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LETTERE AL DIRETTORE

MASSIMO CORRADINI * NOT: « POLITICHE SANITARIE E “CRONOPROGRAMMI“, MESSAGGI INTERPRETABILI COME PROMESSE PER CALMARE LE LAMENTELE »

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13.28 - venerdì 23 giugno 2023

Gentile direttore Franceschi,

le politiche sanitarie dei cronoprogrammi. Da dieci anni, la durata di ben due, legislature provinciali quindi, assistiamo alla più dolorosa vicenda politica locale: la mancata realizzazione del Nuovo Ospedale del Trentino (NOT). Dai media e dai politici di governo la vicenda NOT è sempre stata etichettata come “pasticcio”, ma ora qualche dubbio di “pastetta” c’è.
Infatti, oggi (anzi venerdì 16 giugno us), la montagna ha partorito … un topolino. La Giunta ha prodotto un “cronoprogramma” per la realizzazione del nuovo polo ospedaliero e universitario: due paginette finali di una corposa delibera di Giunta, la n. 1047/2023, di ben 40 pagine tutte vertenti ad altro ben più sostanzioso cronoprogramma per la realizzazione di uno svincolo stradale a Borgo.
Cronoprogramma è parola che piace a questa Giunta, avendola già recentemente utilizzata anche per l’Ospedale di Cavalese, altro fantasma in sanità, non vedendosene traccia alcuna.

I media locali ne hanno dato ampia risonanza alla Delibera di giugno sul nuovo ospedale, trasformandosi in una sorta di comunicazione ufficiale ai trentini dell’avvio lavori con tanto di tappe realizzative (… il “cronoprogramma” appunto) e anche in un annuncio propagandistico della politica inadempiente per calmare le acque molto agitate sulla sanità locale. Infatti, mai come nelle ultime due settimane i media locali hanno dedicato spazio alla sanità locale, cogliendone le criticità denunciate e che l’affliggono. Dapprima informando circa gli Stati generali in Sanità convocati da FdI e riportando fedelmente le molte lamentele provenienti dalla categoria (Medici e Infermieri), ma anche dalla società civile e delle rappresentanze della cittadinanza (Sindacati e Associazionismo); si sono letti interventi che denunciano una sanità ammalata, politicizzata e iperburocratizzata, di sanitari mal pagati e demotivati.

Poi ancora pubblicando le istanze emerse in un’assemblea intersindacale ospedaliera che concludeva, senza mezzi termini, che la sanità pubblica è al collasso. Dulcis in fundo, sui media, è stato dato largo spazio alle conclusioni di CREA Sanità in “ Le performance regionali XI edizione 2023”che pongono la nostra al secondo posto in Italia, ma suscitando smarrimento e dubbi di congruità di qs graduatoria, da parte dei cittadini quotidianamente in battaglia col CUP e che migrano a Negrar.

In questo contesto mediatico il “cronoprogramma” è un messaggio interpretabile come promessa per calmare le lamentele: cari sanitari e cari cittadini state tranquilli che la sanità è sì ammalata perché manca il NOT, ma ora si sistema tutto avviando i lavori di costruzione, con tanto di “cronoprogramma” ; così sui media sono già comparsi plausi di alcuni settori della sanità, con richiesta di coinvolgimento e progetti di sviluppi e carriere universitari (scuole di specializzazioni mediche).

Ma siamo, al solito, all’ ennesimo episodio di distrazione propagandistica delle categorie sanitarie e dei cittadini. Infatti, cogliendo le parole del Presidente PAT ad una TV locale, capisco invece che sussistono ancora dubbi sull’area di edificazione e l’ampliamento di superficie per le attività universitarie è solo un mero progetto e che nemmeno è stato sentito il Ministero per i terreni militari da annettere. Laddove il Presidente poi sostiene che non vi sono più ostacoli pendenti presso i tribunali amministrativi innescati dai ricorsi delle ditte appaltatrici per garantirsi la gestione dell’ospedale con la Finanza di progetto, mi pare dimostri quantomeno grande disinformazione, essendo ancora pendenti ben due ricorsi al TAR locale, come peraltro ben evidenziato nella delibera stessa.

Stigmatizzo quindi la pochezza di tale cronoprogramma, partorito dopo 6 mesi di attività di un commissario nominato appositamente e le tempistiche previste che vedono tutto il 2023, 2024 e 2025 occupati per ulteriori progettazioni e appalti e poi l’avvio lavori solo nel 2027, ultimo anno della prossima legislatura, prevedendo addirittura la fine lavori nel 2030. Questa ulteriore dilatazione di ben 8 anni, trionfalmente propagandata, sarà anche questo un fattore che CREA adotterà per posizionare nel 2924 la sanità trentina dal secondo al primo posto in Italia?

 

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Massimo Corradini – Trento

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