Gentile direttore,
il dibattito ed il confronto sono il sale della politica, ci mancherebbe. Ma quello di questi giorni che vorrebbe messa in discussione la leadership di Maurizio Fugatti, anzi la sua ricandidatura in Provincia, alla guida del centrodestra per ulteriori cinque anni a venire, mi pare assuma dei contorni davvero difficili da spiegare ai trentini. Per una grande evidenza in primo luogo: siamo una terra specialissima, Autonoma, ed anche i progetti politici debbono avere radici, ed ali, qui: in Trentino.
Ecco perché ci lascia perplessi che arrivi calata da Roma, da un direttivo nazionale, quello di Fratelli d’Italia, un’indicazione per una proposta di leadership, rispettabilissima beninteso, messa sul tavolo di una coalizione che un candidato presidente lo ha già, quel Maurizio Fugatti sostenuto con convinzione non solo dalla Lega ma da tutte le altre forze partitiche ed espressioni civiche che fanno parte del centrodestra autonomista trentino.
Liste civiche locali che contribuiscono a tessere rapporti con un territorio particolare, con bisogni unici. Detto in soldoni: non siamo in Veneto o in Lombardia e la politica si fa qui, in Trentino, e serve un forte progetto autonomista. A Trento si prendono decisioni su come rendere migliore la vita dei trentini, qui la politica decide chi debba stare alla guida della propria terra.
Con questa, fondamentale, premessa mi pare che in oltre quattro anni difficilissimi (ed i suoi lettori ne conoscono perfettamente i motivi) non ci sia stata mezza crisi di giunta, un solo distinguo in un esecutivo Fugatti che si è mossa compatto, diversamente dal recente passato dove distinguo, prese di posizione interne e rimpasti negli esecutivi di centrosinistra erano una costante. La compattezza attuale ha portato il Trentino a fare meglio del, fino ad ora, sempre più efficiente Alto Adige in termini di Pil e persino di export con l’estero.
Un esecutivo quello guidato dal presidente Fugatti che ha saputo dare ai trentini una scuola di medicina invano rincorsa per decenni dalle Giunte che ci hanno preceduto. Una giunta provinciale, che in accordo con Bolzano, ha praticamente chiuso la partita del rinnovo della concessione di Autobrennero a lungo ed invano inseguita da chi amministrava prima di noi. Insomma le ragioni per una discussione politica su cosa fare e come farlo bel futuro prossimo ben vengano: ma siano fatte qui. E non altrove, magari allargando la coalizione ad altre forze, di certo partendo da quando di buono (tanto) si è fatto finora. E soprattutto confermando chi ha saputo tenere dritto il timone in questi anni di severissima burrasca: Maurizio Fugatti.
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Roberto Paccher – Lega Trentino