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LETTERE AL DIRETTORE

RISVEGLIO TIROLESE * BEBER E MONTI: HDE: « PERCHÉ DOLOMITI ENERGIA NON ACQUISTA IL 40% DELLE CENTRALI IDROELETTRICHE DEL TRENTINO-TIROLO MERIDIONALE? »

Scritto da
22.49 - martedì 16 aprile 2024

Gentile direttore Franceschi,

perché Dolomiti Energia non acquista il 40% delle grandi centrali idroelettriche del Trentino/Tirolo meridionale? La quota del 40% di Hde-Hydro Dolomiti Energia è in vendita. Tale società possiede le grandi centrali idroelettriche del Trentino/Tirolo meridionale per una produzione annua di circa 3 miliardi di kWh e un fatturato che nel 2022 ha superato i 360 milioni di euro.

La maggioranza delle azioni, il 60%, appartiene a Dolomiti Energia, che nel 2015 aveva rinunciato al diritto di subentro nella quota Enel, con il restante 40% acquistato dal fondo di investimenti australiano, Macquarie. Un’operazione molto vantaggiosa per gli australiani e oltremodo penalizzante per il sistema del Trentino/Tirolo meridionale. Ora il tutto si ripete: il fondo australiano vende il pacchetto azionario del 40% di HDE-Hydro Dolomiti Energia per 400 milioni di euro, Dolomiti Energia ha il diritto di prelazione, ma non ci sono segnali che intenda esercitarlo.

A cosa rinuncia l’utility provinciale, Dolomiti Energia, detenuta da soci pubblici, in primis Provincia Autonoma di Trento e Comuni di Trento e Rovereto? Negli ultimi 5 anni HDE-Hydro Dolomiti Energia ha distribuito utili per 236 milioni di euro, 140 milioni a Dolomiti Energia e ben 94 milioni ai soci australiani. Ci si chiede perché, vista l’importanza strategica dell’energia, stanti le battaglie che dal dopoguerra a oggi hanno visto in prima fila la Provincia di Trento per acquisire le competenze primarie in tale settore, si lasci correre, per la seconda volta, su una partita così strategica per l’economia territoriale, oltre che remunerativa. Il rendimento medio dell’investimento, del 12-15% annuo, consentirebbe di pagare l’acquisto in pochi anni.

Non ci sono soldi? Se è così, una soluzione potrebbe essere quella dell’emissione da parte di Dolomiti Energia di un prestito obbligazionario di 400 milioni di euro, dando alle imprese e alle famiglie del Trentino/Tirolo meridionale (oltre 20 miliardi di euro il risparmio privato in provincia) l’opportunità di un investimento sicuro e remunerativo, in alternativa a fondi sub-prime, bond argentini e quanto altro ripetutamente visto in questi anni. Bolzano sta facendo esattamente questo, tramite Alperia, perché Trento non lo fa?

Dando per scontato che tutti i protagonisti nella vicenda agiscono nell’esclusivo interesse pubblico, vi sono due possibili spiegazioni di questo comportamento.
La prima spiegazione possibile è l’incertezza che esiste sul rinnovo delle grandi concessioni di derivazione idroelettrica. Tale spiegazione non è pienamente sostenibile, in quanto l’investimento sarebbe comunque tutelato dal fatto che, alla scadenza, chiunque subentrasse dovrebbe rifondere il valore degli impianti.
La seconda spiegazione possibile è che gli Enti pubblici siano troppo interessati ai pingui dividendi annui con i quali fanno i loro bilanci e non intendano rinunciarvi.

Negli ultimi 5 anni, grazie alle centrali idroelettriche, Dolomiti Energia Holding ha distribuito dividendi per 33 milioni di euro al Comune di Trento, 30 a quello di Rovereto, 24 a Trentino Sviluppo, 8 alla Fondazione Caritro. Se si deve acquistare il 40% di HDE-Hydro Dolomiti Energia, per 5-8 anni tali Enti dovrebbero rinunciare almeno in parte a simili dividendi. Meglio dunque l’uovo oggi, che la gallina domani! Tuttavia va detto che l’obiettivo della politica dovrebbe essere quello di preservare per il futuro le risorse territoriali dell’Autonomia, evitando di dilapidarle nel presente.

Quella per l’Energia è stata una battaglia storica dei Trentini/Tirolesi meridionali, fin dai tempi Asar. L’Energia è una delle poche importanti ricchezze del nostro territorio montano, non possiamo permetterci che essa venga lasciata alla speculazione finanziaria internazionale. È dunque più che necessario, imperativo, che Dolomiti Energia eserciti il diritto di prelazione all’acquisto della quota del 40% delle centrali idroelettriche del Trentino/Tirolo meridionale!
E la politica faccia la sua parte, affinché non si ripeta quanto accaduto nella partita per il credito, altro asset strategico per lo sviluppo del territorio, finito fuori dal controllo locale (anche qui, guarda caso, diversamente da quanto accaduto a Bolzano).

 

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Risveglio Tirolese
Il Presidente Franco Beber
Il Portavoce Paolo Monti

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