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PATT * STAFFETTA IN REGIONE TRENTINO -ALTO ADIGE: MARCHIORI, « LA REALTÀ È CAMBIATA, SERVONO NUOVE SOLUZIONI »

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17.18 - martedì 27 febbraio 2024

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –

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Staffetta in Regione: la realtà è cambiata e servono nuove soluzioni. Il tema del ruolo della Regione tiene banco da anni e, se all’inizio sembrava che la staffetta, introdotta come prassi, potesse rivitalizzare un ente che stava perdendo centralità politica, appare chiaro che negli anni, e soprattutto con le ultime elezioni provinciali, sia giunto il momento di trovare nuove vie e nuove soluzioni per un ente che non solo garantisce l’Autonomia trentina e quella sudtirolese a livello internazionale, ma che rappresenta un luogo di mediazione e di elaborazione politica per quelle partite strategiche che riguardano l’intero territorio regionale e che hanno bisogno anche di una massa critica più ampia di quella provinciale. Un ente, insomma, che nonostante tutto è ancora altamente strategico e vitale per la nostra terra.

In tale frangente condividiamo le preoccupazioni di chi non accetta che per la nascita della nuova Giunta prevalgano le logiche spartitorie, ma non è aggrappandosi al passato che si può pensare di salvaguardare la dignità politica dell’ente. Se la staffetta, con la coabitazione dei due presidenti delle giunte provinciali, aveva un significato di unione e condivisione, ora rappresenta una prassi stanca che si trascina nel tempo e che non ha impedito né contrastato la presenza di sentimenti anti regionali all’interno del Consiglio regionale stesso. Non possiamo affidarci solo alla buona volontà dei Presidenti di turno per vedere la Regione sopravvivere. Dobbiamo avere il coraggio di innovare perché, sia Trento che Bolzano, sono profondamente cambiate da quando fu introdotto questo meccanismo.
Sulla possibilità della presenza di un solo presidente provinciale alla volta in Regione, potrebbe fondarsi un nuovo modo di interpretare l’ente: un modo in cui ciascuna Provincia sia costretta ad “affidarsi all’altra” per metà legislatura e l’obbligo per il presidente di turno di rappresentare tutto il territorio regionale e non solo il suo.

Da una necessità di trovare la quadra, quindi, può nascere un nuovo modo di intendere l’ente regione che le Stelle Alpine chiedono da anni: un luogo di cooperazione vera e sincera e di sviluppo strategico. Un luogo in cui vi sia politica attiva e non solo prese d’atto delle decisioni delle singole province. Avevamo già introdotto questo modo di ragionare quando entrammo in giunta la scorsa legislatura, facendo sottoscrivere ai presidenti un protocollo di azione che ancora oggi rappresenta la giusta strada da seguire. Questo metodo ha portato, infatti, le due province a muoversi assieme e assieme portano avanti tutte le iniziative per potenziare le nostre competenze. Va istituzionalizzata questa pratica garantendo un presidente che lo sia nel pieno dei poteri, anche se per mezza legislatura. Certo, è affascinante l’idea di avere un Presidente terzo, magari donna, e come autonomisti saremmo i primi sostenitori di questa visione. Ma siamo anche consapevoli che ciò si scontrerebbe con i delicati equilibri che hanno negli anni consentito di avvicinare Trento e Bolzano. L’azione, inoltre, non dovrebbe fermarsi ad un’operazione di facciata per togliere le castagne dal fuoco in un momento delicato. Deve essere il primo passo, anche solo parziale, per una nuova regione da riscrivere senza troppa calma, in un nuovo statuto.

 

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Simone Marchiori
Segretario Politico PATT
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