorse europee”.

Nei prossimi giorni il vertice tra gli assessori Spinelli e Achammer. Sullo sfondo il Recovery Plan e i finanziamenti statali a riqualificazione, ricollocazione e servizi per l’impiego. “Bene il vertice. Ma ora serve un’azione forte su Roma. E’ tempo di potenziare Agenzia del lavoro”.

Il Recovery Plan e i fondi europei per il rilancio garantiranno ingenti risorse a livello nazionale alle politiche attive del lavoro, ovvero ai percorsi di formazione, riqualificazione e ricollocamento dei disoccupati grazie ai servizi per l’impiego. Una sorta di rivoluzione copernicana per l’Italia che da sempre ha investito troppo poco sui servizi ai lavoratori espulsi dal mercato del lavoro e coinvolti nelle transizioni dai settori in crisi a quelli in crescita.

“In Trentino – spiegano i segretari generali di Cgil Cisl Uil del Trentino Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti – fin dalla crisi del 2009 abbiamo investito nelle politiche attive del lavoro ed oggi abbiamo strumenti di formazione e meccanismi di attivazione dei disoccupati incentrati sui centri per l’impiego e sulla rete dei servizi accreditati. Fino ad oggi abbiamo fatto tutto con risorse provinciali e per questo siamo fuori dal sistema delle politiche attive statali. Ora però il Governo investirà nuove risorse su riqualificazione e ricollocazione dei disoccupati grazie anche al Recovery Fund e queste debbono arrivare anche in Trentino se vogliamo davvero migliorare e potenziare l’offerta di servizi a lavoratori ed imprese”.
Proprio per questo motivo da mesi i sindacati sollecitano la Giunta Fugatti ad aprire un confronto con Roma per non farsi sfuggire l’opportunità di avere nuovi finanziamenti alle politiche di attivazione dei disoccupati. E a fare tutto questo in sinergia con la Provincia di Bolzano che solo pochi mesi fa aveva deciso di potenziare gli organici dedicati alle politiche del lavoro e all’incontro tra domanda e offerta.

“La notizia del vertice tra Spinelli e Achammer è positiva – spiegano i sindacalisti -. Si tratta di una novità importante perché testimonia l’attenzione che le due province danno al tema delle politiche del lavoro e la volontà di investire davvero su questo fronte. Ora però si deve passare dalle parole ai fatti velocemente e coordinare una forte azione comune su Roma”.

Cgil Cisl Uil ribadiscono che non ci si può però accontentare di qualche briciola o di soluzioni tampone. Serve una norma di legge che riconosca anche in maniera indiretta le potestà delle Province autonome sulla materia e garantisca a Trento e Bolzano l’accesso alle risorse europee. Solo una volta conquistata la copertura normativa, si potrà procedere alle necessarie convenzioni con gli enti preposti ed in particolare Anpal.
“Per raggiungere l’obiettivo di un potenziamento delle politiche del lavoro – concludono Grosselli, Bezzi e Alotti – bisogna rafforzare le competenze e le professionalità di Agenzia del lavoro e dei centri per l’impiego. Per questo non basta il concorso appena lanciato per la stabilizzazione dei 20 addetti che hanno operato fino ad oggi in appalto. Bisogna allargare gli organici di Agenzia del Lavoro e farlo in fretta se si vuole davvero approntare, in vista dello sblocco dei licenziamenti, un vero piano straordinario di politiche del lavoro”.

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