(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –
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È un progetto d pace quello di “un’Europa unita nella diversità, forte, democratica, libera, pacifica, prospera e giusta”. Lo scrivono in una dichiarazione i vescovi della Commissione delle Conferenze episcopali dell’Unione europea (COMECE) in vista delle prossime elezioni per il Parlamento Europeo del giugno 2024. Aggiungono: “Siamo tutti chiamati a portarlo avanti anche esprimendo il nostro voto e scegliendo responsabilmente i deputati che rappresenteranno i nostri valori e lavoreranno per il bene comune”
Guardando all’appuntamento elettorale Caritas Europa ha pubblicato un documento per chiedere ai candidati di dare priorità a cinque questioni urgenti.
La prima: garantire mercati del lavoro e protezione sociale efficaci, adeguati e inclusivi per tutti, monitorando attentamente la corretta attuazione di tutti i 20 principi del “Pilastro europeo dei diritti sociali” e chiedendo in particolare alla Commissione europea di presentare una proposta di direttiva quadro sugli standard di reddito minimo entro il prossimo mandato del Parlamento europeo.
La seconda questione: garantire servizi sociali di alta qualità, accessibili ed economici per tutti, invitando la Commissione europea a presentare una proposta di “regola d’oro” per gli investimenti sociali e per la creazione di un quadro di riferimento per i fornitori di servizi senza scopo di lucro.
La terza urgenza consiste nel difendere, promuovere e progettare politiche di migrazione e asilo che rispettino i valori dell’UE, la Convenzione delle Nazioni Unite sui rifugiati, i diritti umani e la dignità di tutte le persone senza distinzioni.
Si chiede ancora di promuovere l’azione umanitaria e lo sviluppo a guida locale nelle azioni esterne dell’Unione Europea e aumentare in modo significativo i finanziamenti diretti per l’aiuto umanitario e lo sviluppo alle organizzazioni locali della società civile di base, prestando particolare attenzione ai costi generali da esse sostenuti.
Si tratta infine di promuovere la giustizia globale e la coerenza delle politiche per lo sviluppo sostenibile nel Sud del mondo, correggendo gli squilibri di potere e gli ostacoli strutturali alla riduzione della povertà e delle disuguaglianze.
“Il raggiungimento di progressi reali in questi settori – sottolinea Caritas Europa nell’inoltrare queste richieste alle forze politiche – è essenziale per raggiungere gli Obiettivi di sviluppo sostenibile entro il 2030”. Un traguardo al raggiungimento del quale l’Europa unità può e deve dare un contributo determinante.