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LETTERE AL DIRETTORE

MARGHERITA COGO * PARITÀ DI GENERE: « TUTTI DICONO DEBBA ESSERE PRESENTE IN ASSEMBLEE LEGISLATIVE ED ORGANI ISTITUZIONALI, PERCHÉ ALLORA SI TORNA AD UNA LEGGE CHE VA IN DIREZIONE INVERSA? »

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10.42 - domenica 21 novembre 2021

Donne e uomini diversi ma uguali. Una lunga vita quella di Victor Hugo, un grande scrittore, nasce all’ inizio dell’800 e vive quasi tutto il secolo.

Capace di assumere posizioni molto progressiste, come quella di sostenere i diritti delle prostitute, e nei Miserabili, la figura di Fantine ne chiarisce il pensiero, ma ancora sosteneva i diritti delle donne e molti altri.

Quindi riconosco ed apprezzo l’opera di questo gigante della letteratura, ma la poesia “L’uomo e la donna”, anche se voleva valorizzare il ruolo della donna ed evidenziare la complementarietà di donne e uomini, separa i due generi e attribuisce virtù e capacità diverse e cito solo alcuni versi:

“L’uomo è il cervello. La donna il cuore.
Il cervello fabbrica luce, il cuore produce amore.
La luce feconda, l’amore resuscita.
L’uomo è forte per la ragione.
La donna è invincibile per le lacrime.
La ragione convince, le lacrime commuovono.”

Hugo è indubbiamente il padre del Romanticismo francese e questa poesia viene apprezzata per la volontà dell’autore di mettere sullo stesso piano donne e uomini, ma per quanto progressista Hugo vive nell’800 e le riflessioni sulla “questione femminile” sono focalizzate sulla partecipazione alla vita politica e al diritto di voto.

Si deve arrivare a Simon de Beauvoir e a Sartre per cui l’esistenza precede l’essenza, per cui “non si nasce donna, ma si diventa”.
Da qui la rivendicazione che anche la donna è cervello e anche l’uomo è cuore.

La differenza emotiva tra donne e uomini è stata usata per escludere.

le donne dalla Magistratura, che come è noto sono state ammesse al ruolo solo nel 1963.

Quando nel 1947 nell’ Assemblea Costituente si discuteva se riconoscere o meno alle donne il diritto di svolgere l’attività di magistrati, l’on. A. Romano, così si espresse:

“La donna deve rimanere la regina della casa, più si allontana dalla famiglia più questa si sgretola, con tutto il rispetto per la capacità intellettiva della donna, ho l’impressione che essa non sia indicata per la difficile arte del giudicare, questa richiede equilibrio e alle volte l’equilibrio difetta per ragioni anche fisiologiche. Questa è la mia opinione, le donne devono stare a casa.”

Ora le cose sono cambiate profondamente ed esiste in Italia una parità formale, ma non sostanziale e uno degli escamotage di breve respiro, peraltro, per non affrontare il problema del nostro tempo, è dire che si tratta di una questione ideologica e cercare di ridurre il tutto a una bega tra fanatici.

Certo, la parità di genere, come tanti altri problemi della società è una questione ideologica, ovvero di un concetto di società che ciascuno di noi ha ed al quale tende.

Quella a cui tende chi ritiene che sia “utile recuperare talune differenze che innate o acquisite che siano sono utili alla stabilità dei gruppi sociali“, non tiene conto che la stabilità dei gruppi sociali è fortemente iniqua, non è un valore a cui tendere ma un elemento da superare.

Il fatto stesso che qualcuno parli sui giornali di barriera della supremazia degli organi genitali, ricorda chi invita le signore, che lottano contro la violenza sulle donne, a rapportarsi sessualmente con la razza equina.

Le opinioni personali sul femminismo, sulla natura ideologica, sui partiti, non spostano di un millimetro il cuore della questione: la modifica della legge elettorale, che riporta alle tre preferenze, reintroduce un sistema che NON ha permesso di migliorare la democrazia, che ha escluso nei fatti le donne.

Quindi, siccome tutti dicono che è importante avere parità tra donne uomini anche nelle assemblee legislative negli organi istituzionali, perché si vuole ritornare ad una legge che va nella direzione inversa?

 

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Margherita Cogo

Già presidente Giunta regionale Trentino Alto Adige Südtirol

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