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LETTERE AL DIRETTORE

FRANCO PANIZZA (PATT) * AUTONOMIA E SVILUPPO: « I VALORI DI SEMPRE NEL MONDO CHE CAMBIA » (INTERVENTO INTEGRALE CONGRESSO PATT 3/4/2022 – PERGINE VALSUGANA)

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17.49 - lunedì 4 aprile 2022

AUTONOMIA E SVILUPPO: I VALORI DI SEMPRE NEL MONDO CHE CAMBIA

Saluto e ringrazio tutti gli ospiti che oggi ci onorano della loro presenza, sia delle forze politiche trentine che dei partiti autonomisti dell’arco alpino, con i quali al nostro ultimo Congresso abbiamo condiviso un documento politico tuttora valido.

Saluto i nostri Presidenti onorari Luigi Panizza e Dario Pallaoro, riservando un ricordo particolare ricordo al Presidente onorario Giulio Pompermaier, scomparso dopo l’ultimo Congresso.

Un saluto ai nostri rappresentanti delle Sezioni di Pedemonte e della Val Vestino, comuni ex-tirolesi, che vogliamo, a tutti i costi, riportare in Trentino, la loro madrepatria.

 

Carissime amiche e carissimi amici autonomisti,
confesso che provo una grande emozione, oltre che una viva soddisfazione, nel ritrovarvi di persona, così numerosi, al tradizionale congresso del Partito Autonomista.

Dopo un periodo difficile per tutti, in cui era quasi impossibile una vita di partito partecipata e presente fra la gente, come da sempre eravamo abituati, finalmente possiamo ritrovarci a discutere insieme del Trentino e della nostra autonomia, del suo presente e del suo futuro, di come possiamo essere utili alla nostra terra e, perché no, anche all’Italia e all’Europa.

Prima di entrare nel merito del mio intervento credo sia indispensabile rendere più esplicita, più comprensibile, la natura assolutamente straordinaria di questo nostro Congresso. Quelli che stiamo vivendo sono tempi drammatici, carichi di sofferenza e di venti di guerra. Non ha senso in questa sede ripercorrerne tappe e interrogativi, ma che questi climi angoscianti debbano interrogarci in modo serio e profondo, penso che non sia solo un dovere politico, ma anche un irrinunciabile richiamo etico e morale.

E tutto questo accade in un momento in cui, nel nostro piccolo mondo locale, ci stiamo interrogando su come affrontare le elezioni provinciali che si terranno nell’autunno del 2023: elezioni che decideranno con chi e in che modo verrà gestita la nostra Autonomia nel successivo quinquennio. Come se non bastasse, salvo elezioni anticipate, a questo punto improbabili, nella prossima primavera dovremo affrontare anche le elezioni nazionali.

Ebbene, in questo clima drammatico e in vista di queste cruciali scadenze il nostro Partito si presenta unito. Certo la dialettica interna è viva e le differenze creano confronto e discussione: ma sono confronti e discussioni aperte, vitali, costruttive. Lo dimostra il fatto che in questo congresso le migliori energie sono rivolte ai contenuti, alla linea politica, senza quelle lotte intestine e quelle rese dei conti all’ultimo voto che tanto tolgono alla capacità dei partiti di esprimere il meglio di sé.

Di questo dobbiamo essere orgogliosi. È il modo più efficace per esprimere il nostro attaccamento al Trentino e alla nostra Autonomia. È il nostro modo di reagire alla follia che avvelena il mondo e il futuro.
Detto questo, entro subito nel merito di questa importante giornata con il ringraziare tutti coloro che ci hanno consentito di arrivare sino a qui e che costituiscono il vero patrimonio del nostro Partito: i nostri attivisti e simpatizzanti, le nostre sezioni, i nostri amministratori, attivi a tutti i livelli sull’intero territorio provinciale. E poi tutti coloro che hanno fatto la storia del nostro Partito (alcuni di loro li premieremo alla fine di questa giornata), che hanno tenuto accesa la fiaccola dell’Autonomia, che l’hanno alimentata e che oggi sono pronti per lanciare una nuova e non meno impegnativa sfida. Grazie alla Commissione Congresso, presieduta da Stefano Tomaselli, che da settimane lavora alacremente perché tutto fosse organizzato alla perfezione e per la quale chiedo il vostro applauso. Grazie ai componenti degli organi scaduti e ai volonterosi che hanno accettato di impegnarsi nelle nuove cariche che da domani guideranno il Partito.

A tutti loro, e in primo luogo al segretario Simone Marchiori che di questa squadra è il conducente, va un sentito ringraziamento e il il più sincero augurio di buon lavoro. Un grazie particolare lo voglio rivolgere alle nostre donne e ai nostri giovani, perché dal loro impegno e dalle loro idee passa il destino umano e politico del nostro Partito.

