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ALTERNATIVA POPOLARE * INCONTRO CPI – COORDINAMENTO PROVINCIALE IMPRENDITORI: « SCENDO IN CAMPO PER UN TRENTINO PIÙ AUTONOMO – SOCIALE – INNOVATIVO »

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20.28 - lunedì 25 settembre 2023

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –
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Sergio Divina al dibattito promosso da CPI: “Scendo in campo per un Trentino più autonomo, sociale, innovativo e attento ai bisogni dei suoi cittadini”.

«Le raccomandazioni elaborate dal CPI sono un prezioso vademecum, che potremo utilizzare totalmente come programma elettorale»: Sergio Divina ha esordito così durante il dibattito organizzato oggi pomeriggio dal Coordinamento Provinciale Imprenditori. Cinque le domande poste ai candidati, ispirate ad altrettanti temi cardine: ruolo dell’autonomia, politiche sociali e demografiche, attrattività del territorio, infrastrutture e primo atto politico della nuova giunta che s’insedierà a fine ottobre.

 

Ruolo dell’autonomia

Per Sergio Divina, nonostante l’elogio alle raccomandazioni elaborate dal CPI, sono due i punti del documento su cui dissentire, uno dei quali è la preoccupazione pessimista in merito allo stato di salute dell’autonomia stessa. «Se da una parte credo che l’autonomia goda, a livello nazionale, di tutele importanti, – ha dichiarato infatti Divina – come le norme di salvaguardia che ci permettono di rivendicare anche per noi eventuali competenze straordinarie attribuite ad altre regioni a statuto ordinario, dall’altra mi rendo conto di come la nostra regione sia stata di fatto frantumata nel tempo, divisa in due. Questo è un punto di debolezza notevole, a partire dalla differenza di sistema elettorale fra le province di Trento e Bolzano. Se quest’ultima ne esce più forte, il Trentino purtroppo risulta sempre più indebolito. La nostra è una provincia “cenerentola”: non è territorio di confine e non abbiamo il bilinguismo».
Infine, Divina cita Alcide De Gasperi: «L’autonomia impone un supplemento di responsabilità e proprio su questo dobbiamo attivarci».

 

Politiche sociali e demografiche

«La denatalità è un grandissimo problema, che va letto attraverso la lente giusta. – ha affermato Divina in merito alla domanda riguardante le politiche sociali e demografiche – Le nuove famiglie non hanno fiducia nel futuro e tale temperie coinvolge un altro fattore altrettanto determinante, ossia l’invecchiamento della nostra popolazione. La spesa sociale deve dunque pensare seriamente anche alle problematiche legate all’anzianità». Aiutare le famiglie, globalmente intese, è allora il tema. «Occorre mettere in moto meccanismi di sostegno economico, – ha proseguito Divina – e su questo bisogna dare atto che la provincia si è mossa bene. Ma manca il focus sulla donna, per esempio, visto che il lavoro femminile è fortemente penalizzato. Occorre pensare a politiche di lavoro flessibile, non soltanto nel pubblico ma anche nel settore privato: un esempio è la pratica virtuosa degli asili aziendali. E poi agire sulla retribuzione diretta del lavoro, promuovendo seriamente politiche come la compartecipazione degli utili».

 

Attrattività del territorio

«Sembra che il parametro capace di far scattare l’attrattività di un territorio rispetto alle imprese sia una buona amministrazione. – ha dichiarato Divina, in risposta al terzo tema emerso dal dibattito – L’impresa, di fronte ad una buona amministrazione, investe sul territorio molto volentieri: c’è dunque bisogno di collegamenti, piani urbanistici ragionati, servizi e qualità della vita». Ma quest’ultima da che cosa dipende?
«Sicuramente dalle risorse, – ha continuato Divina – e le risorse sono di fatto il bilancio che un’amministrazione può investire nei servizi. Ma lo stesso bilancio è appannaggio delle imprese, del sistema produttivo che contribuisce ad alimentarlo. Occorre allora agevolare il sistema produttivo, per nutrire questo circolo virtuoso».
La scuola ha infine un ruolo decisivo «ma deve ragionare di più con le aziende, – ha affermato Divina – formando ragazzi in sinergia con il sistema delle imprese, per stimolare giovani capaci, immediatamente “appetibili” per il mercato del lavoro».

 

Infrastrutture

«Sono tre le grandi opere infrastrutturali trentine su cui si discute più spesso. – ha dichiarato Divina – La prima è il bypass, un’opera che serve e che va fatta, ma che è stata calcolata molto male. I terreni di Trento Nord sono ben conosciuti da chi abita in città e non vi è tracciato più sbagliato di quello progettato. Spostando l’uscita della circonvallazione ancora più a nord si andrebbe a risolvere la questione: lì infatti troviamo molti capannoni dismessi, il cui abbattimento non creerebbe problemi».
La seconda grande opera è la Valdastico, «strategica – ha affermato Divina – per il decongestionamento della Valsugana, che ne gioverebbe in vivibilità. Certo, l’approccio con le amministrazioni locali coinvolte dev’essere più sinergico».
Infine, la questione inceneritore: «e arrivo al secondo punto del documento elaborato dal Coordinamento Provinciale Imprenditori su cui dissento, – è il commento di Divina – in quanto si tratta del peggiore sistema per smaltire i rifiuti, dal punto di vista ambientale. Occorre allora investire nella ricerca, per l’implementazione di metodologie innovative, più green e performanti».

 

Primo atto politico

«Il primo atto della mia legislatura non sarà politico – ha concluso Divina – ma un gesto concreto verso i trentini: una riunione fra tutti i dirigenti, per spiegare loro l’utilità dell’ascolto autentico di ogni bisogno o necessità. I cittadini sono i nostri veri datori di lavoro e, in quanto tali, meritano di più di ciò che finora è stato dato loro».

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