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CONFINDUSTRIA – TRENTO * CARO CARBURANTI – REPLICA AI SINDACATI: GIGLIOLI, « LE NOSTRE IMPRESE SONO GIÀ ATTIVE, A SUPPORTO DEI PROPRI COLLABORATORI »

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16.34 - venerdì 8 aprile 2022

FIM – FIOM – UILM DEL TRENTINO * CARO ENERGIA: « TUTTE LE AZIENDE DEL TERRITORIO EROGHINO IL “BUONO CARBURANTE”, PREVISTO DAL GOVERNO »

 

Confindustria Trento: le imprese già attive a supporto dei propri collaboratori. “Le nostre imprese stanno facendo e faranno il possibile per supportare i propri dipendenti anche e soprattutto in uno scenario così complesso” spiega Marco Giglioli, Presidente della Sezione Meccanica, Meccatronica e Impianti di Confindustria Trento in relazione all’appello dei sindacati condiviso oggi a mezzo stampa. “Conosco il caso di diversi colleghi che, ancora prima che il governo normasse in questo senso, si erano già mossi spontaneamente per sostenere a vario titolo le famiglie dei propri collaboratori di fronte ai rincari di bollette e carburanti. Quanto previsto dal decreto legge del 21 marzo si aggiunge a un impegno sempre vivo”.

 

L’articolo 2 del Decreto Legge n. 21/2022 del 21 marzo 2022 prevede che, alla luce della difficile situazione inflattiva post pandemia e con particolare riferimento al caro carburante, l’azienda possa erogare buoni benzina o analoghi titoli per l’acquisto di carburanti. Le aziende sono tuttavia in attesa di un chiarimento da parte dell’Agenzia delle Entrate. “Gran parte dei dipendenti delle aziende associate – spiega il direttore di Confindustria Trento Roberto Busato – utilizzano già piani welfare che prevedono la possibilità di convertire un budget messo a disposizione dal datore di lavoro, fino a €258, in acquisto di beni e servizi, e già oggi molti dipendenti, entro tale importo, optano per ricevere dei buoni carburante. Il recente decreto legge – aggiunge il direttore generale Roberto Busato – consentirebbe di erogare ulteriori benefit per il lavoratore sotto forma di buoni carburante, detassati fino all’importo di 200 euro. Considerato che tale conversione può essere effettuata fino alla fine dell’anno, e mancando ancora alcuni chiarimenti da parte dell’Agenzia delle Entrate circa la possibilità di sommare i due importi, le piattaforme di welfare delle aziende interessate non sono ancora state aggiornate”.

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