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LANCIO D'AGENZIA

CONSIGLIO PAT * LAVORI AULA – MATTINATA: « CARO ENERGIA, CHIUSA LA DISCUSSIONE GENERALE IN CONSIGLIO »

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13.39 - giovedì 7 aprile 2022

Caro energia, chiusa la discussione generale in Consiglio

La discussione sulla relazione presentata in Consiglio ieri pomeriggio dall’assessore Spinelli sul caro energia si è aperta con l’intervento di Alex Marini di 5 Stelle. Una relazione, ha detto, con aspetti positivi: il riconoscimento della crisi finanziaria dettata dal rincaro dei costi energetici e l’avvio della promozione di interventi sul medio lungo periodo per arrivare ad un contenimento sistematico del consumo energetico. Bene anche l’intervento sui regimi delle autorizzazioni per gli impianti delle rinnovabili e gli interventi sulle accise per favorire la popolazione. Secondo Marini va posta attenzione anche ai bisogni di autotrasportatori che subiranno la contrazione degli incentivi motivati dalle politiche ambientali. C’è poi il fronte degli appalti, in difficoltà in seguito al rialzo delle materie prime che si dovrà affrontare al più presto. Inoltre, si deve investire nell’efficienza energetica, ponendo però attenzione al consumo di suolo. Bene la possibilità di installare sui tetti i pannelli fotovoltaici, ma, nelle misure per il rinnovamento energetico, si deve puntare sulle comunità energetiche che possono rendere efficiente tutto il sistema e i territori più virtuosi. In futuro, ha concluso, si dovrà mettere in campo un sistema per premiare le aziende che consumano meno e centrale è la riqualificazione del patrimonio edilizio.

 

Rossi: è il momento delle scelte impopolari ma eque

Ugo Rossi (Azione) ha affermato che la Pat può intervenire fino a un certo punto perché siamo inseriti in un drammatico contesto globale. Ma chi governa dovrebbe immaginare azioni che, approfittando di una circostanza disgraziata, possano contribuire a tenere sotto controllo il caro energia nel breve periodo e al tempo stesso a rendere il sistema meno sprecone. E’ il momento di affrontare temi impopolari, ha sottolineato Rossi, perché la battuta di Draghi di ieri non è una battuta. Perché il calo delle fonti energetiche è determinato dal conflitto, quindi dobbiamo metterci in un’ottica di guerra che prevede una riduzione dei consumi, il che significa sacrifici. Draghi, ha detto ancora, ha posto la questione di cosa siamo disposti individualmente e collettivamente a fare per conquistare l’indipendenza energetica. Quindi, è ora e tempo di un’azione pesante perché c’è una guerra e quindi si deve tirare fuori il coraggio che una guerra chiede. C’è poi la questione di cosa è disposto a fare chi ha redditi alti per sostenere chi ha meno. Certo è impopolare dire a chi prende i contributi per le mele, a chi ha patrimoni immobiliari: tira fuori 50 euro per aiutare chi ha meno. Ma si deve fare, perché il bilancio pubblico e anche il Pnrr non sono infiniti.

 

Tonini: dobbiamo resistere per conquistare l’indipendenza energetica

Giorgio Tonini (Pd) ha condiviso l’impostazione di Rossi perché gli effetti economici che potranno essere anche pesanti derivano da una questione che chiama in causa i valori di una società. Noi siamo in uno strano rapporto di dipendenza, ha continuato, con una potenza miliare che ha aggredito un paese libero e sovrano, con la motivazione che questo Paese va cancellato con il suo orientamento verso l’Europa e il modello democratico. La bandiera ucraina posta in aula, ha affermato, significa che in questo momento siamo tutti ucraini e vittime di un’aggressione immotivata. E la lotta eroica di quel popolo è la nostra lotta per la libertà e la democrazia. Siamo costretti oggi a pagare i costi della nostra miopia, in particolare degli stati nazionali europei. Stati che hanno fatto a gara per accaparrarsi i contratti con la Russia mentre Obama conquistava l’indipendenza energetica. Fino al punto di fare diventare gli Usa un esportatore netto di energia. Il Tab, il gasdotto che bypassa la Russia suscitò in Italia un dibattito feroce probabilmente influenzato dai russi. Ma la sovranità europea c’è solo se gli stati la mettono in comune. Ora, ha detto l’esponente dem, si deve resistere di fronte a un’autocrazia fallimentare capace solo di vendere materie prime e armi che sta scaricando le contraddizioni interne con la guerra. Spinelli, ha aggiunto Tonini, si sa muovendo nel solco delle scelte del governo. Dobbiamo sostenere l’urto e al tempo stesso aumentare la nostra autonomia energetica. C’è poi il punto dell’equità, sostenuto da Rossi, si deve fare selezione, ha concluso Tonini, tra sacrifici e sacrifici, tra chi ha le spalle per sopportarli e chi no. Fare parti uguali tra diseguali è il massimo dell’ingiustizia. Anche sul catasto si deve arrivare a un riequilibrio nel quadro di un patto tra cittadini e istituzioni.

