(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –
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Difendiamo la scuola e i nostri diritti di operatori scolastici. Non vogliamo essere sostituiti da un visore o da un tablet. Con queste parole d’ordine oggi una trentina di insegnanti della scuola dell’infanzia e di altri operatori scolastici hanno effettuato un presidio sotto la provincia in occasione del Consiglio Provinciale di Trento.
Hanno, inutilmente chiesto di incontrare l’assessora della Pat, Francesca Gerosa, per illustrare i motivi dello sciopero e le proposte per superare la questione mese di luglio. L’arroganza della Gerosa non ha permesso nessun dialogo in quanto si è degnata di parlare con i lavoratori della scuola nonostante abbiano chiesto l’incontro per ben tre volte.
Negli interventi è stato sottolineata la sua arroganza che serve solo a nascondere la sua incapacità di confrontarsi con dei lavoratori fuori dalle mere logiche spartitorie. Noi volevamo dire alla Gerosa che l’attività primaria della PAT dovrebbe essere la difesa del sistema scuola di cui quella dell’infanzia ne è il fondamento.
Quello di garantire i diritti dei bambini fra i quali il diritto di vivere con la propria famiglia e il diritto all’ ozio. Riteniamo inoltre fondamentale il diritto di vivere, nei mesi estivi, esperienze al di fuori dell’ambiente scolastico, magari più a contatto con la natura.
Chiediamo che la scuola dell’infanzia rimanga il primo gradino del sistema educativo d’istruzione e formazione (vedi orientamenti provinciali)! Chiediamo di sanare la contrapposizione venutasi a creare negli ultimi anni tra insegnanti e famiglie.
Per il bene del bambino riteniamo fondamentale difendere professionalità e dignità delle insegnanti e di tutti i lavoratori della scuola. Da sempre siamo contrari al tentativo di smantellare la Scuola dell’Infanzia contrabbandato come risposta ai bisogni delle famiglie a scapito dei bisogni dei bambini.
Lottiamo per difendere i diritti contrattuali e per dire “No” alle deroghe sulle graduatorie in nome del Pnrr. Ancora una volta dobbiamo prendere atto che da parte dell’assessore Gerosa non c’è disponibilità al dialogo e al confronto che non vuole sentire parlare della realtà presente in Alto Adige.
Noi siamo intenzionati a proseguire nella lotta per una scuola migliore, per difendere diritti fondamentali dell’insegnante a partire da un maggior riconoscimento, anche economico, della sua professionalità, per difendere i diritti dei precari contrastando le deroghe alle graduatorie e per la loro definitiva stabilizzazione per un salario dignitoso e per una scuola dell’infanzia a misura di bambino.
Non sarà l’arroganza di un assessore a fermarci.
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Cub Trento