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ZENI (PD) – INTERROGAZIONE * AULA – COMPORTAMENTO CONSIGLIERI PAT: « INTEMPERANZE VERBALI, QUANTE CENSURE SONO STATE APPLICATE IN QUESTA LEGISLATURA? »

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12.29 - venerdì 17 giugno 2022

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota inviata all’Agenzia Opinione) –

Sempre attento alla rigida osservanza della forma istituzionale, il Presidente del Consiglio provinciale ha inviato in questi giorni una circolare a tutti i Consiglieri, richiamandoli al rispetto del regolamento sul comportamento in Aula ed invitando i Consiglieri maschi, “nulla disponendo per le Consigliere”, ad indossare in Aula giacca e cravatta, come rappresentazione appunto di un “rispetto del ruolo e delle funzioni proprie di un’ Assemblea legislativa”.

Per il Presidente del Consiglio evidentemente è l’abito che fa il monaco, così come è la parola che fa il maleducato. Pur apprezzando quest’improvviso soprassalto di dignità istituzionale, non possiamo dimenticare infatti l’anomala frequenza, in questa Legislatura, di linguaggi e comportamenti non proprio consoni al ruolo e alle funzioni di un’ Assemblea legislativa e l’altrettanto costante silenzio del Presidente del Consiglio provinciale in proposito, forse perché troppo occupato a calcolare i costi, a carico delle casse pubbliche, derivati dall’ingiustificato licenziamento di un suo ex collaboratore.

Su tali questioni, il Consigliere provinciale del PDT Luca Zeni ha depositato oggi una specifica interrogazione chiedendo quante e quali censure sono state applicate nei riguardi delle molte intemperanze verbali e di comportamento espresse in Aula in questa Legislatura; quali provvedimenti sono stati presi per far rispettare alla Giunta provinciale il principio di delega di rappresentanza attribuita spesso ed impropriamente ai Consiglieri di maggioranza; cosa intende fare in futuro per il rispetto del ruolo e delle funzioni di un’ Assemblea legislativa ed a quanto ammonta attualmente il costo sostenuto dal Consiglio provinciale per il pagamento degli emolumenti di un ex collaboratore del Presidente, licenziato senza giusta causa.

 

 

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QUANDO LA SOBRIETÀ E’ SOSTANZA

Forte di quella cultura del rispetto istituzionale, che fin dall’avvio della corrente Legislatura contraddistingue l’operato del Presidente del Consiglio provinciale, lo stesso emana in questi giorni una nota d.d. 16 giugno con la qua-le richiama l’art. 4 del “Regolamento sul comportamento dei Consiglieri e degli Assessori nell’ Aula consiliare”, richiedendo che “i consiglieri indossino la giacca e la cravatta, sancendo dunque un generale criterio di sobrietà cui tutti indistintamente dovrebbero uniformarsi.”

Si tratta senza dubbio dello stesso comportamento usato dal Presidente del Consiglio provinciale in alcuni momenti d’Aula, dove l’uso di improperi an-che blasfemi ha testimoniato una sobrietà dialettica decisamente consona all’Istituzione; oppure potrebbe trattarsi della medesima sobrietà utilizzata per chiudere il rapporto di lavoro corrente con un suo dipendente e che sta costando alle casse pubbliche migliaia di euro.

O ancora forse, il Presidente si riferisce a quella sobrietà che qualche Consigliere ha manifestato in Aula e fuori con “apprezzamenti” quanto meno ruspanti nei riguardi di altre Colleghe o con una carrellata di aggettivi con i quali vengono spesso apostrofati gli interventi dei Consiglieri di minoranza.

Diventa quindi essenziale condividere quanto il Presidente del Consiglio provinciale chiede a tutti i Consiglieri, ovvero “la vostra collaborazione sull’osservanza di tali previsioni, anche in rispetto del ruolo e delle funzioni proprie di un’Assemblea legislativa”.
Certo, perché è l’abito che fa il monaco, mentre è la parola che fa il maleducato.

 

Nell’esprimere pertanto gratitudine al Presidente del Consiglio provinciale per la sua nota, si interroga il medesimo per sapere:

– quante e quali censure, ai sensi degli artt. 87 e 88 del Regolamento del Consiglio provinciale sono state, a tutt’oggi, applicate nei ripetuti casi di in-temperanza verbale che hanno contraddistinto particolarmente questa Legislatura;

– quanti e quali richiami ha rivolto il Presidente del Consiglio provinciale alla Giunta provinciale, nei casi in cui la stessa abbia delegato la sua rappresentanza ufficiale in eventi e manifestazioni a singoli Consiglieri di maggioranza, introducendo così una pratica del tutto difforme ed irrispettosa dei di-versi ruoli istituzionali;

– cosa intende fare il Presidente del Consiglio provinciale per ottenere il rispetto pieno delle disposizioni contenute nella sua citata nota circolare d.d. 16 giugno 2022;

– a quanto ammonta attualmente il costo sostenuto dal Consiglio provinciale per il pagamento degli emolumenti spettanti all’ex dipendente dello stesso licenziato senza giusta causa.

A norma di Regolamento si richiede risposta scritta.

 

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Distinti saluti.

Cons. Luca Zeni

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