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UIL FPL – TRENTINO * EDUCATRICI NIDI: TOMASI E VARAGONE, « PER QUALE MOTIVO DOVREBBERO LAVORARE NELLE RSA? RITENIAMO OFFENSIVA LA PROPOSTA »

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18.51 - venerdì 1 maggio 2020

Cosa centrano le educatrici professionali dei nidi con l’assistenza nelle RSA? Per quale motivo un’Educatrice d’asilo nido dovrebbe fare il lavoro degli operatori sanitari? Da quando l’assistenza prestata nelle RSA è uguale all’attività educativa dei nidi?

Se lo chiedono Marcella Tomasi, Segretaria della UIL FPL Enti Locali, e Giuseppe Varagone Segretario della UIL FPL Sanità, dopo aver letto in un quotidiano locale, che alcuni consiglieri del Comune di Riva del Garda, in accordo con la Comunità di Valle, avrebbero chiesto al Comune di essere capofila di un progetto che integra il personale della RSA con quello dei nidi.

Da quanto riportato la proposta prevederebbe che le Educatrici dei nidi “Lago Blu” e “S. Alessandro”, al fine di aiutare il personale sanitario operante nella locale RSA, prestasse servizio nell’Ente, in particolare durante i pasti, nell’assistenza ai residenti, e solo con tampone negativo.

Pur consapevoli del periodo emergenziale, riteniamo tale proposta irricevibile nella sua follia e offensiva nei confronti della professionalità delle educatrici, specializzate nelle attività socio pedagogiche con i bambini nella fascia d’età 0-3, offensiva per gli operatori sanitari che operano nella struttura, professionisti del socio sanitario dediti alla loro attività, e offensiva nei confronti dei residenti che meritano di essere assistiti con alta professionalità e competenza.

Questo bieco Populismo, che sta prendendo il sopravvento all’interno della nostra classe politica, ritiene che per assistere un anziano sia sufficiente avere manovalanza, in particolare quella femminile, senza distinguere le professionalità necessarie nell’assistenza dei residenti delle RSA.

Le Educatrici dei nidi vengono considerate come una sorta di “mamme surrogate” senza riconoscerne invece la grande professionalità e competenza nella crescita evolutiva dei bambini.

Chiediamo a questi Consiglieri se, consapevoli della pandemia che stiamo tutti vivendo, hanno capito la delicatezza del mondo delle RSA e della fragilità degli ospiti che in esse risiedono. Le vittime di questo mostruoso virus chiamato COVID-19 sono soprattutto all’interno delle RSA e in esse devono concentrarsi tutti i nostri sforzi per fare in modo che l’emergenza rientri: serve personale preparato e tutelato non “manovalanza”!

Invitiamo l’Assessore Segnana affinché intervenga a stoppare questa folle idea, e al Sindaco di Riva del Garda perché non tenga conto della proposta dei suoi Consiglieri.

 

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Marcella Tomasi
Segretaria provinciale UIL FPL Enti Locali

Giuseppe Varagone
Segretario Provinciale UIL FPL Sanità

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