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CORRIERE DEL TRENTINO * INTERVISTA AL PRESIDENTE CORECOM SEMBENOTTI: « RIMBORSI PER UN MILIONE DI EURO IN 4 ANNI, 5.000 LE CONTROVERSIE CON LE COMPAGNIE TELEFONICHE »

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06.11 - domenica 2 aprile 2023

Pubblicazione su Agenzia Opinione per gentile concessione della redazione del Corriere del Trentino.

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IL BILANCIO CORECOM

Di Giacomo Costa

Disservizi e costi: Oltre un milione di euro in quattro anni e in più di 5.000 controversie. Il bilancio di Corecom. Il presidente Marco
Sembenotti: «Se una volta arrivavano 1.400 pratiche all’anno, ora ne facciamo 700-800».

Oltre un milione di euro, recuperato in quattro anni ma soprattutto in più di cinquemila controversie. Che sarebbero sicuramente state di
più se, come una volta, fosse stato ancora possibile presentarsi direttamente allo sportello. Il bilancio del Comitato regionale per le comunicazioni parla di una battaglia continua in cui il nemico è quasi sempre lo stesso, ma che assume forme differenti: l’addebito ingiustificato nella fattura, la bolletta che raddoppia, le interruzioni di servizio, le disdette ignorate e i cambi di operatore che non sembrano essere registrati dal gestore «abbandonato».

D’altronde la funzione che l’Agcom delega ai Corecom è proprio quella di governo, garanzia e controllo sul sistema delle comunicazioni, e quello
trentino non fa eccezione. «Di fatto quindi ci occupiamo di chiedere conto alle grandi aziende della telefonia e del digitale per gli errori che pesano sui loro abbonati -spiega il presidente Marco Sembenotti, recentemente eletto anche alla vicepresidenza nazionale-. Lo facciamo gratuitamente, anche se
oggi molti preferiscono rivolgersi ad avvocati e associazioni dei consumatori, forse perché in tanti non sanno della possibilità che offriamo. Tanto che, in passato, abbiamo anche visto “consulenti” che raccoglievano pratiche e poi le portavano a noi, magari facendosi pagare una cinquantina di euro oltre a una percentuale dell’indennizzo».

Il Covid ha imposto nuove regole che hanno facilitato il lavoro dei comitati, ma allontanato i cittadini: niente più front office, tutto va avviato online, tramite Spid. «Se una volta avevamo anche otto persone al giorno a raccontarci i loro problemi, arrivando a 1400 pratiche l’anno, ora ne facciamo tra le sette e le ottocento».

Anche così, però, il Corecom è in grado di tracciare un quadro ben preciso di quali siano i problemi più comuni, e persino di quali le compagnie più affidabili: in quattro anni e con un milione e 300 mila euro di rimborsi e indennizzi la problematica più frequente resta l’addebito extra in fattura (un terzo dei casi), seguono i costi di recesso (il 20%), le disdette ignorate, le condizioni contrattuali non rispettate e le interruzioni ingiustificate (ciascuna al 10%); queste ultime, in particolare, possono fruttare non solo un rimborso ma addirittura un indennizzo tra i 100 e i 300 euro.

«Ma sono i cambi di operatore che attirano i contestatori “seriali” — sorride Sembenotti — ne abbiamo visto qualcuno presentarsi a ciclo continuo ogni tre giorni». E anche il «palmares» delle compagnie riserva sorprese: se è vero che spesso la mole di controversie coincide con la proporzionalità delle quote di mercato -Tim se ne vede accollare il 43%, Vodafone il 21- ci sono anche sbilanciamenti interessanti; Wind Tre e Fastweb coprono entrambe il 16%, nonostante la seconda abbia molti meno abbonati della prima. E la piccola Iliad, carica di nuovi utenti, quasi non ha contestazioni».

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