Interrogazione a risposta immediata n. 209. È lungo e antico il filo che collega le acque pubbliche di questo territorio alle comunità che lo hanno abitato e alle amministrazioni che si sono date. Così come stratificate sono le norme che ne hanno regolamentato il rapporto fin dai tempi dell’appartenenza del Trentino al Tirolo imperiale, passando attraverso la costruzione dei grandi impianti, per giungere alle norme d’attuazione dello Statuto d’autonomia e poi ai più recenti decreti di delega.
Oggi, il terreno di prova di questo antico esercizio riguarda le fondamentali concessioni idroelettriche in scadenza, che la Provincia autonoma di Trento dovrà assegnare entro il 2022.
Premesso che gli utilizzi di queste acque sono diversi e tutti importanti, uno soprattutto accende interessi e appetiti rilevantissimi: quello dello sfruttamento idroelettrico.
In uno scenario che è ancora tutt’altro che definito e chiaro, l’assessore Tonina ha recentemente annunciato l’ipotesi di consegnare la gestione del cosiddetto “oro bianco” ad una società interamente pubblica.
Alla luce di ciò, considerati gli interessi in campo e le dimensioni dei player internazionali del settore, interrogo l’assessore competente per sapere se ha già avviato, o intende avviare, rapporti con la Provincia autonoma di Bolzano per proporre una gestione unitaria dell’energia idroelettrica, considerato che quest’ultima ha già a suo tempo scelto come gestore una società per azioni interamente pubblica.
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Sara Ferrari
Consigliere provinciale Pd