(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota inviata all’Agenzia Opinione) –
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Ottimo riscontro per l’evento organizzato ieri alla Fondazione E. Mach da CIVIT. Vitigni PIWI: la nuova generazione targata CIVIT-FEM”.
Grande successo per la visita organizzata nei vigneti di varietà resistenti, le cosiddette PIWI, seguita dalla degustazione di vini volta ad illustrare le potenzialità dei vitigni resistenti alle principali malattie fungine come oidio e peronospora, frutto dell’attività di miglioramento genetico del Centro Ricerca e Innovazione della Fondazione E. Mach.
“La materia di maggior tendenza in questi ultimi anni è proprio quella dell’impiego delle varietà che possiedono resistenze ad alcuni patogeni fungini (Peronospora ed Oidio), ottenute per incrocio naturale – afferma il Presidente di CIVIT Enrico Giovannini – Nel 2022 la produzione vivaistica ha superato i 3 milioni di innesti di vitigni interspecifici (la varietà più moltiplicata è stata il Souvignier gris). Abbiamo osservato anche una crescita esponenziale delle varietà da noi omologate: Termantis, Nermantis, Valnosia e Charvir, provenienti dal programma di miglioramento genetico della Fondazione Mach, e Pinot Regina e Palma d’origine ungherese.”
Una degustazione di grande rilievo, alla presenza di un folto pubblico di appassionati, di un parterre di esperti viticoltori, di enologi e divulgatori di vino. AVIT, consorzio dei vivaisti viticoli trentini, è impegnato nello sviluppo di una viticoltura sempre al passo con i tempi. CIVIT-Consorzio Innovazione Vite, realtà che unisce AVIT e la Fondazione Mach, compie dieci anni, segno che la collaborazione con il mondo della ricerca è solido e sta dando buoni risultati.
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Confagricoltura del Trentino