 

Demagri: ci si è dimenticati del teleriscaldamento

Paola Demagri (Patt) ha chiesto come mai il teleriscaldamento a biomassa non è stato inserito nella relazione. Inoltre, venti milioni sono riservati al fotovoltaico che speriamo non siano quelli promessi da Tonina per il teleriscaldamento. Quindi, va chiarito se si tratta di 20 milioni per i pannelli solari e altri venti per il teleriscaldamento. Fugatti, ha detto, ha sempre da parte i 192 milioni che si potrebbero impiegare, ma la Giunta preferisce far ricorso ai Bim. La capogruppo Patt poi ha fatto l’esempio virtuoso di Selle Giudicarie che da anni mette a disposizione dei bandi per i cittadini che si impegnano a installare impianti per migliorare l’utilizzo e la produzione di energia. La Pat, ha chiesto, ha intenzione di mettere in piedi un bando a fondo perduto per migliorare gli standard energetici? Non basta, dunque, fare appelli ma vanno date risposte concrete alle esigenze con i mezzi che l’Autonomia ha a disposizione per far rialzare chi è in ginocchio e di non far cadere chi è ancora in piedi.

 

Zanella: bene gli incentivi, ma al centro sta la transizione energetica

Paolo Zanella (Futura) ha ricordato che questa crisi non sta colpendo tutti in egual misura. Ad esempio, con il criterio dei 10 anni di residenza si escludono dagli aiuti famiglie che non hanno grandi redditi. Lo stesso 110 per cento, nelle sue buone intenzioni, ha creato meccanismi distorti: ha fatto sorgere imprese fantasma, fatto crescere gli incidenti sul lavoro e incrementato le speculazioni. Risorse che si dovrebbero invece riservare a migliorare gli alloggi dei ceti meno abbienti. Per l’esponente di Futura andrebbe poi avviata una campagna per la riduzione dei consumi. Un’azione andrebbe fatta anche sul Pnrr per orientare risorse sulla produzione energetica e si dovrebbe puntare, attraverso i consorzi elettrici, sull’idroelettrico. Si dovrebbe lavorare sulle comunità energetiche, sul geotermico e un ragionamento sulle biomasse andrebbe fatto prima di collegare con la rete del metano la parte est della provincia. C’è la partita della ricerca, degli investimenti sullo sviluppo dell’idrogeno e il micro eolico. Quindi, bene gli incentivi ma la chiave è la transizione energetica.

 

Coppola: la migliore delle rinnovabili e il risparmio energetico

Lucia Coppola (Europa Verde) ha stigmatizzato il fatto che siamo arrivati in un imbuto che era prevedibile. Il tema dell’energia, ha detto, negli ultimi 10 anni è rimasto sullo sfondo nel nostro Paese ed è stato vessato da leggi e burocrazia che hanno bloccato l’iniziativa di molti cittadini. Il Trentino ha la possibilità di sviluppare le rinnovabili, con le biomasse, la geotermia anche per sostituire il metano che è destinato a calare. Una strada che nella relazione di Spinelli, ha detto Coppola, è tracciata anche attraverso l’attenzione al maggiore sistema di produzione di energia rinnovabile: il risparmio energetico. La Pat non deve mettersi in contrapposizione con i comuni, ha detto Coppola, ma collaborare per la ricerca di aree idonee a costruire strutture di produzione di energia rinnovabile. Ultimo capitolo, l’educazione a un diverso stile di vita.

 

Degasperi: rinnovabili crollate di fronte all’aumento del gas

Filippo Degasperi (Onda Civica) ha detto di condividere l’approccio dell’assessore ma si è chiesto come mai la questione dell’autonomia energetica si è scoperta solo con l’invasione dell’Ucraina. Prima non c’erano problemi a dipendere dalla Russia, dall’Algeria, dal Qatar o l’Egitto. E anche oggi il Piano nazionale energia e clima fa perno solo sul gas e quindi Italia e Trentino rimangono dipendenti. I dati dimostrano che nel 2014 il peso rinnovabili è sceso a fronte di una crescita di quello del gas. Con Putin sono state firmate 28 intese commerciali, nelle quali il gas è stato predominante. Con il governo Monti e quelli successivi il tasso delle rinnovabili è crollato del 92%. Quindi, dell’indipendenza energetica se ne sono fregati. La burocrazia è micidiale, basti pensare che sono ferme installazioni per 150 gigawatt e molti edifici non hanno i pannelli perché una parte degli inquilini dicono no. Sul piano dell’equità sarebbe meglio aiutare chi ha meno a ristrutturare la prima casa, anziché finanziare le ristrutturazione delle seconde. C’è poi il fronte della ricerca per renderci il più possibile autonomi, puntando anche sul problema del riciclo dei pannelli. La rotta decisa da Spinelli è giusta, ma, ha concluso Degasperi, va allargato lo sguardo.

