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CANTIERE DI PACE – TRENTO * ” DONNE CONTRO LA GUERRA “: « INCONTRO PUBBLICO AL CENTRO COOPERAZIONE INTERNAZIONALE, 14/9 VICOLO S. MARCO (18.00) »

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07.27 - martedì 12 settembre 2023

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –
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Da oltre un anno il Cantiere di Pace di Trento segue l’evolversi della situazione innescata dalla tragica occupazione dell’Ucraina da parte del regime di Putin, continuando la sua azione di informazione, sensibilizzazione e mobilitazione della gente trentina a partire dai 150 firmatari dell’appello che fu lanciato a ridosso del febbraio 2022 dal titolo “Preparare la pace”.

A chi ancora sostiene che la pace si prepara con la guerra (secondo il motto latino “Si vis pacem para bellum”), il Cantiere non perde occasione per riaffermare quel principio: la pace si prepara con la pace. Ancora oggi invece la guerra si autoalimenta con nuove prove di forza militare a cui seguono nuovi eccidi e distruzioni, mentre gli appelli ad una trattativa, o alla tregua che la consenta, non trovano ascolto da entrambe le parti.

Anche il popolo della pace non ammette tregue al suo impegno. Questa settimana lo riafferma con un evento che mette al centro dell’attenzione la voce delle donne che nella storia e al presente si pongono fattivamente “contro” l’ineluttabilità e la stupidità della guerra.

Lo fa ricordando in particolare Mahsa Amini, di cui ricorre l’anniversario della morte per mano della polizia iraniana. Lo fa unendosi ai movimenti delle madri e della resistenza femminista russi, oltre che al crescente numero di coloro che rifiutano di combattere ovunque e pure in Ucraina, in Russia e in Bielorussia.

La popolazione tutta è invitata ad essere presente:
GIOVEDÌ 14 SETTEMBRE 2023 ore 18:00 – PRESSO IL CENTRO DI COOPERAZIONE INTERNAZIONALE A TRENTO, IN VICOLO SAN MARCO 1

La riflessione sarà guidata da Grazia Villa, avvocata, già presidentessa della Rosa Bianca, conosciuta anche in Europa per il suo impegno civile, orgogliosa di definirsi “femminista cattolica”. Come lei sostiene: “Le donne hanno elaborato un pensiero sulla guerra e hanno messo in atto pratiche politiche e azioni fatte non solo di parole e silenzi, ma di corpi e di reti di relazioni oltre i confini delineati da guerre e armistizi”.

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