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“MONTAGNE DI PORFIDO ” / “COORDINAMENTO LAVORO PORFIDO FIP” * INCONTRO CON CAPIGRUPPO PAT: « LA COMUNITÀ DI LONA-LASES NECESSITA DI RISCATTO CIVILE »

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09.27 - sabato 21 gennaio 2023

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –
///Incontro d.d. 18.01.2023 con i capigruppo delle forze politiche rappresentate in Consiglio provinciale.

Una delegazione del C:L:P: composta da Vigilio Valentini, Evelina Molinari, Graziano Ferrari, Giorgio Negri e Walter Ferrari, ha incontrato al palazzo della Regione i capigruppo del Consiglio provinciale su richiesta del C.L.P. Si ringrazia innanzitutto il presidente Kaswalder per aver accolto la nostra richiesta ed aver presenziato all’incontro, che si è protratto per quasi due ore. Si ringraziano altresì i capigruppo che hanno ritenuto di ascoltarci: cons. Mara Dalzocchio (capogruppo Lega), Paolo Zanella (Futura) e Alex Marini (Misto, M5stelle).

Nel contempo si sottolinea il grave disinteresse dimostrato da parte delle altre forze politiche, in primis il PD, che non hanno ritenuto degna di attenzione la questione relativa alla presenza della criminalità organizzata nel settore del porfido e segnatamente la grave situazione in cui versa il comune di Lona-Lases, ritenuto dalla magistratura la sede di una locale di ‘ndrangheta.
Una grave dimostrazione di disinteresse, che è nello stesso tempo un esempio negativo, che le forze politiche assenti, danno all’intera comunità provinciale e un potenziale, quanto pericoloso, segnale di disinteresse politico e quindi di libertà d’azione per chi opera nell’area grigia del malaffare e della corruzione, humus nel quale si insedia e cresce la criminalità organizzata di stampo mafioso.

La relazione della Commissione parlamentare antimafia della XVII legislatura (presieduta dall’on. Rosy Bindi), avrebbe dovuto attirare l’attenzione di rappresentanti politici realmente interessati alla tutela degli interessi comunitari. In essa veniva evidenziato, infatti, come “persone in relazione con le cosche” fossero “autori di reati economico-finanziari come la bancarotta fraudolenta nei settori dell’edilizia e dello sfruttamento delle cave di porfido, di truffe e di sfruttamento illegale di manodopera”.
La relazione reca la data del 7 febbraio 2018, oltre tre anni dopo il pestaggio e sequestro in un cantiere del porfido dell’operaio cinese Hu Xupai (2 dicembre 2014), vicenda che portò il compianto avv. Giampiero Mattei a presentare il 5 maggio 2016 un esposto-denuncia nei confronti degli stessi Carabinieri della Stazione di Albiano. Quei Carabinieri di cui, a fronte delle nostre denunce davanti ai capigruppo in Consiglio provinciale in un incontro del 3 dicembre 2014, invocava un intervento proprio l’attuale presidente Kaswalder, allora in veste di consigliere.

Come se non bastasse il 15 ottobre 2020, in seguito ad indagini condotte dai Carabinieri del ROS, veniva eseguita un’Ordinanza di custodia cautelare nei confronti di vari soggetti di riferimento delle cosche Serraino, Paviglianiti, Iamonte. Quanto coglieva nel segno la relazione sopra citata ce lo confermano non solo i capi d’accusa “associazione a delinquere di stampo mafioso” e “riduzione in schiavitù” dei lavoratori, ma anche le prime tre pesanti sentenze di condanna emesse dal Tribunale di Trento con rito abbreviato.
Ci eravamo illusi che l’operazione “Perfido” e le prime condanne avrebbero contribuito a smuovere le comunità della zona e l’intera comunità provinciale, purtroppo se così non è stato, ciò è dovuto anche al fatto che molti autorevoli rappresentanti politici di tale comunità si sono affrettati a sminuire l’accaduto e tanti altri hanno contribuito a ciò con il loro silenzio! Un silenzio e un disinteresse, di cui ancora hanno dato l’ennesima triste testimonianza, disertando l’incontro del 18 gennaio.

Comportamento irresponsabile per dei rappresentanti politici, in quanto contribuisce ad aggravare il pericoloso isolamento di chi in questi anni si è fatto carico della segnalazione e della denuncia. Un comportamento che rende bene l’idea dell’isolamento in cui si trova chi, all’interno delle nostre istituzioni democratiche, propone iniziative atte a contrastare il malaffare, la corruzione e la criminalità organizzata!

Per questo non possiamo che ringraziare della loro attenzione il presidente Kaswalder, i consiglieri Dalzocchio, Zanella e in particolar modo il consigliere Marini che in questi anni non ci ha mai fatto mancare la sua vicinanza e il suo sostegno, espresso anche mediante fattive proposte avanzate in sede istituzionale.

Per parte nostra ribadiamo la necessità di una Commissione d’accesso per il comune di Lona-Lases in quanto andrebbero chiarite le cause della disastrosa situazione economico-finanziaria nella quale si trova. Una comunità che aveva sul proprio territorio una ricchezza come il porfido, che non può trovarsi all’improvviso senza nemmeno le risorse per il mantenimento delle strutture comunali, e in difficoltà persino a mantenere il proprio organico. Una questione sulla quale auspichiamo venga convocata una assemblea pubblica nella quale non si possono eludere le questioni poste dalla mancata fusione con Albiano, nella quale hanno giocato un ruolo importante anche condizionamenti da parte di soggetti oggi indagati o imputati.

Se la Provincia deve intervenire per garantire il pareggio di bilancio, e quindi i servizi comunali essenziali di Lona-Lases, l’intera comunità provinciale è chiamata a vigilare! Ribadiamo pertanto la proposta avanzata nell’incontro del 18 gennaio, relativa all’invito rivolto ai rappresentanti politici presenti, a dare un chiaro segnale di attenzione, invertendo la rotta fin qui seguita.

In questo senso chiediamo al presidente Kaswalder di rivolgere un invito al presidente uscente della Commissione parlamentare antimafia Nicola Morra, affinché venga a Trento, in una sede istituzionale adeguata, a presentare la Relazione della Commissione da lui presieduta riguardante la nostra provincia.

Sarebbe l’occasione per i rappresentanti politici della nostra comunità, così come per i sindaci della zona del porfido (ma non solo), di dare finalmente un segnale di attenzione al problema in grado di smuovere anche la coscienza dei cittadini, spronando le nostre comunità sulla strada di un rinnovato impegno democratico e civile. Le forze politiche democratiche devono farsi carico del risanamento civile, e non delegare alla Magistratura compiti che non le competono, cittadini consapevoli e non sudditi sono il vero argine all’agire mafioso.

Questo potrebbe essere l’avvio di quel percorso di informazione e formazione, rivolto alla comunità locale (ma non solo), da noi proposto al commissario straordinario di Lona-Lases dott. Alberto Francini.

Una strada obbligata per il riscatto civile di una comunità, che ha bisogno di riconoscersi nuovamente come tale, e riacquistare la propria dignità prima di valutare nuovamente la possibilità di una fusione comunale che, in caso contrario, si tradurrebbe in vassallaggio.

 

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Montagne di porfido, 18.01.2023 Coordinamento Lavoro Porfido f.i.p.

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