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COPPOLA (ALLEANZA VERDI E SINISTRA) * BYPASS FERROVIARIO TRENTO: « EFFETTI GEOMORFOLOGICI DEGLI SCAVI COME DA PRESCRIZIONI C.07 E C.08 »

Scritto da
17.16 - martedì 12 dicembre 2023

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –
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Effetti geomorfologici degli scavi per il tunnel del bypass ferroviario della città di Trento, come da prescrizioni C.07 e C.08. Deformazione gravitativa profonda di versante del monte Marzola.

Le deformazioni gravitative profonde di versante sono movimenti molto lenti su vaste aree, tali da coinvolgere interi versanti e, ad oggi, gli interventi di stabilizzazione non si possono considerare efficaci, proprio per la vastità del territorio coinvolta dal movimento. Secondo le “Disposizioni tecniche per la predisposizione della Carta di Sintesi della Pericolosità, (l.p. 15/2015, l.p. 5/2008) Nuovo testo coordinato con le modifiche approvato con delibera della Giunta Provinciale n. 1078 del 19 luglio 2019” (Cap. 3.2.3) – la deformazione gravitativa della Marzola presenta settori a velocità costante veloce e altri a velocità costante lenta e zone a diversa pericolosità: una piccola fascia lungo il bordo di valle della montagna in P2, una grande parte in P3 e un nucleo centrale in P4 (Rifugio Bindesi). Dove P sta per pericolosità.

P4 è il valore più alto in pericolosità e, per gli interventi edilizi e infrastrutturali, richiede uno studio di compatibilità che va ben oltre la documentazione progettuale (compresa la relazione geologica e geotecnica) richiesta dalle Norme Tecniche per le Costruzioni 2018 e dal Codice Appalti. É importante sapere che la deformazione gravitativa profonda di versante della Marzola non è corredata da studi provinciali o comunali, ma nemmeno accademici, con modelli geologici, geomorfologici e soprattutto idrogeologici di dettaglio e che qualsiasi cambiamento nelle modalità di evoluzione (la velocità in particolare) della deformazione potrebbero portare a delle evidenze sulla superficie topografica.

Ad aggravare la preoccupazione per uno scavo sotto il monte Marzola interviene quanto discusso al recente World Landslide Forum, a Firenze. Il professor Crosta, dell’Università di Milano, ha portato un caso analogo a quello trentino. Si tratta di un tunnel scavato su una montagna interessata da deformazione gravitativa di versante. Sebbene nel progetto si fosse tenuto conto della deformazione, non si erano considerati gli effetti dei cambiamenti climatici. Le piogge più intense e frequenti hanno causato danni di entità così importante da aver richiesto numerosi interventi che sono costati 41 milioni di euro dal 2013 ad oggi e che non hanno ancora risolto la situazione. La richiesta di verifica della pericolosità di uno scavo sotto il monte Marzola fa parte delle 224 prescrizioni imposte al progetto, prescrizione C.07: “Approfondire la conoscenza complessiva del fenomeno di Deformazione Gravitativa profonda di Versante che andrà integrata con l’effettuazione di prove geotecniche, elettriche e sismiche collegate ai sondaggi in corso, al fine di ottenere un modello rappresentativo dell’ammasso roccioso sul quale sviluppare la progettazione esecutiva.”

Effetto diga ai Solteri.

Il progetto di circonvallazione ferroviaria della città di Trento presentato a fine anno 2021, prevede che l’imbocco della galleria a Trento nord venga realizzato tramite una galleria artificiale compresa tra due profondi diaframmi, in sostanza dei muri verticali realizzati nel terreno fino alla profondità di 21 m e dello spessore di 120 cm, il cui scopo è quello di contenere il terreno laterale. La costruzione di questa grande struttura, che si spingerà nel sottosuolo a così grande profondità, andrà ad interferire certamente con il deflusso delle acque di falda il cui livello è posto a circa 3 m di profondità ed è variabile in funzione del livello dell’Adige e della piovosità del periodo. Le acque di falda si muovono in una direzione grossolanamente individuata nella direttrice nord-sud e parallelamente alla fossa Malvasia, che raccoglie le varie acque di sorgenti alla base del monte Calisio, ad iniziare dal sobborgo di Gardolo.

È evidente che questa sorta di muro sotterraneo, molto profondo, sarà di ostacolo al libero deflusso della falda acquifera, che troverà quindi un poderoso ostacolo sulla sua strada verso sud. Questo aspetto è stato indagato dai servizi tecnici della Provincia autonoma di Trento, che nella propria delibera numero 274 del 22 febbraio 2022, di valutazione del progetto presentato dalle ferrovie, recita testualmente: “Si richiede di verificare con maggior dettaglio l’influenza delle paratie previste nel settore Via Brennero – Scalo Filzi sul rialzo della falda acquifera che dal versante est alimenta la falda di fondovalle, come conseguenza di un “effetto barriera”. Allo stato attuale il progetto prevede un rialzo massimo dell’ordine di 30 cm.” Questa richiesta di verifica si è poi tradotta in una delle 224 prescrizioni imposte al progetto, prescrizione riportata nella determina numero tre del commissario straordinario alle opere di adduzione del Brennero ingegner Paola Firmi, con il numero C.08 e facente parte delle prescrizioni da ottemperare prima dell’affidamento dei lavori.

C.08: “Approfondire l’aspetto relativo all’effetto diga, verificando l’influenza delle paratie previste nel settore via Brennero – scalo Filzi, anche in considerazione dell’ apporto di acqua da parte della montagna carsica, (monte Calisio) soprattutto negli episodi di pioggia intensa, individuando misure compensative.”

Come è noto, l’affidamento dei lavori è avvenuto nella primavera del corrente anno, ma queste prescrizione non sono ancora state adempiute.

Ciò premesso si interroga il Presidente della Provincia di Trento per sapere:

se intende approfondire le questioni espresse esigendo da RFI, committente del progetto, che

1. vengano rispettate al più presto le prescrizioni C.07 e C.08 relative al monte Marzola e all’effetto diga ai Solteri;

2. renda noti i risultati dettagliati di eventuali studi di settore del monte Marzola secondo un modello geologico di dettaglio aggiornato che comprenda sezioni, carta geologica, carta geomorfologica, carta idrogeologica, carta delle sorgenti e dell’ idrografia superficiale, modello geologico della deformazione gravitativa profonda di versante della Marzola, eseguiti con le modalità opportune, nel rispetto della Carta di Sintesi della Pericolosità, redatta dalla P.A.T;

3. che tali studi, se effettuati, vengano approfonditi tenendo conto delle possibili variazioni dovute agli effetti dei cambiamenti climatici;

4. renda noto, se realmente effettuato, l’approfondimento progettuale e le possibili misure compensative, come risulta dagli atti, in occasione della presentazione delle cosiddette opere anticipate alla circoscrizione Centro Storico-Piedicastello il giorno 15 settembre u.s.;

chiedere che il progetto venga fermato nel caso le risposte di RFI risultassero evasive o insoddisfacenti e se gli studi fatti non venissero comprovati da esperti terzi, sia per quanto riguarda la deformazione gravitativa profonda di versante del monte Marzola che per l’effetto diga ai Solteri.

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Lucia Coppola

Consigliera provinciale/regionale-Alleanza Verdi e Sinistra

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