L’attività di Pronto soccorso presuppone un grosso impegno, con notevole responsabilità, numerose critiche e purtroppo con meno soddisfazioni di chi opera in un altro reparto.
La sua gestione è difficile e poco attrattiva (vedi i concorsi spesso deserti).
Quanto successo al dottor Claudio Ramponi, che si prodiga con impegno e tangibili risultati, mi ha lasciato purplesso. Facendo le pulci al suo operato e in particolare alle numerose reperibilità da lui attuate, da storico primario mi siano concesse alcune considerazioni.
Le reperibilità sono richieste per legge e anche se le chiamate sono per fortuna poche esse richiedono però di essere sempre a disposizione.
Ora, appurato che esse sono state effettivamente attuate per la funzionalità del reparto e penso con l’autorizzazione dell’Azienda e che quelle eccedenti le 10 mensili anziché con 48 euro vengono retribuite con 100 euro è facile vedere che a fronte di un impegno oserei dire notevolissimo all’Azienda tale “lavoro” è costato circa 5.000 euro all’anno.
Se io fossi il collega Ramponi non mi sobbarcherei più un tale impegno-peso e riassumerei una mentalità “impiegatizia” che non si addice alla nostra amata professione.
Ho letto con soddisfazione la solidarietà della sua equipe e al dottor Claudio Ramponi dovremmo essere grati per l’impegno e lo spirito di abnegazione dimostrati.
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Professor Claudio Eccher
Già medico Primario
Foto: archivio Opinione