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LETTERE AL DIRETTORE

RENATA ATTOLINI * AREA SIN – TRENTO: “ LA BONIFICA DI TUTTA LA ZONA DEVE PRECEDERE OGNI ALTRO INTERVENTO “

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08.08 - domenica 7 gennaio 2024

Ho letto l’intervista a Federico Zappini sull’Adige di ieri e quindi, incuriosita, mi sono procurata l’interrogazione di cui si parla.

Premetto che sono sicuramente favorevole all’istituzione di un percorso multidisciplinare che coinvolga Appa, centri di ricerca, università e cittadine e cittadini.

L’area SIN di cui parla non è stata dimenticata. Su quell’area c’è stato un tentativo di speculazione edilizia, con gravi mancanze delle amministrazioni, ad ogni livello, perchè quelle aree non dovevano essere lasciate in mano ai privati.

Ma se la bonifica non è mai andata in porto è esclusivamente perchè non esistono a tutt’oggi tecniche sicure di bonifica dell’inquinamento da piombo tetraetile. Nell’intervento di ieri ad opera dell’ingegner Claudio Geat sono raccontate in modo chiaro ed efficace le difficoltà incontrate a Fidenza, dove pure il problema è molto più controllato che a Trento, perché l’inquinamento era racchiuso in vasche e non diffuso ovunque come alla ex Sloi. Eppure a Fidenza ci sono voluti vent’anni di studi e tentativi.

Ed allora ben venga che il pubblico si riappropri di quelle aree e ne preveda un uso sociale e pubblico; lo doveva prevedere già da decenni.

Ma i nostri amministratori devono partire dal presupposto che non esistono percorsi paralleli: la bonifica di tutta l’area deve precedere ogni altro intervento. È quindi impossibile pensare di procedere con il bypass, che avrà anche caratteristiche lineari, per carità, ma su una linea che prevede scavi nel SIN con pericolo per tutta la città e che, attraversando l’area, andrebbe a pregiudicare sia una bonifica integrale della zona che una sua progettazione organica, coesa e gradevole come auspicato nell’intervista e nell’interrogazione.

Smettiamo ora di incantare la gente con sogni ad occhi aperti e ammettiamo che a SuperTrento hanno partecipato pochissime persone e quasi tutte coinvolte in ruoli amministrativi e che non sappiamo se e quando si potrà fare l’interramento della linea storica che viene usato per superare le contrarietà sul bypass.
Prendiamo atto che la bonifica delle aree inquinate da piombo tetraetile deve essere prioritaria ad ogni altro intervento e che i tempi per poterla realizzare saranno decisamente molto lunghi.

Ed allora, tolto il vincolo del 2026 con la perdita del PNRR, decidiamoci una volta per tutte a pensare ad un progetto alternativo per la circonvallazione ferroviaria di Trento, che eviti le aree problematiche del SIN.

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Renata Attolini
Trento

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