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GIACOMO SANTINI * CONCERTO VASCO ROSSI – TRENTO: « SICURI CHE CON LA PANDEMIA CHE STA RIESPLODENDO I TRENTINI AVRANNO ANCORA LA VOGLIA DI PENSARE AD UN EVENTO ROCK? »

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11.32 - mercoledì 11 agosto 2021

Vasco Rossi: perché e per chi? Le scrivo per chiedere scusa, Signor Direttore, perché mi trovo in un difficile stato di frustrazione e smarrimento. Peggio, di isolamento sociale. Nonostante sforzi sovrumani, reiterati tentativi di training psicologico ed autogeno, approcci artigianali con la filosofia Joga, richieste di soccorso ad amici psicologi, tutti in ferie, verifica retrospettiva della mia lunga vita per cercare un analogo episodio da viaggiatore contro mano: niente.

Nonostante questo massacrante impegno, non sono riuscito a trovare una sola stilla di entusiasmo alla notizia che l’anno prossimo ci sarà a Trento un mega concerto di Vasco Rossi.

Sarà l’età, sarà l’abitudine quotidiana del vecchio giornalista che dopo avere scritto i giornali adesso li legge. Insomma all’annuncio del grande evento, con autorevoli padrinaggi di autorità politiche ed amministrative mi sono sfilate nella memoria le notizie degli ultimi tempi che raccontano fatti angosciosi di pandemia da virus, con vittime e migliaia di contagiati, crisi dell’economia, grandinate disastrose nelle campagne, turismo in difficoltà alle prese con le misure di sicurezza del dopo COVID, scuola nel caos a poche settimane dalla ripresa, la criminalità diffusa, lo spauracchio della disoccupazione per troppi lavoratori e tanto altro ancora.

In questa retrospettiva non ho recuperato un solo appello del tipo: chiamate Vasco Rossi. Tanto meno chiamate i previsti 120 mila fans sull’area di San Vincenzo, dove siamo andati a vaccinarci.

Ma come? Poi dove andremo a farci i vaccini su un’area che sarà certamente a lungo devastata dall’orda dei fans?
Sì perché dopo questa estate senza freni, all’insegna dell’euforia più sfrenata, alle manifestazioni incoscienti di rifiuto della mascherina e del vaccino, in autunno torneremo alla più acuta emergenza dello scorso anno e alle sue terribili statistiche.

Certamente in questo trend Vasco Rossi darà una mano: tra i 120 mila fans annunciati il virus si diffonderà più rapido e penetrante delle note musicali.

Per non dire dei costi. La Provincia annuncia la spesa di oltre un milione di euro per preparare l’arena. Poi bisogna ospitare la squadra dei collaboratori tecnici per preparare gli impianti: decine di persone per un mese . Infine il mito ha chiesto un elicottero per tutta la durata del suo soggiorno (quattro o cinque giorni) per gli spostamenti in loco.

Poi ci saranno i danni. Una massa di 120 mila persone per un concerto significa lasciare sul terreno montagne di rifiuti perché si tratta di presenze mordi e fuggi, cioè nessun ritorno alberghiero o quasi; panini bibite e via a casa. Lasciando il ricordo di un inevitabile degrado.

E pensare che alla fine è stata annunciata anche la consegna a Vasco Rossi di una onorificenza trentina, solitamente dedicata a personaggi che hanno contribuito alla crescita del Trentino in ogni settore.

Infine, guardando in avanti: siamo proprio sicuri che, con la pandemia che sta riesplodendo e che in autunno ci presenterà il conto della spensieratezza vacanziera, i trentini avranno ancora la voglia e la possibilità di pensare ad un concerto rock?

Mi rendo conto che questa dichiarazione mi renderà impopolare a molti, magari non a tutti. Ma Lei mi insegna che un giornalista non mette mai sulla bilancia della verità le proprie convinzioni con l’opportunismo.

Cordiali saluti.

*
Giacomo Santini

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