Pieno sostegno alla battaglia dei lavoratori del Sait. Sinistra Italiana del Trentino dà il suo pieno sostegno ai molti lavoratori che mercoledì hanno protestato, fuori dai cancelli dei Sait, contro l’esternalizzazione della gestione del magazzino. Sono settantacinque i dipendenti che rischiano di andare in disoccupazione se non accetteranno di cedere il loro contratto a Movitrento entro la fine di questo mese.
Le motivazioni di questo passaggio sarebbero l’efficientamento della struttura e l’esternalizzazione in toto del magazzino, tutto per rispettare gli standard di mercato.
Se nelle politiche di gestione di realtà come Sait non vengono tenute in considerazione la tutela dell’individuo e delle relazioni sociali, ha ancora senso definirle parte del sistema cooperativo? Qualche operaio parla giustamente di operazione “disumana”, basti pensare a chi dovrebbe nei prossimi anni completare il suo percorso verso la pensione e subirà conseguenze in un periodo già pesante.
La rigida razionalità di un mercato forte ma al tempo stesso fragilissimo (pensiamo alle conseguenze della pandemia e della guerra) sta impattando pesantemente sulle vite di settantacinque persone e sulle rispettive famiglie.
Speriamo che questa mobilitazione trovi maggiori consensi e si apra uno spiraglio di trattativa per trovare una soluzione adeguata. Un tempo Autonomia e Cooperazione erano laboratori che producevano modelli di innovazione sostenibile, oggi invece il grosso rischio é quello di adeguarci a modelli deleterei dettati altrove.
*
Jacopo Zannini
Assemblea Provinciale Sinistra Italiana del Trentino