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CAMPOBASE * SCUOLA: GRUBER, « NELL’INNO AL TRENTINO LA DIFESA DELL’AUTONOMIA? TRANQUILLI CHE COSÌ SE NE CANTERÀ IL SUO TRACOLLO INESORABILE »

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18.45 - martedì 8 agosto 2023

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota inviata all’Agenzia Opinione) –

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Nell’Inno al Trentino la difesa dell’Autonomia? C’è da stare tranquilli se da settembre 2023, su iniziativa della Lega, l’essenza dell’Autonomia sarà promossa in tutta la Provincia autonoma di Trento con “l’insegnamento dell’Inno al Trentino in tutte le scuole”. Tranquilli che così se ne canterà il suo tracollo inesorabile, quello che stiamo vivendo da cinque anni a questa parte. E non solo, purtroppo, in materia di istruzione.

L’Inno lo avevo imparato da piccola, dal mio papà, e lo cantavo alle Feste degli alberi con tutti i miei compaesani piccoli e grandi. Era un pezzo nel repertorio di tutti i canti della montagna, non diverso da “La Madonina” o dal ben più struggente “Signore delle cime”. Ma anche allora non mi aveva suscitato un sentimento di forte appartenenza e non è sicuramente così che ho imparato ad avere a cuore l’Autonomia speciale e la storia del territorio che da insegnante di scuola trentina cerco di trasmettere ogni anno ai miei studenti.

Che sia un problema reale quello di far conoscere, apprezzare, comprendere i valori della nostra Autonomia è, purtroppo e non solo tra i più giovani, un dato di fatto dovuto a molteplici ragioni che, quelli sì, vanno analizzati. Lo status di “Provincia autonoma” va curato e coltivato con proposte solide e sostenibili, senza ricorrere alle fascinazioni rapide ed evanescenti e a spot che non hanno ricaduta valoriale effettiva. Senza consapevolezza del vero significato profondo di Comunità autonoma non si può comprendere fino in fondo le ragioni che ci spingono al volerne difendere le peculiarità soprattutto oggi, in vista di nuove elezioni provinciali, con una proposta-richiesta di forte cambiamento.

È il mancato esercizio delle prerogative dell’Autonomia, che viviamo quotidianamente con l’attuale Giunta, ad indebolirne il senso giorno per giorno: è la palese e conclamata incapacità di mettere in atto azioni che motivino la nostra specificità e la salvaguardino da pericolose ingerenze esterne. La politica dell’Autonomia, come intesa da chi ne conosce e apprezza i valori e vuole salvaguardarla, può intervenire sull’impoverimento del suo significato, dando prova di sapere attraverso la sua comunità che qualità e competenza devono essere le prerogative di chi governa perché serve progettualità superiore.

Devono esserci questi prerequisiti, necessari alla classe politica che andrà a governare la Provincia per il prossimo quinquennio perché si devono affrontare sfide decisive in settori strategici quali la scuola. Vanno stanziate importanti risorse finanziarie (banalmente spostandole dal Music Arena?), mezzi e strumenti per proporre nuovi modelli educativi e formativi più flessibili, che prevedano percorsi a diverse intensità, adatti a studenti di oggi che hanno capacità e abilità diverse da ieri, e che sono garanzia di sviluppo futuro; va creato un sistema unico e permanente per l’Orientamento, accessibile sempre, per aiutare ogni singolo studente a scegliere il “suo” percorso; vanno supportate le ragazze, ancora timide nel comprendere fino in fondo le proprie potenzialità, nella costruzione di un curriculum formativo competitivo, forte di capacità e abilità che sono necessarie allo sviluppo economico e sociale del nostro territorio.

Ecco, dunque, che la proposta, a dir poco infantile, di “alimentare nei nostri giovani l’interesse per le tradizioni e le radici del Trentino” per far conoscere e trasmettere i valori della nostra comunità autonoma puntando sull’Inno al Trentino mi lascia sconcertata, sconfortata e preoccupata sulla effettiva progettualità innovativa del nostro sistema scolastico provinciale se sarà questa attuale politica a governare ancora dopo il 22 ottobre.

 

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Daniela Gruber

Campobase

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