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TRANSDOLOMITES * FERROVIA VALLI DELL’AVISIO: GIRARDI, « MOBILITÀ, SE REALIZZATA POTRÀ FIGURARE TRA LE PIÙ IMPORTANTI FERROVIE DOLOMITICO – ALPINE »

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09.25 - domenica 11 febbraio 2024

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –

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Ferrovia Avisio: se realizzata potrà figurare tra le più importanti ferrovie dolomitico -alpine. La Provincia autonoma di Trento e Trenitalia, società capofila del Polo Passeggeri del Gruppo FS, a fine gennaio 2024 hanno siglato il nuovo Contratto di Servizio 2024-2033 per la gestione dei servizi ferroviari lungo le linee Verona-Trento e Trento-Bassano del Grappa. Si tratta di una notizia positiva e tra gli impegni previsti nell’ambito del Contratto di Servizio viene posta attenzione alle iniziative di promozione e sviluppo turistico del territorio, attraverso i servizi regionali ferroviari o intermodali, con l’obiettivo di valorizzare i beni culturali e naturalistici trentini.

In più occasioni Transdolomites ha messo in evidenza che la ferrovia deve avere una sua centralità nella mobilità dei residenti ai quali è dovuto un servizio 365 giorni all’anno. A ciò sempre più andrà ad aggiungersi il crescente ruolo che essa potrà esprimere per la mobilità dei turisti per la raggiungibilità dei territori e la mobilità interna.

Un potenziale attualmente azzoppato perché l’infrastruttura ferroviaria in Trentino paga ritardi decennali per la troppo lunga assenza di investimenti per portare la rete ad essere in grado di rispondere alle mutate esigenze di mobilità mentre al contrario pesanti sono stati gli interventi sulle infrastrutture stradali ove in presenza di ferrovia si è messa quest’ultima in una situazione di svantaggio.

Ecco allora la ferrovia della Valsugana il cui percorso è ancora quello progettato per le esigenze di oltre un secolo fa. La Trento-Mezzana, pur avendo fatto il salto di qualità da tramvia a ferrovia è comunque un vicolo cieco per via del capolinea a Mezzana. All’epoca pensata e progettata per collegarsi alla Svizzera s sul versante opposto per raggiungere la Val di Fassa con il progetto della tramvia Lavis-Moena, il suo capolinea è attualmente Mezzana. Portarla a collegarsi a Tirano alla Ferrovia Retica e via Bernina alla Svizzera per la mobilità turistica sarebbe tanta roba perché eviterebbe di dover fare il lungo giro per Milano. La Trento-Mezzana-Tirano -Engadina diventerebbe una ferrovia internazionale

Ci sono poi importanti territori in Trentino a forte vocazione turistica i quali soffrono la pressione del traffico locale e quello turistico ma che sono privi di ferrovia; l’Alto Garda dove però tra Rovereto e Riva del Garda essa è in via di progettazione e la Ferrovia Avisio per la quale siamo in attesa dello studio di fattibilità.

Per La Valsugana, Garda, Valli del Noce, il trasporto delle persone (residenti e turisti) e di una parte delle merci, in presenza di investimenti ben mirati, avrebbero importanti margini di crescita. La Trento Mezzana ha un’arma in più; l’intermodalità ferro-fune con l’esempio degli impianti di risalita che a Marileva sono accessibili dalla stazione ferroviaria. Trattasi questo del primo esempio concretizzato nelle Alpi sul versante italiano.

Quando si parla di investimenti ferroviari pronta è l’alzata di scudi da parte della politica e di buona parte dei cittadini paventando gli elevati costi ignorando che quelli generati dal traffico su strada sono di gran lunga superiori rispetto alla ferrovia. Per anni la proposta di un collegamento tra Trento e Penia di Canazei per anni è stata osteggiata da questa corrente di pensiero. Al contrario noi siamo convinti che essa rappresenti una sfida e una scommessa che vale largamente la pena di accettare. Invece che partire sempre dai “se “ e dai “ ma”, cominciassimo con maggiore razionalità a valutare le opportunità che si potrebbero generare sulla ferrovia a quali considerazioni potremmo giungere?

La ferrovia Avisio ,infrastruttura certamente importante per la lunghezza ipotizzata per la linea (80 km) potrà prevedere un investimento tra gli 1,5 – 2 miliardi di Euro. Ora alcuni numeri da considerare per le Valli di Cembra, Fiemme e Fassa: quarantamila residenti, oltre novantaseimila posti letto, circa sette milioni e trecentomila presenze turistiche/anno, (fonte delle APT) ventisei milioni persone/anno trasportate dagli impianti a fune (dati fornitici dalle società degli impianti) di cui otto milioni in Val di Fiemme e diciotto in Val di Fassa.

