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LETTERE AL DIRETTORE

PACCHER (LEGA) * ORSI TRENTINO: « I PLANTIGRADI IN STATI VICINI SONO CACCIABILI (IN SLOVENIA NEL 2023 NE SARANNO ABBATTUTI 230 ), CON COINVOLGIMENTO DEI CACCIATORI »

Scritto da
12.49 - venerdì 28 aprile 2023

Gentile direttore Franceschi,

allego quanto oggi pubblicato sul quotidiano “l’Adige”, anche per consentire la visione ai lettori di Opinione.

Roberto Paccher

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Dopo la tragica morte di Andrea Papi i trentini hanno rivolto, quasi all’unanimità la richiesta di togliere dal nostro territorio gli orsi, e i predatori arrivati ad un numero eccessivo e pericolosi. Come in passato era stato più volte fatto notare dal presidente della Provincia Fugatti, il rischio concreto era, come poi è purtroppo accaduto, che potesse succedere qualche cosa di irreparabile alle persone. Fatta questa premessa debbo dire di rimanere esterrefatto davanti alle reazioni di pseudo animalisti che ora vorrebbero si costruissero dei corridoi, degli attraversamenti, dedicati agli orsi per consentire la loro espansione nel territorio delle Alpi e non solo.

Mi sembra davvero troppo, una provocazione. Se la Provincia deve investire in nuove infrastrutture è giusto che lo faccia per i cittadini, costruendo piste ciclabili, marciapiedi, passaggi a livello, svincoli per le auto, sottopassi in modo da non fare perdere un quarto d’ora a chi deve attraversare. Non colate di cemento per permettere agli orsi di insediarsi anche nelle zone in cui oggi non ci sono.

È grave che questi signori animalisti, comodamente sprofondati sui divani, non abbiano compreso che in Trentino non si vuole estendere il problema orso anche ad altre zone ma ridurlo drasticamente dove ora è presente! Un corridoio per fare arrivare gli orsi dalle Dolomiti del Brenta al Lagorai estendendo quindi il problema ad una parte di Trentino che ad oggi, per fortuna, non lo ha ma che deve fare i conti con la presenza del lupo – mi pare una follia.

Non si tratta di spostare gli orsi da una valle all’altra ma di ridurne il numero in Trentino e permettere a chi vive in montagna di farlo in tranquillità e sicurezza. Fra qualche anno anche le zone libere dagli orsi, spostandoli, si troverebbero nelle condizioni della valle di Non e Sole oggi. Con questa logica, nel prossimo futuro, si arriverebbe a contare centinaia di orsi liberi nell’arco alpino.

Da cacciatore sono rimasto poi stupito dalle parole del presidente della Associazione cacciatori trentini Stefano Ravelli che ha dato l’impressione di volersi sfilate sulla questione orso respingendo un coinvolgimento dei cacciatori nella gestione. Vorrei ricordare che il plantigrado in stati vicini a noi è cacciabile (nella sola Slovenia ne saranno abbattuti 230 nel 2023), e anche lì, come pressoché ovunque, c’è un coinvolgimento diretto da parte dei cacciatori.

 

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Roberto Paccher

Consiglio Provincia autonoma Trento (Gruppo Lega)

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