 

Paoli: la Giunta pensa al Trentino come se fosse un’azienda

Denis Paoli (Lega) ha ricordato l’attenzione della Lega nel sostegno ai trasportatori e ha detto che un politico provinciale dovrebbe pensare al Trentino e al Pat come se fosse la sua auto o la sua azienda. Quindi, analizzando le risorse finanziarie anche quelle dei partner, come in questo caso lo Stato. La Giunta, ha aggiunto Paoli, ha scelto questa strada, evitando di ridurre la Pat a uno “spremi agrumi” per ottenere voti. Anche perché vanno tenuti fondi di riserva per affrontare i problemi che si dovessero presentare. La visione della Giunta è logica e degna di un buon imprenditore e darà risposte a famiglie e imprese.

 

Degodenz: puntiamo sulle biomasse

Pietro Degodenz (UpT) ha sottolineato la drammaticità del momento per molte famiglie e le aziende. Anche Degodenz ha sottolineato il patrimonio energetico del Trentino, in particolare quello dell’acqua e delle biomasse. C’è poco spazio per nuove centrali e meglio sarebbe investire sulle riconversioni energetiche delle famiglie. Bene le agevolazioni per il fotovoltaico, ma va alleggerita la burocrazia. Inoltre, il Trentino ha centri di ricerca che possono aiutarci a superare la dipendenza tecnologica della Cina.

 

Spinelli: in Italia non c’è stata una politica energetica

L’assessore Spinelli ha replicando affermando che l’ottica di guerra va tenuta in conto per il peso delle politiche energetiche che in Italia non c’è mai stata. Il Defp contiene già ragionamenti di biomasse e rinnovabili. Purtroppo è vero che le scelte degli ultimi anni non hanno premiato né l’Italia né l’Europa e si è in una fase di riposizionamento strategico ma lo si fa in un momento di grave emergenza. Sul fotovoltaico c’è un’iniziativa pregevole e eque: la possibilità di installare sistemi moderni coon un contributo del 50% dello Stato. Sui Bim il contributo non è tale da metterli in difficoltà. Per quanto riguarda le biomasse è stato avviato un percorso per valorizzare maggiormente questa risorsa che negli anni scorsi non è stata sufficientemente presa in considerazione. Va enuto conto l’inquinamento prodotto e andranno creati distretti per permettere una maggiore efficienza e minori emissioni. I 20 milioni sono 15 sul fotovoltaico 5 sulle biomasse e la coibentazione degli edifici. Sulla ricerca Spinelli ha concordato che ci si deve rendere più autonomi e ha ricordato che Fbk sta lavorando sul fotovoltaico.

 

Le risoluzioni: sì a quella di Lucia Coppola

Si è passati poi alle risoluzioni, alla prima quella di Lucia Coppola, votata all’unanimità, che impegna la Giunta a rafforzare i sostegni alle famiglie che sono alle prese con l’impennata dei costi di luce e gas, ampliando il target di lavoratori e pensionati beneficiari rispetto alle misure nazionali; a rafforzare il ruolo di coordinamento della Pat che farà seguito all’approvazione del ddl sulle rinnovabili per agevolare, anche dal punto di vista finanziario l’installazione di impianti a energia rinnovabili, per famiglie e imprese. Marini ha ricordato che le stime dicono che per le famiglie ci sarà un aumento di 350 euro per l’elettricità e di 650 per il gas. Per le imprese si raggiungerà nel 2022 i 40 miliardi il che significa che questa situazione è sul lungo periodo insostenibile. Il Trentino, ha ricordato, è in una posizione critica per quanto riguarda la cosiddetta “povertà energetica” che provoca, tra l’altro, ulteriori sprechi e quindi è necessario intervenire anche sulle prospettive del medio e lungo periodo.

 

Marini: la risoluzione si voterà nel pomeriggio

La risoluzione di Alex Marini (5 Stelle) impegna la Giunta a completare le diagnosi energetici degli edifici scolastici più energivori predisporre la razionalizzazione dei consumi da realizzare compatibilmente con le risorse che si rendereanno disponibili nell’assestamento di bilancio. Infine a eseguire entro il 2022 la sostituzione delle luci nelle scuole con i sistemi a Led.
Rossi ha detto di voler votare con convinzione la risoluzione perché la proposta ha un valore intrinseco e al tempo stesso sul piano della comunicazione. Col Covid si sono dati contributi per la robotizzazione sulla raccolta delle mele, ci sono i soldi per Vasco Rossi (forse saranno alla fine 4), ci sono i 60 milioni fermi per la Valsugana, i 45 per il ghiaccio di Pinè, ma non si sa se sia stato rifinanziato il fondo per il risanamento degli edifici pubblici. Paccher (Lega) ha detto di essere indignato per come viene strumentalizzata contro la Giunta la vicenda del tratto della statale della Valsugana. Il tratto di cui si parla è uno dei più pericolosi d’Italia e che ha visto molti morti.

I lavori riprendono alle ore 15.

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