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LETTERE AL DIRETTORE

ROBERTO PINTER * SGARBI: « LA GIUNTA FUGATTI GLI HA DELEGATO NON SOLO LA GESTIONE MART, MA ANCHE LA POLITICA CULTURALE »

Scritto da
09.52 - domenica 14 gennaio 2024

Gentile direttore Franceschi,

allego quanto oggi pubblicato sul quotidiano “L’Adige“(data 14 gennaio), anche per consentire la visione ai lettori di Opinione.

 

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Roberto Pinter

 

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Sgarbi si Sgarbi no. Non entro nel merito del quadro conteso, non ho conoscenze per farlo. Ma nel merito della sua probabile conferma a presidente del MART ho qualcosa da dire. La giunta Fugatti non ha dubbi, priva di competenze in tema di cultura ha delegato da tempo a Sgarbi non solo la gestione del MART, ma anche l’immagine e la sostanza della politica culturale provinciale. L’amministrazione comunale di Rovereto ha espresso una valutazione positiva dell’operato di Sgarbi, delegando alla Provincia ogni valutazione di opportunità rispetto ai numerosi conflitti di interessi.

Il capogruppo provinciale del PD, che è stato anche lui bersaglio delle invettive a cui ci ha abituati Sgarbi, ha espresso invece un giudizio negativo chiedendo un cambio della presidenza del MART. Ci sono altre persone e altre istituzioni che dovrebbero esprimersi a riguardo, ma a quanto pare c’è una certa ritrosia che sconfina nella mancanza di assunzione di responsabilità.

Se chiedessimo ai trentini cosa pensano di Sgarbi io penso che la grande maggioranza direbbe che Sgarbi ha rilanciato il Mart e attirato attenzione e visitatori. Nella sua veste di Re Mida che trasforma in oro ciò che tocca, visita o promuove, Sgarbi gode indubbiamente di una buona opinione. E devo dire che le sue visite notturne nei luoghi dove sono presenti opere d’arte anche minori o i suoi apprezzamenti per artisti locali non lasciano nemmeno me indifferente. Quindi non mi stupisce che chi ambisce a diventare sindaco di Rovereto sostenga Sgarbi. Ma c’è un problema, anzi più di uno.

L’opinione pubblica si dimentica che Sgarbi non è solo un personaggio, un intrattenitore, un divulgatore, un critico, è anche un politico, amministratore pubblico, sottosegretario di Stato, sindaco, assessore,..etc. E collezionando non solo incarichi amministrativi ma anche consulenze e opere d’arte, si ritrova in evidente conflitto d’interessi e oggetto di innumerevoli indagini giudiziarie, querele etc. Diciamo che per un politico anche solo il 10% dei conflitti d’interesse riferiti a Sgarbi comporterebbe una pubblica lapidazione, ma si sa che agli uomini di spettacolo tutto si perdona e d’altronde qualcosa Berlusconi ci ha insegnato.

Secondo problema: Sgarbi al Mart non è che si occupi solo di mostre o di promozioni, rispetto alle quali il suo dinamismo non è poca cosa, è presidente! E quindi esprime il progetto culturale ed esprime la linea culturale della Provincia. E allora c’è da chiedersi se l’Autonomia è questo, se è compatibile la volgarità di Sgarbi e il disprezzo per chi non lo omaggia? se l’idea di Savoia e di chi ha fatto nascere il Mart comportasse qualsiasi tipo di mecenatismo pur di ottenere un buon numero di visitatori. L’ex direttrice del Museo diocesano ha espresso bene la necessità che il patrimonio museale non si limiti al turismo domenicale, ma siamo nel mondo del consumo, dei follower, dei like e Sgarbi funziona alla grande.

E allora pongo un ultimo problema che a dire il vero considero forse il più importante: possibile che si consideri il successo un valore in se, tale cioè da superare ogni altro valore in campo, ogni qualità, decoro e coerenza etica, trasparenza amministrativa etc? Non è una novità, in fondo siamo in un mondo dove la ricchezza è un merito e il merito che dovrebbe giustificare le disuguaglianze in realtà coincide con la ricchezza, per cui non c’è da stupirsi ma da vergognarsi un po’ sì.

 

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Roberto Pinter

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