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LETTERE AL DIRETTORE

GUGLIELMI (FASSA) * PUNTI NASCITA DECENTRATI: « SONO BALUARDI DI AUTONOMIA, SMETTIAMO DI DEFINIRLI PERICOLOSI »

Scritto da
09.24 - mercoledì 1 maggio 2024

Gentile direttore Franceschi,

 

allego quanto oggi pubblicato sul quotidiano “Corriere del Trentino“, anche per consentire la visione ai lettori di Opinione.

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Luca Guglielmi
Consigliere provinciale ladino

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Punti nascita baluardi di autonomia,

dopo qualche tempo dal mio ultimo intervento sul tema dei cosiddetti Punti Nascita mi accingo a dire la mia, stimolato da molti interventi, dai tanti incontri con medici e specialisti sul tema e, non ultimo, dalla quarta gravidanza di mia moglie (ormai mi considero un esperto).

La prima riflessione riguarda gli interventi di sindacalisti, tecnici, consiglieri provinciali, sindaci, presidenti di ordini e non so più chi altro: tutti a proporre soluzioni basate su numeri, su indagini, sulla letteratura medica, su apocalittici scenari futuri. Taluni sono fuorviati da interessi di bottega, altri da scarsa abitudine a ragionare da autonomisti e da popolo di montagna.

La mia versione parte dall’assunto che nessuno può parlare di cosa significhi vivere in montagna o in valle, a ore di distanza dal capoluogo, senza sapere cosa realmente significhi vivere a due ore da Trento. Mi permetto quindi di definire qualsiasi decisione sia stata presa sui Punti Nascita una decisione politica, basata sulla considerazione che vadano difesi strenuamente tutti i presidi sul territorio che garantiscono alle popolazioni locali migliori e più pronte soluzioni alle loro problematiche. Le Giunte Fugatti hanno scelto nel 2018 di ripristinare i Punti Nascita chiusi precedentemente (per decisioni politiche) e di confermare tale decisione nel 2023.

La situazione attuale viene dipinta da chi è fuorviato da numeri e preconcetti come disastrosa e pericolosa: niente di più falso. Chi, come me , ha frequentato e frequenta un punto nascita decentrato, conosce perfettamente la professionalità , l’amore per il lavoro che svolgono e la gioia di essere un presidio fondamentale di tutte le ostetriche e i medici che animano i reparti decentrati dei Punti Nascita. E smettiamo di definire pericolosa la situazione dei Punti Nascita decentrati: io e gli altri genitori che si affidano a questi reparti abbiamo la massima fiducia nelle loro capacità e nella loro assoluta buona fede, più volte dimostrata, pronti a deviare nell’ ospedale di città tutte le situazioni che, anche lontanamente, fanno presupporre un pericolo per la gestante o per il nascituro.

Chi, come me, pensa solo al bene di sua moglie e del suo futuro figlio (nel mio caso il quarto maschio), rispetto agli argomenti riguardanti i costi di un parto in struttura decentrata sorride, sorride davvero, perché non accetta che si parli di costi in questo caso e nessuno abbia alcunché da eccepire se un museo costa milioni all’anno o qualsiasi iniziativa sportiva necessiti di fondi pubblici. E qui mi fermo per evitare fraintendimenti: le risorse dedicate ai neonati sono sempre troppo poche, da qualsiasi parte si guardi il problema.

Ribadisco quindi che tutti i parti che si fanno nei Punti Nascite sono parti sicuri perché nessun genitore, nessuna ostetrica, nessun medico metterebbe a repentaglio la sicurezza di un neonato o di una partoriente i quali , in caso di gravidanza anche solo leggermente problematica, vengono sin da subito orientati a spostarsi in città.

Ma soprattutto rimarco che la decisione politica di continuare a sostenere e a finanziare i reparti decentrati, siano essi Punti Nascita o altro, è stata confermata con le elezioni di sei mesi fa, e nessuno può pensare di tornare su quel tema senza mettere in discussione la più sacra delle decisioni democratiche, la volontà popolare.

 

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