Dalla presenza attiva e responsabile delle donne possiamo ricavare quel di più di sensibilità e di impegno rigoroso che dimostra quanto la presenza femminile, nel nostro Partito come nell’intera società, sia essenziale per progredire e conferire un valore aggiunto ai nostri ideali civici e alla nostra militanza politica.
Abbiamo un gruppo di giovani appassionati e preparati. Giovani profondamente legati alla propria terra ma connessi con il mondo, che hanno studiato e maturato esperienze all’estero, che mantengono rapporti stretti e autorevoli con il PPE, il principale partito europeo al quale aderiamo di diritto, e con i giovani della YEPP, della Junge Generation della SVP, della Jeunesse Valdotaine e delle forze popolari dell’Euregio.

Siamo tutti particolarmente orgogliosi delle nostre donne preparate e dei nostri giovani attrezzati e soprattutto convincenti, che credono nella possibilità di rinnovarsi e di coltivare nuove ambizioni, provando l’entusiasmo di mettersi in gioco. E, per primi, rivendicano, orgogliosamente, che quella autonomista è l’unica scelta che si è dimostrata valida per il Trentino e che può garantire il suo futuro.

Siamo orgogliosi della nostra storia e vogliamo far tesoro degli sbagli commessi. Ogni giorno che passa, anche guardando ai drammatici scenari internazionali e agli sviluppi autodistruttivi delle cosiddette “nuove forme di aggregazione politica”, ci rendiamo sempre più conto che i partiti, se ben gestiti e amministrati, sono gli unici che possono garantire la partecipazione, la libertà, la democrazia. E anche la stabilità e l’equilibrio, contro chi usa la politica per conquistare il facile consenso o cavalcare gli umori popolari.

I partiti territoriali e autonomisti hanno poi una responsabilità in più: quella di coinvolgere il popolo e rappresentare un antidoto all’antipolitica e alla disaffezione. Le ideologie sono sempre più in crisi e incapaci di risolvere i problemi, soprattutto se guardiamo avanti, al medio e lungo periodo. Ci si è così rifugiati nel populismo opportunista, che porta alla fine delle idee e delle comunità politiche.

Il PATT rivendica, invece, la bontà della sana politica, che non è frutto dell’improvvisazione, ma è un insieme di passione, dedizione, studio e competenza. Una politica che non si fa solo acclamando leader che emergono nei periodi di crisi, per poi lasciare lo spazio ai tecnici quando la crisi occorre risolverla.
Da presidente e legale rappresentante del PATT, voglio rassicurarvi che il Partito gode di buona salute dal punto di vista della gestione amministrativa e finanziaria, anche grazie allo scrupolo e alla competenza della tesoriera Martina Roncador. In tutti questi anni siamo sempre riusciti a garantire una sede funzionale ed accogliente, collaboratori motivati e disponibili. Abbiamo seguito e sostenuto direttamente tutte le campagne elettorali dalle comunali fino alle europee. Noi non abbiamo visibilità nazionale e, quindi, dobbiamo mettere in campo sforzi e risorse consistenti per essere competitivi anche nella promozione dei messaggi e nell’immagine che vogliamo accreditare dentro e fuori i confini provinciali.

Tutti i nostri bilanci sono stati sempre regolarmente certificati e poi approvati, senza osservazioni, dalla competente Commissione di garanzia dei partiti. Tutte le spese sono state sostenute con i versamenti dei nostri rappresentanti nelle istituzioni e con il ricavato del 2 per mille. Da mesi stiamo mettendo da parte le risorse necessarie per affrontare, in modo il più possibile efficace, le campagne elettorali del prossimo anno.

A questo proposito, avvicinandosi la scadenza per la dichiarazione dei redditi, invito tutti a ritirare i bigliettini che promuovono l’opzione del 2 per mille a favore del Partito Autonomista, convincendo quante più persone possibile a sostenere la nostra causa, scegliendo il nostro codice K18. Al contribuente non costa nulla, ma in compenso contribuisce a rafforzare chi difende la nostra Autonomia speciale e lavora per farla crescere.

Rinnovo anche l’invito a tutti i nostri amministratori perché rispettino l’impegno assunto con la candidatura e l’obbligo morale e politico di sostenere il Partito che li ha candidati, che ha avuto fiducia in loro e li ha fatti eleggere. Dai nostri eletti ci attendiamo coerenza politica e rispetto verso chi ha riposto in loro la fiducia. Dobbiamo essere consapevoli che abbiamo una responsabilità impegnativa: quella di guidare un Partito diverso dagli altri, un Partito che ha più di settant’anni di storia e che punta all’interesse e al futuro del proprio territorio e della propria gente, prima che alla difesa di ideologie che risultano sempre più superate dalla storia.

