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UIL SCUOLA – TRENTINO * MOBILITÀ DOCENTI: DI FIORE, « NON ABBIAMO FIRMATO LA BOZZA CONTRATTUALE, PREVEDE LA REINTRODUZIONE DI VINCOLI TRIENNALI SULLA SEDE »

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15.23 - venerdì 1 marzo 2024

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –

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UIL SCUOLA non ha firmato un Contratto della mobilità Docenti che prevede la reintroduzione di vincoli triennali sulla sede.
Di Fiore: “Dopo due incontri con l’Assessore all’Istruzione e dopo tre diversi momenti di confronto con il Dipartimento Istruzione, è stato firmato un contratto relativo alla mobilità docenti 2024 che è peggiorativo rispetto al contratto sottoscritto nel 2023. Un vero e proprio ritorno del passo del Gambero”.

Un vero e proprio ritorno al passato dopo anni di contratti che, in deroga alle norme di legge, hanno permesso a tutti i docenti di presentare domanda di trasferimento, al fine di avvicinarsi alla propria famiglia, di coniugare impegni familiari e vita lavorativa.
Nella ferma convinzione che un vincolo triennale, un divieto non sia la chiave per assicurare e garantire la continuità didattica, UIL Scuola da dieci anni sta avanzando richiesta di cancellazione di norme introdotte nel 2014 dal Presidente Rossi: norme che non hanno né garantito continuità didattica, né aumentato il numero di docenti stabilizzati.

Il Legislatore lo scorso agosto ha tolto il vincolo su sede di titolarità per i docenti e per il personale ATA. Purtroppo, nella fretta, è rimasto il vincolo triennale sulla sede di titolarità per i neo immessi in ruolo e per i docenti stabilizzati su sostegno e lingue straniere da “graduatoria unificata”. Il risultato della legge? In Trentino 6.300 docenti potranno avanzare domanda di trasferimento, ad esclusione di 250 (immessi in ruolo nel 2023) che non lo potranno fare.

Con il Contratto decentrato sulla mobilità si poteva e si doveva intervenire confermando la deroga alla norma di legge, svincolando tutti i docenti.
Il risultato di ieri è che dopo anni ci potremmo ritrovare con un contratto che reintroduce divieti, in un contesto di norme di legge che è decisamente migliorato. I 250 docenti, immessi in ruolo a settembre dello scorso anno su sede non effettivamente scelta e, quindi, distante decine di chilometri da casa, non potranno chiedere l’avvicinamento, se non attraverso l’assegnazione provvisoria. Uno strumento a cui non tutti potranno accedere, in quanto limitato da vincoli di famiglia o di salute e che, comunque, non garantisce alcun tipo di continuità.
Spiace rilevare che FLC CGIL e CISL Scuola, rappresentative su tutto il territorio nazionale, (assieme a Delsa, presente solo in Trentino) hanno subito aderito ad un Contratto provinciale che inserisce a Trento gli errori da loro firmati a Roma: ancora una volta avessimo tenuto unitaria la linea sindacale, avremmo avuto maggior efficacia.

Brugnara: “Un contratto di mobilità che, pur a fronte di alcune migliorie, nell’impianto generale rimane peggiorativo, quantomeno per i docenti neo immessi in ruolo e che comunque non garantisce continuità didattica. Una decisa inversione di rotta rispetto a quelli sottoscritti negli ultimi anni. Chiediamo la deroga al vincolo di permanenza triennale o, comunque, di individuare altre strade che permettano anche ai neo immessi in ruolo di potersi spostare”.

Motter: “Se si vuole continuità didattica, si organizzino concorsi di stabilizzazione per chi già da anni lavora nella scuola trentina, da offrire ai docenti con almeno 3 anni di insegnamento e 24 CFU. Prima che fuggano dal Trentino. Non bastano le procedure pensate per insegnanti già abilitati … che, praticamente, non abbiamo. In ogni caso, la continuità didattica non si difende con un contratto del Gambero.”
Di Fiore: “In questi ultimi minuti è giunta Nota da parte del Servizio Istruzione: l’Assessore all’Istruzione avrebbe trovato una via che permette a tutti i docenti di avvalersi dello strumento della mobilità. Se è così, siamo pronti a riprendere il confronto e a chiudere l’accordo.”

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