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ZANELLA (FUTURA) * VIOLENZA CONTRO LE DONNE: « LA GIUNTA PAT NON FA PREVENZIONE, NON EMANA IL REGOLAMENTO PER L’ASSEGNO DI AUTODETERMINAZIONE »

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18.02 - mercoledì 24 novembre 2021

Domani è il 25 novembre: Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. In tutto il Trentino sono stati organizzati eventi per sensibilizzare la popolazione su un fenomeno definito dalla Convenzione di Istanbul: come una “violazione dei diritti umani” e una forma di “discriminazione contro le donne, comprendente tutti gli atti di violenza fondati sul genere che provocano o sono suscettibili di provocare danni o sofferenze di natura fisica, sessuale, psicologica o economica, comprese le minacce di compiere tali atti, la coercizione o la privazione arbitraria della libertà, sia nella vita pubblica, che nella vita privata”.

L’espressione “violenza domestica” designa inoltre “tutti gli atti di violenza fisica, sessuale, psicologica o economica che si verificano all’interno della famiglia o del nucleo familiare o tra attuali o precedenti coniugi o partner, indipendentemente dal fatto che l’autore di tali atti condivida o abbia condiviso la stessa residenza con la vittima”.

Nella conferenza stampa della Giunta si è parlato quasi esclusivamente degli esiti della violenza sulle donne. Come sempre l’approccio è quello di agire a valle del fenomeno, per coglierlo tempestivamente e tutelare le donne, mai ci si concentra su cosa vada fatto per prevenire il fenomeno. L’assessorato e il dipartimento affrontano sempre il problema come un problema di sicurezza, senza mai affrontare la questione a monte, dal punto di vista culturale ed educativo. D’altronde è stata questa Giunta a sospendere i corsi di educazione alla relazione di genere, che sul ripristino di una simmetria nei rapporti tra i generi – e quindi di prevenzione della violenza che lì ha origine – avevano un ruolo cruciale.

Nell’affrontare in conferenza stampa il problema della violenza sulle donne, la Giunta non ha nemmeno affrontato il tema del sostegno alle donne per ripartire in autonomia. Tutta l’attenzione è stata concentrata sulla violenza e l’importanza di parlarne. Benissimo, ma poi in concreto?
Era il 10 febbraio scorso quando approvavamo la legge provinciale 9 febbraio 2021 n. 3, proposta da Futura, legge che introduce l’assegno di autodeterminazione per le donne che hanno subito violenza, uno erogazione per un minimo di tre e un massimo di dodici mesi, slegato dalla prestazione lavorativa, dalla cittadinanza e dalle condizioni di soggiorno, come garanzia di indipendenza economica, e dunque concreta forma di sostegno, per le donne che intraprendono percorsi di fuoriuscita da relazioni violente.

La Giunta avrebbe dovuto stabilire i criteri per l’erogazione entro 90 giorni dall’entrata in vigore della legge, quindi entro maggio 2021. Il 16 giugno scorso, con l’interrogazione n. 2771, ho chiesto il motivo del ritardo e tempi certi per l’erogazione dell’assegno: uno strumento ritenuto fondamentale da tutte le associazioni e le istituzioni che si occupano del tema. Risultato: nessuna risposta. Le donne che hanno subito violenza in questi nove mesi di ritardo della Giunta non hanno potuto beneficiare di un aiuto economico per supportarle nel rifarsi una vita.

Nel frattempo è arrivato prima lo Stato! La circolare INPS n. 166 apre alla possibilità concreta dall’8 novembre scorso, per le donne che hanno subito violenza di accedere al contributo denominato “Reddito di libertà” introdotto dall’articolo 105-bis del DL 34/2020 e regolamentato dall’articolo 3 comma 1 del DPCM del 17 dicembre 2020.

A questo contributo non possono però accedere le donne residenti in Trentino che si trovano nelle condizioni di aspettare una Giunta che non utilizza le prerogative dell’Autonomia e si dimostra solerte e attenta nei confronti di questa piaga solo a parole!

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PAOLO ZANELLA

Gruppo consiliare FUTURA

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