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ASAT * FORMAZIONE PROFESSIONALE – CULTURA: « LA GIUNTA DELL’ASSOCIAZIONE ALBERGATORI INCONTRA L’ASSESSORE BISESTI, FOCUS SUL SISTEMA FORMATIVO »

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11.41 - venerdì 10 giugno 2022

Confronto sull’alta formazione e sull’attrattività delle scuole alberghiere con l’assessore provinciale all’istruzione, cultura e università Mirko Bisesti. Nel pomeriggio di ieri, 8 giugno, la Giunta esecutiva dell’Asat ha incontrato il rappresentante della Giunta provinciale al fine di discutere e di confrontarsi sul futuro della formazione professionale e con essa della capacità del sistema formativo di attirare studenti e di creare figure professionali qualificate per il comparto ricettivo trentino, nonché sulla cultura come leva per rafforzare la promozione del Trentino.

 

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Istruzione e Formazione.
Il presidente dell’Asat Giovanni Battaiola ha ricordato che «il sistema turistico e l’economia necessitano di un sistema formativo di qualità per formare persone che esprimano al meglio le proprie potenzialità e per dotarle di competenze che le mettano in grado di inserirsi nel mercato del lavoro». Il turismo trentino e le sue imprese, per esprimersi al meglio sul mercato nazionale e mondiale, hanno bisogno di collaboratori qualificati, di competenze specialistiche, di formazione anche per gli stessi imprenditori. «Nel corso dell’attuale legislatura – ha detto Battaiola – tra l’Asat e il Dipartimento della Conoscenza ci sono stati confronto e condivisione sulla revisione dei piani di studio e su alcune iniziative sul territorio provinciale. Riteniamo importanti le azioni intraprese per rafforzare il rapporto scuola lavoro: l’avvio del sistema duale, i tirocini formativi, le varie forme di apprendistato, il consolidamento e il nuovo avvio dei percorsi di alta formazione professionale».

L’Asat si è rivolta all’assessore chiedendo l’introduzione in modo esteso nei programmi scolastici di ogni ordine e grado di un approfondimento sull’economia turistica nei suoi aspetti finanziari, culturali e sociali ed un impegno maggiore per quanto concerne l’attività di orientamento alla scelta delle scuole superiori. Tra le richieste dell’Associazione anche un coordinamento permanente tra tutti gli attori della filiera (scuole, imprese e Provincia), al fine di verificare la rispondenza dei percorsi professionali alla domanda di lavoro delle imprese ed un confronto sulle modalità formative, sui percorsi e sui contenuti dei diversi indirizzi tecnici e professionali al fine di uno scambio proficuo tra esigenze del mondo imprenditoriale e sistema dell’istruzione, oltre all’affinamento e al sostegno degli strumenti messi in campo (sistema duale, apprendistato, tirocini) attraverso un confronto e una collaborazione sistematica a livello centrale e a livello di istituti scolastici. «In particolare – ha concluso – sono opportuni ulteriori e maggiori sforzi per elevare la qualità della didattica e per fare decollare il sistema duale che non ha ancora dato le risposte che il sistema si aspetta. Siamo in attesa infine di conoscere nei dettagli il progetto di riforma dell’alta formazione professionale elaborato dalla Fondazione Demarchi con il supporto di TSM e di come verrà recepita in Trentino la riforma degli ITS. L’Asat caldeggia da tempo la creazione di una scuola di alto profilo dove possano confluire, attraverso un opportuno processo di selezione, le ragazze ed i ragazzi provenienti dai diversi istituti sul territorio trentino e nazionale che abbiano ottenuto i migliori risultati.

L’assessore Bisesti ha voluto sottolineare che «in questi tre anni abbiamo riportato la barra al centro sulla formazione professionale per migliorarne l’attrattività verso i giovani». «Attualmente – ha spiegato – stiamo portando avanti una nuova progettualità sul sistema dell’alta formazione professionale. Alle scuole medie l’Iprase ha organizzato un momento di orientamento destinato al personale docente per far conoscere le opportunità delle scuole professionali trentine. Cercheremo di ripetere tale opportunità anche il prossimo anno, in modo tale che i docenti delle scuole media possano dare indicazioni più approfondite sulle chance della formazione professionale e delle scuole professionali». Bisesti ha commentato anche la tematica della modifica dei piani di studio: è un nostro obiettivo, nell’intento di aumentare la qualità delle competenze dei ragazzi nelle scuole professionali, in modo da far percepire all’esterno il fatto che le scuole professionali sono una scelta di pari livello rispetto ad altri tipi di scuola come i licei ad esempio.

