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LETTERE AL DIRETTORE

RESIDENTI SOLTERI – MAGNETE – CENTOCHIAVI – GRUPPO “TREPUNTOZERO“: CIRCONVALLAZIONE FERROVIARIA TRENTO: « L’OPERA È TENUTA SOTTOTRACCIA, PER L’APPROVAZIONE E SENZA COINVOLGERE LA CITTADINANZA »

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14.01 - venerdì 29 ottobre 2021

Il Gruppo di Cittadinanza Attiva 3.0 Solteri – Magnete – Centochiavi, da anni presente attivamente sul territorio, sta partecipando assiduamente ad ogni occasione di dibattito e discussione inerenti la “circonvallazione ferroviaria di Trento”. Tra gli svariati appuntamenti organizzati dai vari gruppi e comitati che stanno approfondendo l’argomento, siamo stati presenti alle assemblee pubbliche organizzate dai Comitati di San Martino e Mattarello ed abbiamo assistito al Consiglio Comunale Straordinario tenutosi in data 20 ottobre scorso.

La circonvallazione ferroviaria di Trento rientra nell’ambito del Corridoio europeo “Scandinavia- Mediterraneo” e costituisce il lotto 3 della linea di Accesso Sud alla Galleria del Brennero. Il progetto di Rete Ferroviaria Italiana, di cui non si conoscono ancora i dettagli, prevede il raddoppio delle linee ferroviarie (4 linee) con interramento all’altezza della rotatoria Nassirya, la costruzione di una stazione sotterranea all’altezza dell’ex scalo Filzi e l’ingresso della galleria, a doppia canna e della lunghezza di 12 km, nella zona tra il complesso Le Fornaci e la sede dell’ACI con uscita nella zona sud dell’abitato di Mattarello. Il costo dell’opera è stato stimato in 960 milioni di euro di cui 930 milioni di euro finanziati nell’ambito del P.N.R.R. con il vincolo di terminare l’opera entro giugno 2026, pena la restituzione dei fondi.

Il “trasferimento” delle linee merci e passeggeri sulla circonvallazione, permetterà la realizzazione dell’interramento della ferrovia storica e della stazione centrale nel tratto tra l’ex Scalo Filzi e la zona all’altezza delle Albere. In data 20 ottobre 2021 si è tenuto un Consiglio Comunale straordinario dedicato alla Circonvallazione Ferroviaria che ha visto il sindaco di Trento ed i rappresentanti provinciali schierati a favore del progetto di RFI con il tracciato sulla Sinistra Adige e sono state esposte le motivazioni per le quali è stato abbandonato il vecchio progetto di RFI che prevedeva un’unica galleria di 41 km sulla Destra Adige.
Il gruppo di Cittadinanza Attiva 3.0 Solteri – Magnete – Centochiavi aderisce formalmente alla “Rete dei Cittadini per Trento” condividendone lo spirito costruttivo e non opponendosi alla realizzazione della circonvallazione ferroviaria ma è fortemente contrario a questo progetto in Sinistra Adige.

Siamo preoccupati per le pesanti e permanenti criticità che saranno causate alla città di Trento dalla realizzazione di un enorme cantiere e dall’impatto dell’ingresso della galleria nel quartiere di S. Martino. Preoccupano fortemente i lavori e gli scavi per l’emersione della ferrovia nei pressi delle zone inquinate dell’area Sloi- Carbochimica, problema irrisolto da oltre 40 anni, con terreni impregnati da tonnellate di piombo tetraetile, altamente cancerogeno, accumulato per decenni e che relegano il sito fra i tre casi di terreni più inquinati al mondo. I veleni sono isolati dalle falde acquifere che scorrono nel sottosuolo e dal fiume Adige da uno strato di argilla di circa 1 metro. Come è possibile che un problema definito irrisolvibile fino a poche settimane fa e che interessa una così vasta area, possa essere gestito e risolto in una corsa contro il tempo per realizzare tutta l’opera entro giugno 2026? E con quali costi aggiuntivi e sulle spalle di chi? Riteniamo che un tale intervento vada evitato e quantomeno spiegato alla cittadinanza perché la salute pubblica e la prevenzione dei rischi non possono essere sacrificati sull’altare della tempistica obbligata per l’erogazione del finanziamento europeo.

Si conosce a grandi linee il tracciato, si sa che verranno abbattuti degli edifici (prima uno, poi sono diventati tre non residenziali, adesso sono diventati 11 di cui tre residenziali), si presume che via Brennero si trasformerà per un tempo indefinito in un cratere per il posizionamento dei monoliti scatolati in cemento armato nei quali passeranno le linee ferroviarie alla profondità di 11 metri, prima dell’ingresso della galleria. Temiamo che siano stati sottovalutati i rischi derivanti dall’attraversamento della galleria di ben 222 sorgenti all’interno della collina est, sempre per l’urgenza di terminare entro giugno 2026.
Lascia perplessi il fatto che, quando sarà realizzata, la circonvallazione ferroviaria resterà per anni “isolata” dal complesso delle opere all’interno della tratta dal Tunnel del Brennero a Verona, con Bolzano e Rovereto i cui progetti sono ancora in fase embrionale e per i quali non sono definite le fonti di finanziamento.

La circonvallazione ferroviaria dovrebbe spostare il transito della ferrovia dall’abitato di Trento e tuttora il sito di Rete Ferroviaria Italiana descrive l’opera come un bypass delle aree urbane di Trento. Nella realtà questo progetto intensifica lo sbarramento nei quartieri nord della città fino a Gardolo con il raddoppiamento delle linee esistenti. Il paradosso è che questo progetto di circonvallazione, anziché bypassare la città al suo esterno, la attraversa per alcuni chilometri e la devasterà con un enorme cantiere che bloccherà l’accesso principale di via Brennero per anni. Il traffico e l’inquinamento, già temi particolarmente delicati (Trento è in fondo alla classifica delle città italiane per qualità dell’aria), saranno intensificati in maniera esponenziale con il passaggio giornaliero di decine di mezzi per il trasporto di 2 milioni di metri cubi di materiale estratto dalle gallerie, causando il dirottamento del traffico “ordinario” nei sobborghi limitrofi, sulla tangenziale e quindi in tutta la città, congestionandola ulteriormente.

È desolante constatare che l’opera sia stata tenuta volutamente sottotraccia per farla arrivare all’approvazione senza coinvolgere la cittadinanza, rendendo ormai del tutto farsesco il Dibattito Pubblico che l’iter normativo impone a RFI e che dovrebbe avviarsi nei prossimi giorni. La stragrande maggioranza dei cittadini non ne conosce i contenuti e neanche alle persone più attente sono stati messi a disposizione i dettagli del progetto.
Prova ne è che le uniche occasioni di discussione sono nate per iniziativa spontanea dei Comitati rionali dei cittadini e non per iniziativa dell’amministrazione comunale o provinciale. Questo silenzio è, paradossalmente, il carburante che sta accendendo l’interesse e la preoccupazione della cittadinanza che auspichiamo sia sempre più vigile ed attenta intorno a questo tema dalle conseguenze epocali per la città di Trento.

 

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GRUPPO SPONTANEO DI CITTADINANZA ATTIVA – TRENTO

LE PORTAVOCE ANNUNZIATA TIRINO E MANUELA ZANINOTTO

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