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COLDIRETTI – TRENTINO * ELEZIONI OTTOBRE: « INCONTRO CON I CANDIDÀTI, UN SUCCESSO LA SERATA ALL’INTERPORTO »

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12.39 - martedì 17 ottobre 2023

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –
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Infrastrutture, multifunzionalità agricola, grandi carnivori. Ma anche gestione dei pascoli, innovazione, ricerca. E’ stata una serata ricca di contenuti quella organizzata ieri da Coldiretti Trento al Centro Congressi Interbrennero Trento.

Un incontro con i candidati alla presidenza della Provincia autonoma di Trento alle imminenti elezioni che ha visto la massiccia partecipazione dei Presidenti e segretari di zona dell’Organizzazione, segnale forte della voglia di partecipazione che ha sempre contraddistinto Coldiretti.

Infatti il passaggio più rilevante del presidente di Coldiretti Trento Gianluca Barbacovi, nel presentare il manifesto programmatico ai candidati, ha riguardato la “concertazione attiva”.

“Intendiamo portare all’attenzione dei candidati presidenti un manifesto programmatico che non vuole esaurirsi in una didascalica agenda politica – ha spiegato il presidente- ma si propone di indicare, in primis, un più favorevole contesto di intermediazione tra la politica e la principale Organizzazione agricola locale, nazionale ed europea. Con grande senso di responsabilità e profondamente consapevoli che i reciproci ruoli debbano essere rispettati, rivendichiamo altresì un ruolo primario e un miglioramento del metodo decisionale nel determinare le scelte che ricadono sul settore agricolo e, più in generale, sulla collettività provinciale.

Vogliamo proporre una più strutturata “concertazione attiva” che ci veda direttamente coinvolti nelle scelte strategiche, e non semplici soggetti passivi da consultare a provvedimento preso. Riteniamo, infatti, che sia fondamentale essere presenti sin dalla fase embrionale dei processi decisionali, laddove si pianifica davvero il futuro del nostro territorio”.

Barbacovi ha ricordato che, negli anni, Coldiretti, si è imposta come forza sociale identificata non soltanto dagli operatori del settore agricolo, ma dagli stessi cittadini che ne riconoscono, oggi, l’autorevolezza e l’impegno nel portare avanti le battaglie che interessano tutti.

“Siamo pronti –ha aggiunto- ad assumerci nuove responsabilità proprio perché, in questi anni di evoluzione dell’agricoltura, noi stessi ci siamo evoluti fino a diventare un interlocutore primario per le istituzioni locali e nazionali”.

Sul tema delle opere e delle infrastrutture Barbacovi ha ricordato che per la Coldiretti è necessario avere sempre una “visione d’insieme” delle progettualità che tengano conto di tutte le dinamiche territoriali.

“Anche nella gestione della problematica “grandi carnivori” –ha affermato nel corso dell’intervento- non possiamo che porre l’accento sul rispetto dei ruoli. Se, da una parte, Coldiretti chiede da tempo una soluzione concreta al problema, dall’altra abbiamo sempre ribadito la necessità di affidarsi a figure competenti in materia e strutturare alleanze con i territori limitrofi”.

Nel corso dell’incontro si è ribadito “che tutelare gli allevatori significa anche difendere i presidi delle montagne ed evitare lo spopolamento e l’abbandono delle zone più marginali. Inoltre malghe e pascoli sono fondamentali per salvaguardare le eccellenze e le produzioni legate alla nostra storia e alle nostre tradizioni, con risvolti positivi anche per il settore turistico”.

Lo scorso giugno –ha ricordato Barbacovi- siamo riusciti a fermare a livello europeo una norma “ammazza stalle” convincendo la Commissione a lasciar fuori gli allevamenti bovini dalla revisione della direttiva sulle emissioni industriali. Per primi avevamo denunciato l’assurdità scientifica di paragonare le stalle alle fabbriche e avviato su questo una campagna di sensibilizzazione in Italia ed in Europa.

Il presidente ha quindi ricordato che le bugie sul “cibo in provetta” confermano che c’è una precisa strategia delle multinazionali che, con abili operazioni di marketing, puntano a modificare stili alimentari naturali fondati sulla qualità e la tradizione e noi continueremo a dare battaglia poiché quello del “cibo Frankenstein” è un futuro da cui non ci faremo mangiare.

“Cosa possiamo fare a livello locale? Diffondere cultura alimentare, creare consapevolezza tra i cittadini, fare formazione nelle scuole. Si tratta di un’azione “culturale”, a difesa delle nostre tradizioni e della nostra storia, di cui la dieta mediterranea, riconosciuta patrimonio UNESCO, è un elemento fondamentale. In questo l’impegno di Campagna Amica, ma anche dei nostri movimenti Giovani e Donne e Pensionati è costante e chiediamo il sostegno delle istituzioni”.

Barbacovi ha ricordato che a partire dal 2001 con la Legge di Orientamento è stato introdotto il concetto di multifunzionalità in agricoltura, che si riferisce alla capacità delle aziende agricole di svolgere molteplici funzioni e ruoli all’interno della società oltre alla semplice produzione di cibo e prodotti agricoli. Questo concetto riconosce che le aziende agricole possono contribuire in vari modi alla vita rurale, all’ambiente e all’economia, alla cultura, oltre a fornire cibo e materie prime.

“Un capitolo a parte merita il settore della ricerca –ha continuato Barbacovi- che in agricoltura è fondamentale per affrontare alcune delle sfide più urgenti del nostro tempo, tra cui la sostenibilità ambientale e l’adattamento ai cambiamenti climatici, nonché la lotta alle malattie delle piante. Senza una ricerca agricola continua e innovativa, sarebbe molto difficile garantire un futuro sicuro e sostenibile per l’agricoltura e per la società nel suo complesso. Per questo riteniamo che nella nostra provincia, dove le eccellenze nel campo della ricerca non mancano, serva comunque una ricerca più coordinata con ruoli ben definiti e che coinvolga i beneficiari finali (le imprese).

Serve più sinergia tra realtà come FEM, FBK, Università di Trento, e maggior informazione rispetto ai progetti in essere.
Una ricerca costante serve anche a salvaguardare il nostro patrimonio agricolo dalla minaccia di vari parassiti tra cui la cimice asiatica, l’insetto importato dalla Cina che è particolarmente pericoloso per l’agricoltura. Per arginare la diffusione dei patogeni alieni che aggrediscono le piante in ambito agricolo dobbiamo continuare ad investire in ricerca e innovazione.

“Altro tema fondamentale per la nostra Organizzazione –ha aggiunto Barbacovi- è quello relativo alla salvaguardia e valorizzazione della risorsa idrica, ricordando l’importanza di finanziare attraverso il Pnrr un piano invasi nazionale in grado di stoccare l’acqua quando è in eccesso per poi redistribuirla quando serve. Come provincia autonoma dobbiamo dimostrare di essere efficaci anche in questo settore, con progettualità immediatamente cantierabili.
Infine, -ha concluso Barbacovi- è necessario investire maggiori risorse in “agricoltura sociale”, una pratica che prevede l’utilizzo dell’agricoltura e delle attività agricole per scopi sociali, inclusi il supporto alle persone vulnerabili o svantaggiate, il recupero e la riabilitazione, l’inclusione sociale e la promozione del benessere psicofisico.

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