Ecco perché il nostro Partito rappresenta un riferimento serio e affidabile per il Trentino, per la sua collocazione regionale, euroregionale ed europea. L’unico Partito che ha costruito e che crede fermamente nell’alleanza strategica con la SVP e con le forze autonomiste, un’alleanza che ha rafforzato la collaborazione regionale e che ha fatto sì che il Trentino recuperasse pienamente il valore delle sue radici storiche, calandole nel presente e proiettandole nel futuro.
Siamo orgogliosi di quanto fatto, siamo orgogliosi che il modello autonomista rappresenti, ancora oggi, la formula migliore per assicurare il rispetto e la pacifica convivenza fra popoli di lingua e cultura diversa.
A prescindere dalla vocazione imperialista della Russia, il nostro modello, se guardiamo all’evoluzione dei conflitti sottovalutati nelle zone russofone dell’Ucraina, forse avrebbe potuto evitare la gravissima crisi geopolitica innescata dall’inaccettabile e pericolosissima occupazione dell’armata rossa, come ha ben espresso nel video che ha aperto questo congresso l’amico Paolo Alli.

A questo proposito colgo l’occasione per esprimere la nostra totale e sentita solidarietà al popolo ucraino, ribadendo la convinzione che non si possano risolvere i conflitti con la forza e l’imposizione e che occorra invece trovare la strada, come ha fatto la nostra Regione, del rispetto e della tutela di ogni minoranza. Per garantire stabilità, pace e sviluppo per tutti.

Ci avviciniamo a scelte difficili, impegnative e cruciali per il nostro Partito e per la nostra Autonomia. Non spetta a me indicare la strada ben tracciata dalla tesi politica del candidato Segretario. Spetta a me, invece, chiedere a tutti i dirigenti che oggi verranno eletti e sui quali ricadrà la responsabilità di guidare il Partito nei prossimi mesi, di dedicare il massimo impegno, dimostrando attaccamento e fedeltà agli ideali e agli obiettivi del nostro Partito. In questi mesi, sulla base delle decisioni e degli orientamenti che assumeremo in questo Congresso, dovremo indicare le nostre priorità, le nostre posizioni irrinunciabili, le nostre idee per un Trentino migliore, più accogliente e promettente per tutti.

Possiamo reggere il confronto con chiunque, perché abbiamo ben chiari i principi su cui si fonda il nostro Partito. Il confronto dovrà essere chiaro e rigoroso, senza presunzione o autoreferenzialità. E dovrà essere trasferito e risolto all’interno degli organi del Partito e nell’assemblea programmatica che il Segretario politico ha previsto prima delle elezioni, con l’obiettivo di presentare ai trentini e alle altre forze politiche un progetto convincente, aperto, innovativo.
Sappiamo bene che al nostro interno, come in ogni partito democratico, convivono sensibilità diverse. Siamo consapevoli che coltivare il dibattito è una prerogativa imprescindibile e necessaria per alimentare le proposte del Partito, ma sappiamo anche, e ce lo insegna l’esperienza dei nostri oltre settant’anni di storia, che solo uniti si può incidere, che solo se saremo saldi nella nostra identità, riconoscibili nell’azione politica e compatti nelle decisioni, saremo rispettati e valorizzati.

Dobbiamo presentarci come un coro con tante voci diverse, ma con un coinvolgimento totale che esalta non il singolo ma il gruppo, il Partito.
Abbiamo vissuto decenni all’opposizione, siamo diventati partito di governo e ci siamo anche assunti, per due volte, la responsabilità di guidare la Provincia e la Regione. Senza disperdere il patrimonio accumulato, dobbiamo mettere in campo ogni sforzo per tornare ad incidere. Il nostro senso di responsabilità ci chiama a un’irrinunciabile funzione di governo per non essere solo protagonisti del passato, ma anche esploratori del futuro.
Le fasi precongressuali ci consegnano oggi un Partito in salute, rappresentato in ogni valle del Trentino e, anche per questo, determinante sulla scena politica. Non saranno le sirene di destra o sinistra ad influenzare la nostra decisione, ma dovrà essere la prospettiva di un Trentino e di un’Autonomia sempre più forte, ricca di competenze e ben governata. Se avremo tutti di fronte questo obiettivo, allora saremo ancora protagonisti anche negli scenari che si presenteranno nei prossimi mesi.

Questa è la sfida che abbiamo davanti, questo è l’impegno che chiedo a tutti voi e soprattutto a chi avrà la responsabilità di governare e di rappresentare il Partito ad ogni livello. Solo se ognuno farà la propria parte, anteponendo gli interessi di partito alle proprie pur legittime ambizioni personali, solo allora avremo onorato la preziosa eredità lasciataci da chi ci ha preceduto, a partire dalle migliaia di attivisti dell’ASAR fino a tutti coloro che hanno portato avanti gli ideali del Partito Autonomista e che oggi, per questa occasione, indossano il braccialetto con scritto “L’Autonomia nel cuore”.
Impariamo dagli errori del passato per costruire e vivere una nuova stagione politica.

Sono certo che questi miei obiettivi sono anche i vostri, perché altrimenti non sareste qui. Vi ringrazio di cuore e stateci tutti vicini, perché il Partito ha bisogno di voi e del vostro generoso sostegno.

Viva il Partito Autonomista Trentino Tirolese, viva il Trentino, viva l’Autonomia.

 

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Franco Panizza

Presidente Patt – già Senatore della Repubblica e Assessore Pat

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