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COORDINAMENTO INTERREGIONALE TUTELA GARDA * CICLOVIA: « CRITICITÀ NEI COMUNI DI MALCESINE – BRENZONE – CASSONE, INCONTRO A PESCHIERA (24/11 – 20,30) »

Scritto da
18.02 - martedì 21 novembre 2023

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota inviata all’Agenzia Opinione) –

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Il Coordinamento Interregionale per la Tutela del Lago di Garda si è formato nel marzo 2023 a seguito della collaborazione di molte associazioni ambientaliste di importanza nazionale e privati cittadini delle due regioni e della provincia di Trento, con la convinzione che il lago è uno e così vanno valutate le problematiche che lo riguardano. La prima urgenza che ci ha spinto a questa ampia collaborazione è stata il renderci conto dell’impatto devastante che la Ciclovia avrebbe avuto sul nostro territorio.

Il Coordinamento Interregionale per la Tutela del Garda desidera portare alla vostra attenzione le conseguenze che già si preannunciano sulla viabilità per la realizzazione di quest’opera, in particolare, in occasione dell’incontro che si terrà a Peschiera, nel territorio veronese, venerdì 24 novembre.
La Regione Veneto, con comunicato del 10 febbraio 2023, ha informato “sull’avvio dei lavori di realizzazione del primo stralcio funzionale della Ciclovia del Garda, in comune di Malcesine (VR), lungo la Gardesana Orientale – da località Baitone alla Galleria Navene/Cantone, e che si connette con l’itinerario 7 della rete europea ciclabile EuroVelo (Eurovelo 7) e tocca 19 comuni rivieraschi, tra cui 8 veneti in provincia di Verona: Malcesine, Brenzone sul Garda, Torri del Benaco, Garda, Bardolino, Lazise, Castelnuovo del Garda e Peschiera del Garda per una lunghezza di circa 67 km.

La Regione Veneto sostiene che le “INFRASTRUTTURE COME QUESTA CONFERISCONO ANCORA PIÙ VALORE A LUOGHI GIÀ UNICI”e configura la Ciclovia del Lago di Garda quale progetto di valorizzazione di luoghi naturalistici e culturali. Il Coordinamento Interregionale dissente con forza da tale affermazione e di seguito espone le ragioni, le criticità, vale a dire lo sfregio alla bellezza del Lago di Garda che comporta la Ciclovia e l’impatto ambientale in quei luoghi dove il paesaggio culturale gardesano, tra nuclei di antica origine con caratteristiche architettoniche, storiche, culturali ed estetiche, si coniuga mirabilmente al paesaggio agrario e naturalistico. A nostro avviso, la stessa orografia e morfologia dei luoghi respinge la costruzione della pista ciclabile come progettata. Infatti per superare barriere naturali, si è ricorsi a soluzioni estreme. Queste artificializzazioni non risultano accettabili, sono da rigettare per il loro impatto sul paesaggio, per la brutalità dell’intervento nei confronti della parete rocciosa, per la loro pericolosità nei confronti della sicurezza e dell’incolumità delle persone e cose, per il non sostenibile consumo di spiaggia. Nello specifico, la Ciclovia, nel Comune di Malcesine e nei Comuni di Brenzone e Cassone, presenta le seguenti criticità che inducono ragionevolmente a contrastare con forza questa realizzazione analoga a quelle già costruite e di progetto per l’Alto Garda bresciano e trentino.

Criticità rilevate:
– forte pericolosità di dissesti e di cadute massi su tutto il versante roccioso, difficilmente gestibili anche mediante la previsione di barriere di contenimento del materiale, dato che comunque ogni anno si manifestano crolli e cadute di massi, anche di notevole dimensione, nei luoghi in cui la Ciclovia prevede lunghi tratti di passerelle a sbalzo;

– la Ciclovia con passerelle in acciaio agganciate alle pareti rocciose con pesante struttura portante metallica, realizzate a sbalzo, con l’installazione del nuovo collettore fognario AGS al di sotto dei tratti di Ciclovia sospesa, risulta essere una proposta impattante paesaggisticamente e pericolosa per l’incolumità di fruitori della pista e per i sottostanti bagnanti;

– la stretta spiaggia, lungo la costa rocciosa e non, viene totalmente occupata dalla presenza della pista e quindi preclusa ai bagnanti;

– nel caso di incidente, nei lunghi tratti di pista sospesa, la sicurezza, le operazioni di pronto soccorso non appaiono eseguibili: la vicinanza alla roccia delle passerelle e la loro larghezza, oggettivamente, non consentono l’intervento di elisoccorso o di ambulanze.
Per le motivazioni sopra esposte, diviene imprescindibile non realizzare la Ciclovia come progettata e risulta essenziale una radicale revisione del progetto. Imprescindibile sostituire nel progetto i percorsi dotati di passerelle in acciaio a sbalzo, e nell’intento di salvaguardare i tratti di spiagge strette (privazione di fruizione legittima della spiaggia), con mezzi alternativi intermodali, vale a dire per “via d’acqua” potenziando la navigazione con battelli elettrici ecologici.

Oltrepassati i Comuni dell’Alto Garda, la pista ciclabile prosegue nei tratti dei Comuni di Torri del Benaco, Garda, Lazise, Castelnuovo, Peschiera, in un territorio il cui contesto paesaggistico è riconosciuto dal Codice dei Beni Culturali di altissimo valore, soggetto a vincolo archeologico, paesaggistico e forestale, e con un grande valore identitario, percettivo e panoramico, rimasto sostanzialmente immutato, da non alterare con introduzioni forzose di infrastrutture incongrue.

Estremamente critico si presenta il tracciato nel Basso Lago laddove si progetta, per consentire il passaggio della Ciclovia, una trasformazione radicale dell’attuale spiaggia, con una sua pressoché totale alterazione dovuta all’allargamento lato lago della stessa, che ne altera pesantemente la morfologia, i caratteri geo-naturalistici, vegetazionali e paesaggistici. La Ciclovia, opera sportiva, come prospettata, comporta in tutto il suo itinerario artificialità ed impatto su contesti naturalistici, paesaggistici, culturali, di altissimo valore. Non appare significativa espressione di un modus operandi dettato da una valutazione etica, imprescindibile per chi opera in un contesto di altissimo valore come il lago di Garda e che conduce al rispetto dell’integrità dei luoghi da tramandare ai posteri nella loro bellezza.

 

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IL COORDINAMENTO INTERREGIONALE PER LA TUTELA DEL LAGO DI GARDA

 

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