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SIM * SINDACATO MEDICI ITALIANI – TRENTINO: COMMISSARIO PAOLI, « PRESCRIZIONE VISITE SPECIALISTICHE E ACCERTAMENTI DIAGNOSTICI, NON ABBIAMO ANCORA RICEVUTO LE APPARECCHIATURE »

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13.24 - giovedì 6 aprile 2023

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –
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Non abbiamo parole, e non ne sprecheremo in simile circostanza, nei confronti di quanto avrebbe dichiarato il dr.Ferro sulla medicina generale, in riferimento alla prescrizione di visite specialistiche e agli accertamenti diagnostici. Tenuto conto che non abbiamo ancora ricevuto le apparecchiature e la strumentistica diagnostica contrattualizzata tra noi e APSS tre anni fa, con i fondi erogati appositamente dal Governo italiano cinque anni fa e rimarcati in tempo di Covid19 dal Ministro stesso all’Assessorato.

Per noi parla a sufficienza il Presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Trento. Magari andrebbe spiegato ai nostri colleghi, che suggeriscono visite al telefono ai loro clienti senza referto scritto in busta chiusa al medico curante, di attenersi a quanto previsto dal codice deontologico, piuttosto che metterci nella situazione di essere minacciati o aggrediti nei nostri studi.Oppure, per quanto riguarda APSS, attenersi a modelli che indicherebbero le prenotazioni per le visite specialistiche direttamente dai nostri studi, ma implementando ulteriormente ll servizio di ore di segretariato in capo a noi, piuttosto che rimpinguare le “esternalizzate aziendali” con ritardi immani nelle risposte del CUP che mettono in apprensione i nostri ammalati e gli anziani.

Ed ancora. Per noi parla a sufficienza la presenza della Scuola specifica in Medicina di Trento, il cui vertice è stato scelto in accordo con APSS e Provincia stessa che, a nostro avviso, dovrebbe essere trasformata in Scuola di Specializzazione Universitaria in medicina generale a Trento, piuttosto che inventarsi “supertutor” non previsti a livello ministeriale, che suggeriscono come prescrivere esami e visite ai nostri giovani.Per noi parla l’imminente Scuola di Specializzazione in Neurologia di Trento, tenuto presente che attualmente non ci mancano neurologi ma ginecologi, prontosoccorsisti, oculisti,pediatri.

Non ci spremeremo le meningi per trovare, d’ora in poi, soluzioni e innovazioni a quanto decretato dal Governo Italiano, firmato a Roma anche dal sottoscritto,e che APSS interpreta a modo suo con la slow medicine (lenta) rispetto alla speed medicine (veloce) della medicina generale nel: deburocratizzare il nostro servizio; certificare il genere; retribuire i medici valorizzando il loro lavoro.Non demotivandoli e offendendoli, passato il Covid19!

Lasceremo al pensiero che, solo due anni fa, diramò la dirigenza medica sulla programmazione 2021-2025, copia quasi esatta di quanto è la programmazione attuale 2023-2027:“ il documento nelle sue sezioni appare generico con scarsi contenuti attuativi e non consente di capire quale è la differenza tra l’ospedale policentrico della precedente programmazione rispetto a quello enunciato nell’attuale”.

Aggiungiamo noi che si salva solo la novità della telemedicina,suggerita dalla medicina generale nei progetti in atto.Non intesa però, dall’inventore dei RAO in Trentino, come mail che fa dialogare specialisti con i medici di medicina generale.Piuttosto come contatto visivo tra medico e paziente, in rapporto fiduciario di prossimità.Invece qui si tira fuori dal cilindro la novità della Commissione di revisione dei RAO, che è già stata fatta a livello nazionale nel 2021 con il contributo di Agenas.Dove, in Italia, hanno invitato in Commissione anche i medici di medicina generale… qui no.

Aggiungiamo solo che la Programmazione 2023-2027 avrebbe dovuto sottolineare le risorse economiche, e non solo, del Pnrr, e non solo, sui nostri territori,agganciandole con il nostro personale.Avrebbe dovuto dare contezza delle soluzioni da adottare sulla carenza dei medici pubblici e convenzionati,non giustificare i 33 in Concorso o i 60 “gettonisti” ,dichiarati dal Governo attuale in carica “Aberrazione” del sistema.

Avrebbe,soprattutto, dovuto mettere al primo posto la valorizzazione dei suoi oltre mille dirigenti medici e 700 convenzionati che fanno parte di APSS.Non denigrarli ma stimolarli positivamente, anche attraverso il rinnovo dei loro contratti economici fermi, in Trentino,dal 2005 e dal 2007. Di queste sue dichiarazioni ne faremo tesoro, anche memori che per la “nostra” APSS ci siamo presi in carico, gratuitamente,anche l’epidemiologia dei primi tre mesi di infezioni sui territori e le responsabilità legali come delegati della igiene e sanità pubblica per le certificazioni di isolamento da contagio; e anche i test antigenici al personale scolastico e alle forze di polizia, mancando APSS del minimo personale disponibile.

Ne faremo tesoro, non solo in vista delle elezioni autunnali ma anche quando andremo nelle altre regioni a spiegare come ci considerano, medicina generale, dirigenza medica e specialistica, nella nostra Provincia. Affinchè non vengano a farsi sentire dire che è colpa loro.

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Dr.Nicola Paoli
Commissario Sindacato Medici Italiani-Trentino

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