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LETTERE AL DIRETTORE

” PIÙ EUROPA – TRENTO ” * SUICIDIO MEDICALMENTE ASSISTITO: DECARLI, « DOPO LE ELEZIONI DI OTTOBRE ATTIVEREMO UNA RACCOLTA FIRME, PER LEGGE DI INIZIATIVA POPOLARE »

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06.22 - sabato 5 agosto 2023

Gentile direttore Franceschi,

 

per il recepimento nella legislazione provinciale dei principi stabiliti dalla sentenza della Corte costituzionale DJ Fabo Cappato

L’Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica – APS ha elaborato la Proposta di Legge di iniziativa Popolare in merito alle “Procedure e tempi per l’assistenza sanitaria regionale al suicidio medicalmente assistito ai sensi e per effetto della sentenza della Corte costituzionale n.242/2019”. Colpisce l’iniziativa. Questo perché è una stranezza, perché dovrebbe essere il Parlamento a normare la materia, esplicitando il diritto – prevedendo i ruoli, le responsabilità e le procedure, sia per le persone malate che per le strutture sanitarie -, dopo la sentenza della Corte costituzionale n.242/2019, la cosiddetta Sentenza Antoniani/Cappato, una sentenza immediatamente esecutiva.

Riscontrato però un vuoto normativo a livello statale, l’Associazione Luca Coscioni, con il progetto di Legge di iniziativa Popolare, ha ripristinato un certo potere esecutivo in materia a livello regionale e ha promosso con urgenza azioni per sanare un diritto civile sin ora non attuabile. Se non aprendo un contenzioso avanti ai Tribunali, o per benevolenza personale di qualche sanitario o, extrema ratio, con azioni di disobbedienza civile.

Eppure torna utile ricordare che il Capo di Gabinetto del Ministero della Salute, in occasione della Conferenza Stato Regioni, aveva comunicato alle Regioni una scadenza (scaduta il 10 gennaio 2022) affermando che “…le strutture regionali si adoperino affinché ai soggetti che versano in situazioni caratterizzate da patologie irreversibili e sofferenze intollerabili sia data la possibilità di accedere, nel pieno rispetto di quanto sancito dalla Corte costituzionale, a procedure di suicidio medicalmente assistito”.

Così, in tante regioni d’Italia, a seguito della Sentenza Antoniani/Cappato e delle direttive nazionali, tanti gruppi di cittadini che rappresentano le tante realtà territoriali, che lavorano con l’Associazione nazionale Coscioni, si sono organizzati per raccogliere le firme e presentare ai rispettivi Consigli regionali la Proposta di Legge in merito alle procedure e ai tempi per l’assistenza sanitaria al suicidio medicalmente assistito.

E ciò è stato fatto in Veneto, in Emilia-Romagna, in Toscana. Regioni nelle quali il progetto di Legge è già stato dichiarato ammissibile.

Questa Proposta di Legge di iniziativa Popolare mira così a definire a livello locale i ruoli, i tempi e le procedure delineate dalla Corte costituzionale con la Sentenza Antoniani/Cappato (ovviamente sempre in attesa di una “coraggiosa” legge nazionale che abbatta le discriminazioni tra malati).

A questo fine la Legge che proponiamo, con l’auspicio che sia recepita dalla coalizione ADA (Alleanza Democratica Autonomista), si compone di sei articoli (Finalità; Requisiti per l’accesso al suicidio medicalmente assistito; Istituzione della Commissione medica multidisciplinare permanente; Verifica dei requisiti per l’accesso al suicidio medicalmente assistito; Gratuità delle prestazioni; Clausola di invarianza).

Quindi, far rientrare il progetto di Legge anche nel programma trentino andrebbe a rafforzare la fondamentale base giuridica su cui appoggia il diritto del cittadino all’assistenza sanitaria.

La Proposta di Legge che vuole garantire procedure e tempi certi attua dunque i principi della pronunzia della Corte costituzionale: dando ai cittadini la garanzia del diritto ad avere risposte e assistenza in tempi certi e ragionevoli su questioni che riguardano la persona in situazioni di sofferenza e per evitare di sovrapporre drammi dovuti alla burocrazia, in un momento già drammatico come il fine vita.

Poiché la Provincia Autonoma di Trento ha la competenza a tutelare la salute dei cittadini e può intervenire (in parte qua) a disciplinare il diritto individuato, preme segnalare con urgenza la questione, che dovrebbe trovare una sua efficace applicazione anche in Trentino, come suggerito dall’Associazione Luca Coscioni.

Per parte nostra, questo è uno dei contributi al lavoro per l’Alleanza Democratica Autonomista. Poi, ad elezioni superate, in ausilio del lavoro del Consiglio provinciale e dei consiglieri tutti, partirà anche una raccolta firme per presentare una Legge di iniziativa popolare.

 

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Flavia Decarli

Coordinatrice gruppo Più Europa Trento

 

 

 

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Foto: la croce del sobborgo di Sardagna, a Trento (foto Opinione)

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