«Si tratta – ha precisato – di un primo passo per aumentare l’attrattività della formazione professionale presso le famiglie trentine. Un altro elemento per aumentare la qualità è quello di strutturare sempre più, così come stiamo già facendo, i percorsi su cinque anni per le professionali per permettere ai nostri ragazzi di poter ottenere la maturità e di poter scegliere ulteriori percorsi di formazione come l’alta formazione o l’università. Altro tasto su cui insistiamo è il rafforzamento del sistema duale sul modello mitteleuropeo che viene applicato dal vicino Alto Adige per avvicinare la scuola alle imprese e alle loro esigenze». L’obiettivo è fare del Trentino una terra di alta formazione che unisca le forze per dare un’offerta più attrattiva per la formazione professionale con una proposta che si colleghi alle Its Academy a livello nazionale per accedere ai fondi del PNRR. «Il tema dell’orientamento degli studenti delle medie verso le scuole professionali resta centrale e fondamentale – ha concluso. Per poter dare elementi concreti agli studenti serve la testimonianza di chi come voi albergatori ha una esperienza diretta nel settore e può spiegare cosa significa il lavoro nel turismo. Pensiamo a un Open day della scuola trentina in autunno per illustrare l’offerta formativa, compresa quella professionale, a famiglie e ragazzi in vista delle loro scelte future. Vogliamo mostrare i passi avanti fatti dalle scuole professionali trentine anche nel campo delle competenze che vengono trasferite agli studenti nell’ambito dell’innovazione e della tecnologia. Per quanto concerne la qualità complessiva della didattica e l’aggiornamento dei modelli di insegnamento mi impegno a mettere in campo delle azioni che consentano intervenire nella direzione auspicata».

 

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Cultura.
«Cultura, arte, spettacolo, ambiente e turismo – ha esordito Battaiola – sono concetti strettamente connessi tra loro. La promozione di iniziative di elevata qualità che esaltino le caratteristiche culturali, artistiche e ambientali del nostro territorio rappresenta una scelta strategica per sviluppare il turismo provinciale in maniera sostenibile». L’Asat ritiene necessario un costante confronto del sistema di coordinamento delle attività museali con le associazioni di categoria del comparto turistico attraverso la costituzione di opportuni tavoli di lavoro. «Una delle proposte che ci piacerebbe realizzare – ha spiegato Battaiola – è un museo diffuso su tutto il territorio provinciale utilizzando gli spazi messi a disposizione da alcune strutture alberghiere selezionate per la loro posizione, valenza storica o qualità dell’offerta dove esporre le opere d’arte che al momento sono conservate nei depositi dei musei e, pertanto, non fruibili da parte del grande pubblico. Andranno valutati attentamente tutti gli aspetti relativi alla sicurezza e alla protezione delle opere, ma riteniamo che possa essere un’idea, una strada, da percorrere assieme agli attori del mondo culturale provinciale».

Bisesti ha affermato che «sul fronte della cultura l’obiettivo è di promuovere all’esterno una immagine turistica che contempli anche gli investimenti importanti fatti in tal senso. Nel mondo della cultura abbiamo introdotto un metodo di dialogo comune. In prospettiva, grazie alla nuova legge che viene discussa in questi mesi, si prevede un coordinamento centrale, il Consiglio museale trentino, per meglio programmare le attività e le mostre sui territori al fine di vendere all’esterno un sistema trentino unico che possa aumentare l’attrattività del Trentino. In tale direzione vanno anche le mostre sul territorio organizzate dal Mart, ad esempio, al fine di portare all’esterno cultura e creando una ricaduta maggiore sul territorio. Anche l’Università si è mossa sul territorio aprendo un corso in val di Fiemme in vista delle Olimpiadi del 2026».

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