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LETTERE AL DIRETTORE

ANDREA MERLER * COMUNALI TRENTO: « L’EX SINDACALISTA CGIL IANESELLI È RIUSCITO AD AVERE UN SOSTEGNO COSÌ ALLARGATO DA AVERE UN VANTAGGIO CHE APPARE DIFFICILMENTE COLMABILE »

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12.10 - lunedì 20 luglio 2020

La campagna elettorale per le prossime comunali di Trento prosegue verso un esito che appare scontato persino agli addetti ai lavori.

L’ex sindacalista della CGIL Ianeselli, candidato della coalizione SiAmo Trento, è riuscito ad avere un sostegno così allargato da avere un vantaggio che appare difficilmente colmabile. Nelle liste che compongono la coalizione militano il Presidente del Consiglio comunale, sei assessori su otto dell’attuale Giunta ai quali si sono aggiunti anche ben sette Presidenti di Circoscrizione. Una rete di consenso territoriale nella quale ci sono anche molti consiglieri comunali di maggioranza che si ricandidano.

Anche se la consigliatura del quinquennio 2015-2020, l’ultima dell’era Andreatta, non possiamo dire abbia brillato per risultati ottenuti, mi sono convinto che la partita potrebbe essere probabilmente già vinta prima di andare a votare.

Certamente una forte spinta in questa direzione è arrivata dall’implosione inaspettata del centrodestra che non ha saputo trovare un candidato capace di fare sintesi tra tutti i partiti. Un errore politico storico dove invece si doveva sfruttare al meglio l’asse strategico con il governo provinciale conquistato nell’ottobre del 2018. Il primo a rimanere inascoltato e a comprendere che così non si andava da nessuna parte è stato Silvano Grisenti con Progetto Trentino seguito dall’assessore Cia con Agire nel periodo successivo all’emergenza Covid-19.

Proprio in questi giorni si parla però ancora di una ricomposizione in extremis del centrodestra attorno ad un nuovo candidato Sindaco. Credo che anche se questa potrebbe essere definita la chiamata dell’ultimo minuto, sarebbe l’unica soluzione possibile per provare a contrastare lo strapotere dell’armata rossa capeggiata da Ianeselli.

Dubito però che ciò potrà avverarsi per vari motivi.

Quello principale risiede nell’ormai radicalizzazione dell’individualismo politico. Le coalizioni minori saranno rappresentative della sommatoria di interessi particolari di questo o quel candidato e i loro leader non credo abbiano alcuna intenzione di fare passi indietro o laterali e passare così da essere protagonisti della scena a mere comparse. E’ anche umanamente comprensibile sia chiaro, solo che politicamente non è affatto privo di effetti concreti.

Forse qualcuno spera nel miracolo delle urne e delle scelte degli elettori oppure ad una diversa situazione sociale che possano sparigliare le carte in tavola.

La situazione economica e sociale potrebbe esserlo perché siamo tutti consapevoli che la fine di agosto e l’inizio di settembre ci farà toccare in mano gli effetti non secondari della crisi dovuta alla pandemia. Purtroppo i numeri sulla disoccupazione faranno tremare anche la classe dirigente e politica. La preoccupazione è crescente e il ballottaggio al primo turno, potrebbe diventare anche l’unica via possibile per controbilanciare lo strapotere precostituito della sinistra in città. Le possibilità sono molto flebili, ma il post – Covid potrebbe riservare anche sorprese inaspettate.

Solamente in questo scenario il bipolarismo, perché di questo si sta parlando, potrebbe riservarci il confronto tra il centrodestra che però avrebbe l’esigenza di ricompattare la coalizione e la sinistra-centro che dovrebbe pensare di parare il colpo inaspettato del ballottaggio cercando di imbarcare altri sostenitori come il M5S, Onda Civica e Rifondazione comunista.

Quello però che più mi rattrista è vedere l’esaltazione delle alchimie politiche che unite alla solita retorica mi hanno portato a prendere la decisione che era meglio rimanere a fare lo spettatore e lasciare il campo impraticabile ancor prima di provare a giocare la partita.

 

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Andrea Merler

Esperto in materia di sicurezza sul lavoro

 

 

Foto: archivio agenzia Opinione

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