Gentile direttore Franceschi,
nei 18 mesi che hanno preceduto questa scadenza elettorale, mentre in troppi si parlavano addosso immaginando che la visibilità conquistata prima del confronto elettorale si tramutasse in voti nelle urne, sostituendo il biasimo alla proposta ed il lamento alla speranza, c’è chi ha fatto diversamente:
Ispirandosi ai Mondiali di Calcio del 1982 ed al friulano che guidava quel manipolo di criticati calciatori, dove giocava anche quel “Pablito” coinvolto in precedenza nello scandalo “calcioscommesse”.
In un Paese che scambia lo scandalo con il parmigiano, caparbietà, determinazione, solidità e solidarietà fecero quel risultato ed il silenzio stampa per non alimentare inutile polemiche e che a sua volta fu letto in chiave polemica.
Poi la squadra di Bearzot fece un risultato sorprendente e quelli non tacquero, si unirono convinti ai cori festanti, plastica rappresentazione di quel conformismo che è cifra di un’Italia e di un Trentino che, con il nostro rinnovarsi vorremmo rinnovare.
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Roberto Dal Rì
Commissario straordinario dell’Udc per il Trentino Alto Adige Südtirol
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