Il legislatore nazionale ha disciplinato con la recente l. 22 dicembre 2017 n. 219 le disposizioni anticipate di trattamento (Dat) attraverso le quali ogni persona “maggiorenne e capace di intendere e volere” può esprimere la sua volontà in ordine agli interventi diagnostici, alle scelte terapeutiche e ai trattamenti sanitari cui accetta o meno di essere sottoposto.
Le Dat devono essere depositate presso gli uffici dello stato civile per poi essere inserite nella banca dati nazionale istituita presso il Ministero della Salute dalla legge di Bilancio 2018, così colmando una lacuna della legge 219. E’ comunque previsto che le regioni già dotate di modalità telematiche per gestire le cartelle cliniche e i fascicoli sanitari possano da subito regolamentare l’inserimento delle Dat nelle loro banche dati.
Ciò significa che anche la Provincia autonoma di Trento, la cui Azienda sanitaria ha iniziato quattro anni fa ad occuparsi del tema, potrebbe organizzare agevolmente la raccolta e l’inserimento delle Dat nel suo database sanitario. Si interroga dunque la Giunta per sapere se si stia lavorando per dare attuazione alla disciplina nazionale e quali siano i tempi previsti per garantire ai cittadini trentini il pieno esercizio dei loro diritti in materia.