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PAT – ISPAT * SECONDO TRIMESTRE 2023: « GLI OCCUPÀTI SFIORANO LE 248 MILA UNITÀ, IN AUMENTO SU BASE ANNUA DELLO 0,8% »

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13.13 - giovedì 25 gennaio 2024

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –
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Nel secondo trimestre 2023 il mercato del lavoro trentino registra su base tendenziale un aumento del numero degli occupati e un’importante riduzione dei disoccupati, cui si associa la crescita degli inattivi in età lavorativa. Le fonti dal lato della domanda confermano la dinamica positiva dei trimestri precedenti con la crescita su base annua dello stock delle posizioni lavorative dipendenti, accompagnata, dopo un periodo di calo, dalla stabilità delle assunzioni.

L’insieme dei dati provenienti dalle diverse fonti consente di evidenziare i seguenti aspetti.

• Dal lato dell’offerta di lavoro, l’aumento degli occupati interessa la sola componente femminile (in sostanziale stabilità quella maschile). Tale crescita si riflette positivamente sul tasso di occupazione totale. Rispetto allo stesso trimestre del 2022 gli indipendenti registrano un calo, mentre i dipendenti crescono grazie all’incremento, seppur con intensità diverse, sia del tempo determinato che dei contratti a tempo indeterminato.

• L’importante calo delle persone in cerca di occupazione coinvolge in misura maggiore la componente femminile e tali dinamiche impattano sulla flessione del tasso di disoccupazione, cui si affianca il lieve incremento del tasso di inattività.

• Nel confronto congiunturale l’occupazione cresce maggiormente per la componente maschile, mentre la significativa flessione della disoccupazione coinvolge entrambe le componenti di genere ma con intensità diverse. In calo anche l’inattività, soprattutto per la componente maschile.

• Le fonti amministrative confermano la dinamica positiva dei trimestri precedenti e registrano al 30 giugno 2023 un aumento su base tendenziale dello stock delle posizioni lavorative dipendenti del 2,9%. Tale crescita continua a interessare tutti i settori e i comparti di attività, sebbene sia più marcata per i pubblici esercizi, tutte le tipologie contrattuali, con la sola eccezione del lavoro somministrato, e tutti i diversi gruppi professionali, in particolare quelli più qualificati e quelli di tipo impiegatizio.

• In termini di flusso, le stesse fonti segnalano, dopo un lungo periodo di calo, il ritorno a una stabilità delle assunzioni (+0,1% su base tendenziale), grazie all’attivazione di contratti a tempo determinato. Il saldo occupazionale è positivo e migliora rispetto a quello rilevato nello stesso trimestre del 2022.

• L’intervento pubblico per la cassa integrazione concesso a favore delle imprese industriali è stato più intenso rispetto a quello dello stesso periodo del 2022. Da aprile a giugno sono state autorizzate 282.904 ore, quasi il triplo di quelle riconosciute nell’anno precedente. A crescere in modo importante è stata la componente ordinaria, mentre le ore di cassa integrazione straordinaria sono
aumentate con minore intensità.

 

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