News immediate,
non mediate!
Categoria news:
LETTERE AL DIRETTORE

MASÈ (LA CIVICA) * AUTONOMIA: « ASSET FONDAMENTALI PER LO SVILUPPO TRENTINO, A22 E GRANDI DERIVAZIONI IDROELETTRICHE »

Scritto da
09.33 - domenica 14 gennaio 2024

Gentile direttore Franceschi,

allego quanto oggi pubblicato sul quotidiano “T“ (data 14 gennaio), anche per consentire la visione ai lettori di Opinione.

 

*

Vanessa Masè

Consigliere provinciale La Civica

////

Ho letto con particolare attenzione l’intervista a Fausto Manzana pubblicata da “Il T” nei giorni scorsi. Anche in questa occasione ci ha consegnato un’analisi molto lucida non solo del presente, ma soprattutto della strategicità di alcuni asset fondamentali che saranno determinanti per lo sviluppo della nostra Provincia autonoma.

Innanzitutto il presente: non abbiamo ancora i dati di chiusura del 2023, ma è già possibile affermare che non sia stato un anno molto brillante, a causa di uno scenario internazionale che continua ad essere particolarmente complesso e l’ultimo documento di economia e finanza provinciale disponibile (DEFP giugno 2023) ce lo aveva anticipato, pur nella consapevolezza che l’eccezionalità del periodo recente rende complicata qualsiasi stima sull’evoluzione del PIL, costringendo i previsori a continue revisioni. Per il 2024 ci sono però segnali incoraggianti e il fatto che siamo ad inizio legislatura pone alla Politica provinciale degli orizzonti lunghi. Nel corso di quest’anno andremo ad intervenire sulle finanze provinciali con una prima variazione di bilancio e successivamente con l’assestamento per il triennio 2024-2026, in modo da impostare le partite principali su cui dipanare l’attività di legislatura. Indubbiamente centrali saranno gli asset che Manzana cita, come la questione di A22 – e ci auguriamo che la soluzione del PPP possa chiudersi positivamente a stretto giro – o il nodo delle grandi derivazioni idroelettriche.

Cruciali per i prossimi anni continueranno quindi ad essere i rapporti con lo Stato: infatti non solo occorre definire questioni come quelle sopra citate, che necessitano da parte del livello romano dell’individuazione di strade percorribili per la nostra Autonomia, ma anche per quanto riguarda gli accordi finanziari, che hanno impatti enormi sulle nostre possibilità di allocazione di risorse e quindi finanziamento dei vari capitoli del bilancio provinciale. Ricordo l’evoluzione degli ultimi 14 anni: patto di Milano, patto di garanzia, la fine dei gettiti arretrati, il concorso al risanamento delle finanze pubbliche, e poi il COVID, il PNRR, le nuove rinegoziazioni, per arrivare fino all’accordo di San Michele siglato nel 2023; tutto questo ha inciso profondi cambiamenti sulla finanza provinciale orientando molte scelte anche di lungo periodo.

Rimanendo all’interno della cornice dell’Autonomia, che deve continuare ad essere culturalmente e politicamente perno del nostro pensare ed agire, si riaffaccia poi il tema della possibile riforma dello Statuto, nell’ottica di “rafforzare ancora di più l’intesa strategica con la Provincia autonoma di Bolzano”, come ci ha ricordato recentemente il presidente Fugatti nel corso della sua relazione programmatica. Ecco quindi che anche in questo caso, il richiamo del Presidente di Confindustria ad una dimensione regionale come opportunità particolarmente rilevante mi trova totalmente concorde: nella Regione infatti possiamo trovare spazio per difendere, con maggiore forza, interessi comuni e strategici per Trento e Bolzano, per accompagnare una crescita costante dei due territori nell’interesse reciproco.

Infine, benchè nelle mie intenzioni non ci fosse la volontà di ricalcare lo schema degli argomenti trattati da Manzana nella sua intervista, non posso trascurare il riferimento al tema femminile, già di per sé fondamentale, ma che, alla luce anche del femminicidio di Ester Palmieri, non può che diventare indifferibile. Infatti, se da un lato è necessario continuare a lavorare sul cambiamento culturale che come Istituzioni in primis dobbiamo diffondere e veicolare, dall’altra dobbiamo agire per offrire opportunità concrete per la piena valorizzazione e riconoscimento delle energie femminili. Nella Quinta Relazione sullo stato di attuazione del Programma per la XVI legislatura, dell’agosto 2023, troviamo ad esempio che sono state solo 5 le domande pervenute per il finanziamento dell’imprenditoria femminile. Una misura ancora aperta, accessibile, ma questo limitato numero di domande presentate deve farci riflettere.

Come deve farci ragionare il fatto che ancora poche famiglie conoscano, ad esempio, l’esistenza di quella che abbiamo chiamato “la dote finanziaria” è vero che un primo punto da cui partire è lavorare per rendere autonome dal punto di vista economico le donne, molto ancora possiamo e dobbiamo fare per diffondere questi strumenti, per renderli noti, fruibili ed effettivamente utilizzati. Ritengo che a volte sia molto più funzionale investire con decisione e continuità in interventi chiari e riconoscibili, che disperdersi in molte piccole opportunità che rischiano di diventare poco efficaci. E ovviamente, in contemporanea, dobbiamo continuare ad investire nei servizi a disposizione delle famiglie: solo avendo la certezzadi servizi diffusi in maniera territorialmente e qualitativamente omogenea le donne investiranno su se stesse. Portare avanti in maniera decisa e costante queste linee di intervento potrà, indubbiamente, creare opportunità importanti di cambiamento sociale in favore delle donne.

 

Categoria news:
LETTERE AL DIRETTORE
© RIPRODUZIONE RISERVATA
DELLA FONTE TITOLARE DELLA NOTIZIA E/O COMUNICATO STAMPA

È consentito a terzi (ed a testate giornalistiche) l’utilizzo integrale o parziale del presente contenuto, ma con l’obbligo di Legge di citare la fonte: “Agenzia giornalistica Opinione”.
È comunque sempre vietata la riproduzione delle immagini.

I commenti sono chiusi.