Si tratta di grandi numeri che non trovano eguali nelle Alpi e che per gli spostamenti per la mobilità interna in certe fasce orarie richiedono sistemi di mobilità di massa che solo la ferrovia può permettere. Il trasporto delle persone (residenti e turisti) l’intermodalità ferro-fune che vedrebbe le stazione a valle degli impianti del Cermis, Predazzo, Moena, San Giovanni di Fassa, Campitello, Canazei, Alba, Penia direttamente accessibili in treno senza necessità di realizzare nuovi parcheggi o addirittura ridurre l’offerta di parcheggi, cui si potrebbe valutare il trasporto di determinate tipologie di merci farebbe della ferrovia Avisio, se realizzata, un collegamento che potrebbe figurare tra i più importanti delle Alpi connessa al corridoio internazionale del Brennero.

A certificare il grande potenziale della ferrovia Avisio anche il Documento di Economia e Finanza della Provincia Autonoma di Trento 2023-2025 i cui estratti vengono allegati alla presente. Inserita alle pagine 144 e 145 tra gli “ interventi rilevanti” mentre per la Rovereto-Riva vengono previsti circa 7.000 spostamenti /giorno ( oltre 10.000 nei mesi di punta estiva) la base di una prima stima della PAT per la Trento-Canazei la stima ammonterebbe a circa 10.000 spostamenti/giorno nei mesi primaverili e autunnali (circa 16.000 – 18.000 nei mesi di punta estiva e invernale) .

Ma la nostra valutazione non si ferma solo a queste considerazioni. Solo se guardiamo all’Italia, oltre 500 treni storici /anno (tutto esaurito) organizzati dalla Fondazione Ferrovie dello Stato ai quali si aggiungono quelli organizzati da varie associazioni è la dimostrazione che la ferrovia, rispetto alla strada, è l’unica realtà che possa permettere ai territori delle potenzialità e delle emozioni uniche.

Cosa sarebbe la ferrovia Avisio se sui propri binari assieme ai treno di linea si vedessero transitare periodicamente dei treni storici? Lo sposalizio Dolomiti- ferrovia sarebbe un unicum. Per comprendere questo valore oltre alla Svizzera che spesso citiamo come esempio, invitiamo a spostarci in Austria per comprendere quali meraviglie ferroviarie sanno esprimere ad es la Semmeringbahn, Arlbergbahn, di Zillertalbahn, Achenseebahn, Pinzgauerbahn, la Schafbergbahn, la Gleichenberger Bahn, Mariazellerbahn, Schneebergbahn, Ötscherlandexpress, Murtalbahn.

Solo sperimentando queste esperienze si potrà avere il metro di misura per valutare il vero significato della ferrovia. L’infrastruttura ed il servizio ferroviario che faccia squadra nelle valli con la fine e la gomma per l’ultimo miglio rappresenta l’ingrediente essenziale per avviare soprattutto le valli di Fassa e Fiemme verso la transizione del turismo libero dalla schiavitù dell’automobile e permettendo a nuovi territori come la Val di Cembra di sperimentare forme di turismo sulla misura delle caratteristiche di quest’ultima.

Ecco allora che il Contratto di Servizio tra Trenitalia e Pat per la parte turistica non dovrà essere letto come appendice del Contratto complessivo ma come Documento Strategico non per avere più turisti , ma una migliore qualità del turismo. Questo permetterà anche ai nuovi turisti che dall’Asia, USA, Oriente sempre più si presentano nelle nostre località di raggiungere le destinazioni senza l’ausilio dell’auto.

Se per anni le categorie economiche vicine al turismo hanno fatto il gioco delle tre scimmiette facendo finta di non accorgersi della proposta di progetto della ferrovia Avisio, da parte nostra non intendiamo stare con le mani in mano. IL 12 aprile al MUSE una intera giornata di convegno organizzata da Transdolomites “ Verso il treno dell’Avisio; Tecnologie, Ambiente, Fattibilità” promuoverà il primo percorso virtuale di progettazione del collegamento Trento-Penia di Canazei che siamo convinti saprà dare contributi importanti allo studio di fattibilità di RFI.

 

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Massimo Girardi

Presidente di Transdolomites APS

 

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