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ENPA * GRANDI CARNIVORI: « LA PAT ORDINA ANCORA L’ABBATTIMENTO DI JJ4, CONDANNA A MORTE ORSA È UNO SCHIAFFO A GIUSTIZIA – ISTITUZIONI – CITTADINI »

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13.37 - venerdì 28 aprile 2023

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota inviata all’Agenzia Opinione) –

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Pat ordina ancora abbattimento JJ4, Enpa: “Condanna a morte orsa è uno schiaffo alla giustizia, alle istituzioni e ai cittadini”. La Provincia Autonoma di Trento ha depositato un nuovo decreto di uccisione dell’orsa JJ4 per una data successiva all’11 maggio, giorno in cui il TAR è chiamato a pronunciarsi in seduta sul ricorso delle associazioni, inclusa Enpa. Il presidente Fugatti non vuole perdere la sua personale guerra contro l’orso JJ4 e organizza già l’uccisione dell’orsa contro ogni parere istituzionale e legale. E’ uno schiaffo alla giustizia, al Tar, al Ministero dell’Ambiente, alle autorità scientifiche, a tutte le associazioni, come Enpa, che hanno lavorato presentando tantissime soluzioni alternative ma soprattutto uno schiaffo a tutti i cittadini italiani che in questi giorni hanno manifestato la loro apprensione per la sorte di JJ4.

Tra loro anche tutti quei cittadini trentini che vogliono e reclamano la presenza degli orsi ma che allo stesso tempo accusano giustamente la Provincia di non aver fatto niente per favorire una pacifica e corretta convivenza. L’Ente Nazionale Protezione Animali non lascerà che si compia questa condanna a morte, abbiamo già attivato il nostro ufficio legale e impugneremo ogni atto! Le soluzioni alternative ci sono. Invitiamo il presidente della Pat a rileggersi le nostre 7 proposte.

La proposta di Enpa in 7 punti

Corridoi faunistici: Tante volte abbiamo sottolineato la necessità della creazione di corridoi faunistici o ecologici, vale a dire di quei passaggi che tradizionalmente sono seguiti dalla fauna selvatica per raggiungere altri territori, permettendone la dispersione. Avevamo elaborato ed ottenuto la presentazione da parte di alcuni gruppi politici di un emendamento nella legge Bilancio 2022 finalizzato proprio alla realizzazione o al restauro dei corridoi, con lo stanziamento di 12 milioni di euro in tre anni che però è stato bocciato. Fondamentale agire subito e recuperare il tempo perduto.

Dispersione delle femmine: Occorre, scientificamente parlando, comprendere le ragioni della estrema stanzialità delle femmine di orso, che, come JJ4 nel corso degli anni, non si sono sostanzialmente mai mosse dal luogo della nascita. Si potrebbe sperimentare – benché già accuratamente studiato – l’uso di feromoni. La dispersione delle femmine, e di conseguenza dei maschi, consentirebbe di ridurre la concentrazione degli animali sul territorio, facilitando l’accettazione sociale.

Controllo delle nascite. Occorre studiare l’applicazione di tecniche di controllo della riproduzione come quelle che vengono già usate per altri mammiferi selvatici. La vasectomia potrebbe essere praticata sugli orsi più grandi, con interventi chirurgici piuttosto semplici che non ledono la salute degli animali. Praticata ovviamente da personale medico veterinario esperto, può ridurre in tempi abbastanza rapidi la crescita della popolazione ursina.

Identificazione degli orsi. Occorre la piena attualizzazione della banca dati sull’identificazione degli orsi, che è uno dei punti su cui si è focalizzata la preoccupazione di molti. Inoltre, è necessario garantirne la trasparenza e la possibilità di accesso ai portatori di interesse, anche per rendere più facile il contatto e il dialogo con le istituzioni.

Santuari: nella situazione attuale essi rappresentano la soluzione migliore e sono da noi ben accetti per la salvezza della vita degli orsi condannati, ma non possono costituire una soluzione permanente. Chiediamo invece che nel nostro Paese sia realizzato in tempi brevi un solo grande santuario sostitutivo del centro del Casteller, che, come registrò il rapporto dei Carabinieri Cites nel 2020, poi raccolto dalla sentenza del Consiglio di Stato, non può fornire sotto nessun aspetto la garanzia del benessere degli orsi

Metodi dissuasivi: Che si tratti di squadra di cani anti-orso o di squadra di uomini specializzati, tali metodi sono efficaci soprattutto nell’immediatezza. Pertanto, gli interventi devono essere assolutamente tempestivi per permettere agli orsi di associare la dissuasione ad un comportamento ritenuto negativo dagli umani.

Prevenzione: Il fattore della prevenzione è fondamentale, il cardine su cui fondare la coesistenza tra popolazione ursina e popolazione umana. Omissioni gravissime si sono succedute nel corso del tempo, con un sostanziale abbandono negli ultimi anni di ogni forma di prevenzione, informazione, formazione dei cittadini e dei turisti. Tutto ciò non è più rinunciabile. Continuiamo ad essere preoccupati e sbigottiti dalla mancanza di elementari misure, come quella del divieto di accesso alle zone in cui è noto da tempo il fenomeno della stanzialità delle femmine con i cuccioli, nonché di quelle che registrano una presenza elevata di esemplari.

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