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FENALT * TAVOLO ORGANIZZAZIONI SANITARIE – ASSESSORATO PAT: « APSP TRENTINE, IN UN ANNO FINO A 100 MILA ORE DI RICHIAMI DA FERIE E RIPOSI »

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16.57 - martedì 2 maggio 2023

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota inviata all’Agenzia Opinione) –

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Delusione per il tavolo fra OOSS e Assessorato provinciale alla sanità. APSP TRENTINE: IN UN ANNO FINO A 100MILA ORE DI RICHIAMI DA FERIE E RIPOSI. La carenza di personale, un contratto poco competitivo e la concorrenza degli ospedali mettono in difficoltà la gestione delle case di riposo. Ma anche la qualità della vita degli anziani e l’assistenza alle patologie più gravi richiedono misure di intervento più adeguate. La risposta dell’Assessorato: “Non ci sono risorse”.

Si è riunito per la prima volta questo pomeriggio il tavolo istituito dall’assessore provinciale alla sanità, Stefania Segnana, per discutere dei problemi delle RSA trentine, dopo le denunce effettuate nei giorni scorsi da Fenalt sulle criticità delle strutture. Il tavolo vede la partecipazione delle organizzazioni sindacali, in primis proprio Fenalt che è il sindacato più rappresentativo nelle residenze di accoglienza per anziani. A margine dell’incontro Roberto Moser, vice segretario generale del Sindacato e responsabile area Apsp, ha manifestato una forte delusione per l’esito dell’incontro. «Nel 2018, quindi prima del Covid – ha dichiarato Moser – la carenza di organico nelle 41 Apsp trentine provocava più di 15.000 rientri l’anno del personale da riposi e ferie per un totale di circa 100mila ore. Oggi le cose sono addirittura peggiorate.

Abbiamo chiesto all’assessore un più corretto inquadramento professionale per infermieri e fisioterapisti, la riqualificazione degli operatori socio-sanitari e soprattutto misure per aumentare l’attrattività del lavoro, come ad esempio, un contratto sanitario per evitare le fughe verso gli ospedali. E quale è stata la risposta? “Per un tavolo tecnico servono risorse e a fine legislatura non ci sono”. Direi che è inaccettabile». La Fenalt ha richiamato l’attenzione anche sulla qualità del servizio e la vita relazionale degli ospiti. «Il parametro fissato dalla PaT fra numero di operatori e numero di assistiti – spiega Moser – va rivisto in funzione delle singole realtà e della loro logistica. Inoltre non possiamo pensare che malati di Alzheimer convivano con anziani autosufficienti.

Ne va della qualità di vita degli uni e degli altri. Come non è pensabile che soggetti affetti da gravi problemi comportamentali possano convivere con anziani in cerca di tranquillità. Non sono rare le aggressioni anche ad operatori. C’è un problema di sicurezza per ospiti e lavoratori. Abbiamo chiesto strutture dedicate alle patologie più gravi che possono compromettere le relazioni sociali. Ma visto come è andato l’incontro, non penso che vedremo grandi novità. Al momento non sappiamo neppure se e quando ci convocheranno. Come Fenalt ci riserviamo di adottare le misure di protesta più opportune qualora la risposta definitiva della PaT sia questa».

 

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Roberto Moser
Vice Segretario generale Fenalt

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