Gentile direttore Franceschi,
leggo con stupore la replica, al comunicato inviato ieri, inviata dalla signora Lupi alla stampa e mi trovo costretto a ravvisare alcune significative imprecisioni.
Nel testo odierno la signora dichiara di aver provveduto alla comunicazione “in rappresentanza di 183 scuole dell’infanzia“ allegandone copia dove però ci ritroviamo a leggere “in rappresentanza delle insegnanti di 183 scuole dell’infanzia“, con tale dicitura si dichiara rappresentante di TUTTI gli insegnanti di tali scuole …nessuno escluso.
Resta poi evidente la confusione nei numeri delle scuole rappresentate, il testo della replica e l’allegato fanno riferimento a “183 scuole” mentre quanto inviato al Consiglio Provinciale e al CSEP riporta in calce “in rappresentanza delle insegnanti di 199 scuole dell’infanzia” …forse per non inficiare la credibilità della contestazione dei numeri forniti dall’assessore, e per correttezza, sarebbe stata opportuna maggior precisione allegando il testo realmente inviato.
Sarebbe altrettanto opportuno che tale comunicazione a soggetti istituzionali fosse corredata dalle firme di tutti gli insegnanti rappresentati.
Sottolineo inoltre l’ulteriore confusione nei termini utilizzati poiché la signora afferma “i dati diffusi (contrariamente a quanto affermato da Freschi) non sono dati personali bensì dati statistici” evidenziando un ulteriore disattenzione nella lettura poiché il riferimento era a “dati riservati a cui si ha accesso nell’esercizio della propria professione” cosa significativamente diversa nei rapporti tra dipendente e datore di lavoro.
La invito pertanto a verificare attentamente prima di attribuire affermazioni improprie a terzi. Spero che a questo punto possa comprendere quale sia il riferimento alle “possibili contestazioni” evitando di avanzare dubbi offensivi alludenti ad ipotesi di reato.
Non volendo ipotizzare malafede, spiace riscontrare, ancora una volta, tanta approssimazione su temi così delicati.
Il lavoro degli insegnanti e il benessere dei bambini meriterebbero maggiore attenzione e serietà.
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Maurizio Freschi