Gentile direttore Franceschi,
Italcementi punta a comprare il consenso della popolazione”. Nelle ultime settimane stiamo assistendo ad un’abilissima e furbissima campagna di marketing territoriale da parte di Italcementi Heidelberg, la multinazionale proprietaria della fabbrica cementiera delle Sarche, che dopo 5 anni di stop ha riacceso i forni nel giugno del 2021.
Andiamo con ordine (cronologico).
Da un po’ di tempo alle sagre di paese spuntano cappellini e magliette, indossate dallo staff e dagli organizzatori, con tanto di brand Italcementi. Piccole sponsorizzazioni che puntano a comprare il consenso di un’intera valle.
La settimana scorsa le istituzioni locali e provinciali, insieme al direttore dello stabilimento, hanno convocato la cittadinanza per celebrare il cementificio, le cui emissioni inquinanti sono state solennemente presentate e declamate come rispettose dei limiti di legge (sarebbe come celebrare un professore perché scrive correttamente, senza errori ortografici).
E ancora: domani lo stabilimento aprirà le sue porte alla cittadinanza e alle famiglie con bambini, con tanto di giochi, cibo, intrattenimenti. Un altro modo furbo di creare un’immagine di azienda aperta, attenta, inclusiva, vicina alla popolazione.
Ma non basta: il Comune di Madruzzo, sul suo sito, sta pubblicizzando e promuovendo questo evento (cioè l’evento di un’azienda privata inquinante) all’interno del Calendario degli eventi del Comune, accanto alla festa patronale e alla sagra del paese. È una scelta. È la scelta di chi sta dalla parte di un’industria pesante che non solo inquina, ma impedisce al territorio di sviluppare la sua naturale vocazione, quella che il clima, la natura e la posizione geografica gli hanno conferito: la vocazione ad un’economia agricola e turistica sostenibile, in grado di creare più ricchezza e preservare l’ambiente e la salute. Ricordiamo che la Valle dei Laghi è un Biodistretto da 7 anni.
Noi chiediamo alle Istituzioni pubbliche locali (Comuni, Provincia, Comunità di valle, APT) di non promuovere l’attività di questa fabbrica e di usare anzi tutti gli strumenti giuridici e urbanistici per impedire che, allo scadere delle concessioni e delle autorizzazioni, la multinazionale possa proseguire indisturbata la propria attività.
Chiediamo inoltre alle associazioni sportive e ricreative del territorio di non accettare sponsorizzazioni, gadget, sostegno economico da parte di Italcementi Heidelberg. Senza quella fabbrica di cemento la Valle dei Laghi sarebbe molto più ricca, più bella, più accogliente e più in salute. E lo dimostreremo.
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Comitato Salviamo La Valle Dei Laghi
Foto tratta dal Consiglio Provincia autonoma di Trento