Nel corso del 2023, le aperture di liquidazioni giudiziali rilevate presso i tribunali di Trento e di Rovereto e monitorate dall’Ufficio studi e ricerche della Camera di Commercio sono state 31 (erano 48 nel 2022).
Ne deriva che, sia l’emergenza Covid-19 sia la successiva crisi energetica, con il conseguente rialzo inflazionistico, non hanno avuto alcun impatto sulle statistiche dei fallimenti e delle liquidazioni giudiziali, sebbene per queste ultime manchi una serie storica coerente e perfettamente comparabile. Nel 2022, infatti, la procedura di fallimento è stata sostituita dalla liquidazione giudiziale, che ne conserva le caratteristiche essenziali, salvo alcuni elementi innovativi volti a renderla più snella ed efficiente.
Considerando i singoli settori economici, l’edilizia rappresenta, anche nel 2023, il comparto più coinvolto con 10 aperture di liquidazione giudiziale, che interessano imprese di costruzioni, impiantisti e società immobiliari. Seguono, per rilevanza, il commercio all’ingrosso e al dettaglio, con 6 procedure, il manifatturiero e il settore degli alberghi-ristoranti-bar con 5 procedure ciascuno. Altri comparti sono stati interessati marginalmente, come i servizi alle imprese (2), i servizi alla persona (1), i trasporti (1) e la silvicoltura (1).
Le aperture di liquidazione giudiziale hanno coinvolto 2 imprese individuali, 3 società di persone e 26 società di capitale. La loro dislocazione sul territorio ha riguardato 15 comuni. Trento è risultato quello maggiormente colpito, con 9 procedure, seguito da Rovereto con 7. Considerati insieme, questi due comuni raggruppano oltre il 50% delle aperture di liquidazione giudiziale. Arco e Pergine Valsugana sono stati interessati da 2 procedure, mentre altri 11 comuni trentini da una ciascuno.
“Pur considerando la premessa di metodo, che non consente di confrontare perfettamente i dati 2023 con la precedente serie storica – ha commentato Giovanni Bort, Presidente della Camera di Commercio di Trento – è ragionevole considerare in ulteriore calo la tendenza delle aperture di liquidazione giudiziale. Se dunque si considerano le difficoltà sopportate dalla nostra economia, innescate dalla crisi pandemica e proseguite con quella energetica e quella inflazionistica, è evidente che le imprese trentine hanno saputo reagire con forza e tenacia, dimostrando di saper far leva su strumenti e strategie utili alla loro sopravvivenza”.