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ITALIA NOSTRA – WWF – LEGAMBIENTE / TRENTO * REPLICA AD ASSESSORE FAILONI: « INACCETTABILE L’OSTENTATO DISPREZZO PER LE ASSOCIAZIONI, CHE OPERANO IN DIFESA DI UN BENE COMUNE »

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10.54 - mercoledì 27 settembre 2023

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota inviata all’Agenzia Opinione) –

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Risposta alle affermazioni dell’assessore provinciale al turismo Failoni: “La sostenibilità ambientale è importantissima ma non facciamoci prendere dall’ansia […] Ambientalisti contrari? Chi se ne frega!” Le pubbliche dichiarazioni rilasciate nei giorni scorsi a Riva del Garda dall’assessore al turismo della Provincia di Trento, Roberto Failoni, meritano qualche commento: se da un lato rivelano le sue radici culturali, dall’altro dimostrano in quale considerazione la Giunta provinciale tenga quel paesaggio trentino che, ipocritamente, decanta in ogni occasione. L’ostentato disprezzo per le associazioni, i comitati e i cittadini che volontariamente operano in difesa di un bene comune tanto prezioso quanto irriproducibile è di per sé inaccettabile. Ma ancora più inaccettabile è il rifiuto a confrontarsi con dati e argomenti, arroccandosi in un liquidatorio “Ambientalisti contrari? Chi se ne frega!”.

Inoltre, è inammissibile il tentativo di ridicolizzare le preoccupazioni per il cambiamento climatico, nonostante gli evidenti segnali che si registrano in tutto il pianeta con sempre maggiore frequenza e gli eventi sempre meno “anomali” che hanno già ferito anche il nostro fragile territorio. Failoni pensa di poter rimuovere il problema con una scrollata di spalle, e di poter ancora perseguire un modello di sviluppo economico fondato sull’incessante e irresponsabile erosione del patrimonio paesaggistico e ambientale, cioè sulla nostra fondamentale ricchezza.

Delle due l’una: o Failoni non si rende ben conto della situazione, o ha deciso di sacrificare il futuro del Trentino per raccogliere qualche aleatorio beneficio economico e qualche effimero vantaggio elettorale, lasciando il Trentino – e in particolare il settore turistico di cui è responsabile – privo di una strategia adatta a far fronte ai nuovi scenari. Senza ambiente non esiste sviluppo economico, senza paesaggio non c’è futuro turistico, tanto più in Trentino: pensare che ambiente e paesaggio siano sacrificabili per la crescita economica è un tragico errore di cui pagheremo amaramente le conseguenze.

Non è appiccicando gli aggettivi “green” e “sostenibile” a qualsiasi opera, grande o piccola che sia, che metteremo il Trentino nelle condizioni di affrontare la transizione ecologica. La sostenibilità di un’opera va programmata fin dall’inizio e dimostrata in fase di progettazione: non può essere data per scontata in base a un nome o un aggettivo. Le ciclovie sono vittime di questo fraintendimento: il loro impatto ambientale e paesaggistico è considerato trascurabile o facilmente mitigabile, la loro sostenibilità implicita nell’essere definite “mobilità dolce”.

A prescindere. Il progetto della ciclovia del Garda dimostra in modo evidente quanto questo pregiudizio può essere fallace. Non ha alcun senso ostinarsi a realizzare un’opera paesaggisticamente devastante, esageratamente dispendiosa, funzionalmente inadeguata quando esiste un’alternativa in grado non solo di eliminare queste criticità, ma di essere in sé attrattiva, offrendo ai ciclisti un piacevole diversivo e agli operatori locali un nuovo servizio da produrre: il traghetto.

La sola alternativa sensata non può essere scartata, senza neppure un’approfondita comparazione, in ossequio al dogma pronunciato dalla sindaca Cristina Santi: “il ciclista non vuol scendere dalla sella”. Come se i ciclisti fossero bambini viziati e capricciosi incapaci di comprendere e rispettare ciò che li circonda, scendendo di sella, dove necessario. Non sono così, ovviamente, ma se davvero lo fossero avremmo comunque il dovere di proteggere il nostro territorio dalle loro pretese.

Nel Garda, il rapporto tra domanda e offerta turistica ha superato la saturazione e l’equilibrio va ritrovato innalzando la qualità dell’offerta, che include il paesaggio e l’ambiente. In questo contesto, anche la bicicletta deve trovare la sua collocazione, certo non nei modi disinvolti e devastanti di una ciclovia a sbalzo ancora più impattante di quella di Limone.

In Trentino non c’è più spazio per un turismo aggressivo, e il convegno sul “Futuro del Trentino e di Riva del Garda nel mercato turistico sostenibile”, avrebbe dovuto essere l’occasione per riflessioni razionali e approfondite. Si è trasformato, invece, in un palcoscenico per proclami superficiali e arroganti. Nel convegno si è trattato anche del progetto della ciclovia, le cui enormi criticità sono note grazie al lavoro del Coordinamento Interregionale per la Tutela del Garda e del Coordinamento Ambientalista Alto Garda e Ledro: offriamo le nostre analisi agli amministratori di buona volontà che vogliano operare con lungimiranza per il futuro benessere del Trentino.

 

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Presidente Manuela Baldracchi -Italia Nostra sezione trentina

Presidente Aaron Iemma – WWF per il Trentino

Presidente Andrea Pugliese – Legambiente Trento

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